Dai banchi di Amici a Tale e Quale, ritroviamo, a distanza di qualche anno, THOMAS, il cantautore classe 2000 che ha di recente pubblicato due singoli, “Guarda come si fa” e “Salto mortale”.
I singoli fanno parte del nuovo progetto discografico, in uscita prossimamente, nel quale il giovanissimo talento rivela e approfondisce i due tratti caratteriali che meglio lo rappresentano.
Il brano “Salto mortale”, che ci presenta in questa intervista, parla dell’amore in tutte le sue sfumature e ambiguità.
Thomas è attualmente impegnato nel programma in onda ogni venerdì in prima serata su Rai Uno e questa esperienza, come ci racconta, lo sta portando ad interpretare i cantanti che più ama.
Abbiamo chiesto a Thomas come si è evoluto il suo percorso musicale dopo aver conquistato ben due dischi d’oro, scoprendo che, dopo l’esperienza televisiva che lo ha formato e fatto conoscere al grande pubblico, non ha mai smesso di studiare, iscrivendosi al conservatorio per dare completezza al suo sogno.
INTERVISTA
Ciao Thomas,
il tuo nuovo singolo parla di un “Salto mortale” che non è la fine di una storia ma è inizio del tuo nuovo capitolo, ti va di raccontarci meglio?
“Salto mortale” è il secondo singolo e secondo tassello, appunto, di questo nuovo progetto che ho voluto anticipare con due singoli collegati in un 45 giri digitale.
Mi piaceva l’idea di riprendere il vintage perché ho una grande passione per tutto il mondo musicale degli anni 70-80 e quindi fare uscire come una volta il primo singolo, che è stato “Guarda come si fa” come lato A, e poi, nel lato B, una bonus track che è “Salto mortale” che va a svelare i colori del nuovo progetto che sono opposti e complementari.
“Salto Mortale”, rispetto a “Guarda come si fa”, presenta una scrittura più introspettiva che racconta l’amore sotto una prospettiva più cupa, più dark e più dolorosa.
L’amore è la forza più grande della vita e, come tale, naturalmente oltre a poter cambiare il mondo, riesce a fare anche tanto male.
Quali sono i tratti caratteriali che approfondirai nel disco?
Più che altro ho voluto raccontare un po’ tutto di me; cimentarmi maggiormente nella scrittura dei testi, andare più nel profondo e cercare delle immagini che fossero musicali ma che facessero trasparire delle emozioni nitide.
Più che raccontarle a parole, credo che sarà bello scoprirle nell’ascolto, quindi non vedo l’ora che escano tutti pezzi.
Pensi che usciranno quest’anno oppure l’anno prossimo?
Posso dire molto presto, non posso dire altro!
Ti abbiamo conosciuto giovanissimo quando hai partecipato a Io Canto e poi ad Amici: chi è diventato Thomas?
In questi anni devo dire che sono cresciuto molto rispetto a quando sono uscito da Amici e ho iniziato il mio percorso. Poi c’è stata la pandemia, che ha portato un cambiamento importante anche per la mia musica.
Adesso sono uno studente del conservatorio, mi dedico alla mia musica e sto partecipando a “Tale e quale” che è qualcosa di completamente diverso da quello che ho sempre fatto e, probabilmente, tempo fa, non avrei nemmeno immaginato di fare.
La cosa più bella è che riconosco che mi sto mettendo costantemente in gioco per crescere.
L’esperienza di “Tale e Quale” è una sfida, non solo di canto ma anche di ballo e recitazione. Qual è l’aspetto più ostico e quale quello più divertente dei personaggi ai quali ti sei approcciato?
Finora l’aspetto più difficile è proprio il fatto di togliere me: ho sempre fatto musica con la mia personalità, portando sul palco le canzoni e il mondo di Thomas.
In questo caso sto interpretando canzoni che ho già cantato in passato, anche su palchi importanti, quindi, per rendere omaggio questi artisti, devo togliere il mio timbro e, soprattutto, il mio istinto; questa è la cosa più difficile.
Solitamente sono molto istintivo e fisico sul palco, quindi mi verrebbe magari da prendere il microfono e spostarmi in un certo modo, ma non lo posso farlo perché devo entrare nel carattere e nella personalità di qualcun altro.
Questa, forse, è la sfida più difficile però è, contemporaneamente, la più interessante.
Paradossalmente sto scoprendo tante cose in altri artisti che poi potrò “rubare”. La musica è sempre un “rubare” da altri maestri.
Ti abbiamo visto nei panni di Tananai, Irama, Justin Timberlake, John Travolta e Tiziano Ferro. C’è un personaggio che ti piacerebbe interpretare?
Devo dire che sono state molto diverse tra loro, ma molto belle. Sicuramente mi piacerebbe rendere omaggio ai miei idoli, come ho fatto con Travolta, Timberlake o Ferro e questa settimana ho avuto Grignani, che stimo da sempre e che ho ascoltato tanto nel corso degli anni. Timbricamente è molto diverso, ha una voce molto più sabbiosa rispetto alla mia che è più limpida.
Vedremo come me la caverò con le prossime interpretazioni!
Hai vinto due dischi d’oro da giovanissimo. Quanto influisce il peso dell’aspettativa dopo dei riconoscimenti così importanti?
Per me sono stati fonte di grande orgoglio; sono stati risultati inattesi: sono stato il ragazzo dei record, in quanto il più giovane a partecipare ad Amici e ad aver ottenuto il disco d’oro in meno di 10 giorni. Non era un risultato scontato perché non sono stato neanche semifinalista.
Sono stati due obiettivi ambiziosi così ad inizio carriera, che però mi hanno portato poi a lavorare sempre con grande cura, costanza e qualità.
Grazie anche a questi risultati, ho avuto la possibilità di consolidare la mia fanbase, che tuttora c’è e mi sta supportando all’interno di questo nuovo percorso.
Per ogni cosa c’è un posto
ma quello della meraviglia
è solo un po’ più nascosto
(Niccolò Fabi)