“Terremoto” -di nome e di fatto- esce l’8 gennaio del 1993, nel pieno di un violento “sisma” che scuote brutalmente la politica italiana, nei confronti della quale i Litfiba sferrano un duro attacco in versi e musica.
Si tratta del secondo disco della Tetralogia degli elementi, la serie di album ispirata ai quattro elementi naturali, la cui iconica copertina richiama il marchio dei Metallica; un disco “duro e puro”, nelle parole e nel sound, in cui alla critica sociopolitica si affiancano anche altre tematiche care alla band fiorentina, tra le quali il pacifismo.
Uno degli album più amati dai seguaci di Piero Pelù e Ghigo Renzulli nonché uno dei dischi destinati a segnare per sempre la storia della musica rock in Italia.
Tra i brani che lo compongono, abbiamo individuato i tre che ci paiono i più significativi, per tematiche e suoni, sapendo di non rendere pienamente giustizia a un album che merita di essere ascoltato, riascoltato e apprezzato nella sua interezza.
Fata Morgana
Forse la più bella in assoluto, certamente la più onirica e suggestiva canzone dei Litfiba, capace ancora oggi di generare smarrimenti, illusioni e, soprattutto, emozioni, se non brividi. Uno dei loro cavalli di battaglia
Prima Guardia
“Un pezzone”, per farla breve. Tematica importante, video magnifico e quel suono della chitarra che ti entra in testa per non uscirne mai più: uno dei brani più significativi della band.
Maudit
Che altro si può dire, su “Maudit”, se non che sia ancora un pezzo estremamente attuale e senza tempo, anche musicalmente parlando, e che riassuma in sé l’intera essenza dell’album? Impossibile non amarlo.
Appassionata di musica, giornalismo, scrittura e danza, ama vivere nella sua riservata Torino, ma adora il Sud Italia, nel quale affondano le sue origini.