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Sotto il Vesuvio dell’Emozione: Tiziano Ferro incanta Napoli!

by Giusy Alfano
Tiziano Ferro

Tiziano Ferro chiama e Napoli risponde con un’energia travolgente, unendo le proprie voci in un coro di emozioni che si eleva nell’aria densa di aspettative. Un’aspettativa quasi fisiologica, dopo quattro anni di attesa dovuti alla ben nota pandemia mondiale che ha messo in pausa la musica dal vivo. Ma ieri sera, finalmente, il palco si è illuminato e l’anima di Tiziano ha preso vita, regalando al pubblico napoletano un concerto da brividi.

Il lungo periodo di attesa ha amplificato l’emozione nell’aria, creando un’atmosfera elettrizzante e un desiderio irrefrenabile di vivere la musica del cantautore latinense in tutta la sua potenza, e lo show è stato un momento di riscatto, un’occasione per ricongiungersi attraverso il potere curativo della musica, per celebrare la vita e superare insieme le difficoltà che il mondo ha affrontato.

Lo stadio Maradona, trasformato in un altare della musica, diventa il palcoscenico in cui si dipana un’esperienza senza precedenti: in questa sinfonia di note e passioni, Napoli si prepara ad accogliere il suo beniamino, pronta a immergersi in un viaggio sonoro che, in questa combinazione, è senza precedenti.

Amico mio, gli abbracci torneranno

Tiziano Ferro – Il mondo è nostro

Tiziano Ferro è salito sul palco, accogliendo l’abbraccio caloroso di migliaia di fans che lo hanno atteso a lungo, alcuni erano in fila già dal primo pomeriggio. Le luci si sono accese, il pubblico ha trattenuto il respiro e l’emozione ha raggiunto l’apice. La sua voce potente e i suoi testi sinceri e senza fronzoli hanno dato voce a intere generazioni, trasmettendo messaggi di speranza, amore e resilienza.

L’attesa oltre ogni confine: il concerto di Tiziano Ferro a Napoli

Sul palco, Tiziano Ferro offre una performance che affascina sia gli occhi che le orecchie del pubblico, donando un’esperienza visivamente coinvolgente e musicalmente emozionante.

Sono le 21:00 passate, una leggera brezza marina si fa sentire e costringe qualcuno (probabilmente soltanto me) a metter su una giacchetta, le luci si spengono e il cantautore fa la propria apparizione sul palco del Maradona. Mentre incassa boato e applausi, Tiziano attraversa tutto il palco senza musica, avvolto in un cappotto nero in stile Neo di Matrix.

Arrivato in cima alla passerella, comincia a cantare Accetto miracoli, le telecamere proiettano il suo volto in bianco e nero sul grande schermo che albeggia alle sue spalle e lo spettacolo visivo che ne deriva ha un’aria oltremodo misteriosa. Fin dalle prime note, il cantautore laziale dimostra la sua straordinaria abilità nell’incantare il pubblico con la voce potente e la presenza scenica ipnotica.

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Tiziano Ferro – Napoli
Ph Lorenza Calafati

Il tempo di una canzone e Ferro sparisce ancora, mentre il palcoscenico ripiomba nelle tenebre – è proprio il caso di dire che, adesso, fuori è buio.

Ma niente paura, il tempo di un cambio d’abito, di una scenografia emblematica, e il grande schermo tinto di nero si è nuovamente illuminato di macchie bianche che squarciano il buio, tramutandosi gradualmente in un bianco lenzuolo. Da dietro il lenzuolo emerge la sagoma di un viso che si dimena irrequieta… ma riecco Tiziano, in camicia nera con strass, tanti, che dà inizio al secondo brano, in un mix esplosivo di rock e dance, scuotendo i sensi del pubblico: “La differenza tra me e te“.

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Tiziano Ferro – Napoli
Ph. Lorenza Calafati

La scaletta prosegue, poi, con “Gli abbracci torneranno”, accompagnata da onde che si stagliano da un oceano in 3D sullo sfondo. La canzone contrassegna quasi una celebrazione di vita, un momento di connessione tra l’artista e il pubblico, in un abbraccio sonoro che ha superato ogni confine. La pandemia mondiale ha insegnato al mondo il valore di ogni istante, la potenza della musica nell’unire le persone e l’importanza di non dare mai nulla per scontato, lo abbiamo tutti imparato a nostre spese.


Uno dei momenti più intensi della serata è stato durante l’esecuzione di “Sere Nere”. Lo so, voi penserete “che scontato!”, e invece no: è stato un momento sorprendente e per niente convenzionale del concerto. Mentre molti si aspettavano che il brano venisse riservato per il bis, Tiziano ha invece optato per interpretarlo nel primo quarto d’ora, catturando immediatamente l’attenzione e portando la performance all’apice. Ho apprezzato questa “audace” decisione, ha messo in evidenza tutta la volontà da parte del cantante di sorprendere e creare un’esperienza inusuale, dosando la set-list in modo da offrire una varietà di emozioni e coinvolgere fin dall’inizio i fans.

In un colpo di genio ironico, sembrava quasi che Tiziano Ferro volesse lasciarsi le “sere nere” alle spalle fin dall’inizio del concerto. È stato quasi come un esorcismo musicale, in cui l’artista latinense ha preso per mano il male da morire che fanno, trasformandole in una potente performance.

Mentre il pubblico si lasciava trasportare dal brano, sembrava che tutti insieme stessero mettendo da parte le preoccupazioni e abbracciando la gioia del momento.

E così, con un pizzico di ironia – voluta o meno – Tiziano Ferro ha dimostrato che anche i momenti più bui possono essere affrontati e superati con la forza della musica, mettendo in chiaro che la serata sarebbe stata un viaggio emozionale completo, con alti e bassi, ma alla fine dominato dalla luce e dalla celebrazione, dimostrando ancora una volta che è un artista in grado di giocare con le aspettative del pubblico e offrire esperienze uniche e imprevedibili.

La scaletta è poi proseguita con perle e momenti di grande romanticismo, come “Hai Delle Isole Negli Occhi” e “Il Mondo È Nostro”, catturando l’attenzione di tutti con la loro bellezza melodica, “Ti Scatterò Una Foto” e “Xdono“, che hanno reso impossibile non cantare a squarciagola.

Prima di quest’ultima, TZN si è ritrovato a fare dei conti matematici un po’ scomodi, prendendosi un istante per riflettere sul fatto che una delle prime volte che l’aveva cantata, era proprio a Napoli, al Palapartenope, nel lontano 2007… ben 16 anni fa! Dopo un breve istante di simulata disperazione ha aggiunto: “Scherzo, sono un fiero 43enne!”

Con queste parole, Tiziano ha giocato con l’ironia della situazione, facendo sorridere il pubblico e creando un’atmosfera leggera e spensierata. La sua abilità nel trovare un equilibrio tra momenti di introspezione e divertimento è stata evidente durante tutto il concerto, e questo momento non è stato da meno. E si è pure guadagnato il primo coro di una lunga serie, levatosi con effetto immediato dal pubblico, sulle note rivisitate al maschile di Loredana Bertè: “Sei bellissimo, sei bellissimooo…”. In conclusione, “Xdono” è stata un’esecuzione dal sapore blues, con Tiziano che sembrava un vero e proprio Spider-Man noir, mentre il maxi schermo ha riproposto immagini b/n del suo passato, aggiungendo un tocco nostalgico alla performance.

L’arcobaleno di luci di “Indietro” ha reso il brano un momento di pura gioia e allegria, restituendo un’atmosfera positiva e distensiva. Le luci arcobaleno, con la loro vivacità e varietà cromatica, potrebbero essere un velato richiamo visivo all’importanza dell’inclusione, della diversità e della lotta per i diritti di ogni individuo. È possibile che Tiziano Ferro abbia voluto trasmettere un messaggio di unità e accettazione attraverso questa scelta scenografica, in linea con i valori di uguaglianza e libertà, da sempre cari all’artista. Dopotutto, l’arte è soggettiva e aperta a molteplici interpretazioni, lasciando spazio alla fantasia e alla sensibilità individuali.

“L’amore È Una Cosa Semplice” ha visto Tiziano immergersi in un mare di luci gialle, trasmettendo un senso di serenità. “Ed Ero Contentissimo” ha regalato al pubblico un momento spettacolare con cascate che scaturivano dai maxi schermi.


Tiziano ha poi voluto omaggiare una sua grande amica e mentore, Raffaella Carrà, mandando in onda la lettura di una lettera all’intramontabile icona di ogni tempo, con in sottofondo le note di “A Far L’Amore Comincia Tu”. Per l’occasione vedremo un Tiziano in completo elegante brillantinato – e visibile a occhio nudo da Mercurio. Il commiato si è risolto in una esplosiva danza rock di “E Raffaella è mia”.

Mentre Tiziano Ferro si liberava della giacca e si mostrava con una camicia bianca e bretelle, il pubblico non ha potuto fare a meno di esplodere nell’ennesimo coro meritatissimo “Sei bellissimooo”. È stato un momento di ilarità e complicità tra l’artista e i suoi fan, che ha reso l’atmosfera ancora più densa. Ma la festa non è finita qui. Con l’inizio di “Balla Per Me”, il pubblico è diventato protagonista assoluto, ballando e saltando, dando vita a un’onda di allegria e di gran festa.

Finito il brano, Tiziano ha coinvolto tutti in uno scherzoso siparietto, facendo riferimento al matrimonio imminente di una fan in prima fila. Con il suo caratteristico spirito umoristico, Tiziano ha chiesto al pubblico di prendere parte alla decisione cruciale, chiedendo se la fan dovesse compiere questo importante passo o meno. L’interazione ha scatenato risate e applausi, e la platea ha fatto sentire il proprio parere in maniera chiara e schietta, con un fragoroso coro di voci che si è alzato ancor più forte rispetto a chi si è schierato per il “sì, ne vale la pena”.
Che dire, sembra che il destino abbia riservato una piccola commedia all’interno del concerto di TZN!

Il concerto ha continuato a sorprendere con una serie di momenti emozionanti e coinvolgenti. “L’Addio”, un brano dal ritmo dance, è stato accompagnato da proiezioni di meteoriti che distruggevano un mondo distopico, creando un’atmosfera futuristica e avvincente. I momenti salienti della serata sono stati senza dubbio inni indimenticabili del calibro di “Imbranato”, “Il Regalo Più Grande” e “Alla mia età”.

Mentre il pubblico era già rapito dalla magia dell’esibizione, l’atmosfera si è intensificata ulteriormente nel momento in cui, a sorpresa, è salito sul palco Massimo Ranieri, sulle note di “Perdere l’amore”, brano sul quale Ferro ha duettato con il suo eterno beniamino. Dopo questa magica esecuzione, palco e platea si sono trasformate in un vortice di sinergie nel momento stesso in cui, insieme, hanno intonato “Je so’ pazzo” di Pino Daniele. Questo brano è un omaggio all’indimenticabile artista napoletano, e Tiziano Ferro, come grande fan di Pino, ha reso omaggio alla sua musica con grande rispetto e passione.

Il latinense ha dimostrato ancora una volta la sua versatilità e la sua capacità di interpretare con passione i grandi classici, mantenendo viva la memoria di artisti che hanno lasciato un’impronta indelebile nella cultura musicale del nostro Paese.

La scaletta ha proseguito con una sequenza di momenti intensi e personali. “Per Dirti Ciao” Tiziano la scandisce in maniera netta e decisa, quasi volendo riavvolgere il nastro sulla tragica vicenda che ha ispirato il brano.

Poi, le note di “Tu Che Sei Diverso” di Mia Martini in sottofondo hanno fatto vibrare l’arena, accompagnate da fotografie e video dei figli di Tiziano, coperti da un tenero cuoricino che ne oscurava i volti, che hanno aggiunto un tocco ancora più intimo alla performance di “La Prima Festa Del Papà”. Tiziano, visibilmente commosso, ha trasmesso tutta l’intensità delle sue emozioni al pubblico, creando un connubio unico tra musica, immagini e amore familiare. Cuore di papà!

“La Vita Splendida” e “Stop! Dimentica” hanno offerto un mix coinvolgente di rock ed elettronica, trasmettendo un’energia travolgente a tutto il pubblico presente. E ancora, “E Fuori È Buio”, “Potremmo Ritornare“, “Incanto” e “Il Conforto” sono quattro brani indimenticabili che hanno lasciato il segno nel cuore di noi tutti, e chi nega di essersi commosso su almeno una delle suddette, o mente o accompagnava il partner/un amico, e non era quindi lì di propria iniziativa.


E poi, contro ogni aspettativa, ecco “La fine”, pezzo gremito di intensità e significato, che Ferro ha urlato e poi sussurrato, lasciando un senso di amara gratitudine nel cuore di ogni spettatore.
Arriverà la fine, ma non sarà la fine – per ognuno di noi ha un significato diverso, eppure, strillarla lì, all’unisono, è più potente e coerente di quanto non lo sia mai stata.


Sembrava quasi fatto a posta: il cantautore si è eclissato momentaneamente dal palco, creando una breve suspense nell’aria. Una attesa che ormai non genera più panico, ma resta comunque un piacere (che nessuno vuol negarsi) il coro del “fuori, fuori, fuori…”. Anzi, qualche intenditore intona anche “Se non ci fai l’ultima noi non ce ne andiamo…!”. Ma il pubblico non deve aspettare a lungo, perché il cantautore rientra con un’autentica esplosione di energia per i bis: “Rosso Relativo”, “Lo Stadio”, “Non Me Lo So Spiegare” e “Il Sole Esiste Per Tutti”.

Durante l’esibizione di “Lo stadio”, Tiziano Ferro ha regalato un momento indimenticabile ai suoi fan napoletani. Liberandosi del giubotto street style della coreografia precedente, il cantante ha sorpreso tutti rivelando sotto una maglietta del Napoli Calcio, simbolo di orgoglio e passione per la squadra e la città. L’energia che si è sprigionata in quel momento è stata incredibile, con applausi fragorosi e cori entusiasti che hanno riempito l’intero quartiere di Fuorigrotta.

In quel gesto, Tiziano Ferro ha saputo cogliere l’occasione per celebrare lo scudetto del Napoli, rendendo omaggio alla squadra e trasmettendo un senso di appartenenza profondo e commovente. La magia della serata ha unito ancora di più il pubblico e l’artista, creando un legame indissolubile tra la musica, il calcio e l’amore per la propria città.
Anche l’artista laziale ha voluto omaggiare il popolo napoletano con un piccolo spettacolo pirotecnico, strategicamente impiegato per rendere la scenografia degli ultimi brani della scaletta più suggestiva.

Conclusioni

Il concerto di Tiziano Ferro a Napoli è stato un evento atteso con trepidazione, dopo anni di pausa forzata e rinvii dovuti alla pandemia. L’atmosfera densa di aspettative si è trasformata in un’emozione travolgente e un desiderio irrefrenabile di vivere la musica in tutta la sua potenza. La potenza emotiva delle sue performance ha permesso a tutti, a proprio modo, di liberare tensioni accumulate e di esprimere liberamente le proprie emozioni.

Nonostante la sua temporanea assenza, Tiziano Ferro è riuscito a mantenere saldamente il proprio ruolo di protagonista all’interno della scena musicale nostrana. Con oltre due decadi di carriera, molte delle sue canzoni sono ormai diventate dei veri e propri classici della musica italiana, mentre l’affetto del pubblico nei suoi confronti continua a crescere esponenzialmente.

Incontrarsi al Maradona, in un momento di illuminismo culturale e sociale come quello che sta vivendo la città di Napoli, è sembrato quasi un riscatto, un’occasione per ricongiungersi attraverso il potere curativo della musica. Tiziano ha saputo creare un’esperienza visivamente coinvolgente e musicalmente straordinaria sul palco, tramutando lo Stadio Maradona in un tempio musicale in cui battezzarsi per scongiurare il peccato di tanta attesa.

Attraverso la sua scaletta, Tiziano ha toccato corde profonde, alternando momenti di introspezione e divertimento. Ha dimostrato la sua abilità nel creare un equilibrio tra emozioni contrastanti e nel coinvolgere il pubblico in un viaggio emozionale completo.

La selezione dei brani è stata accattivante, tra energiche ballade, jazz, soul e R&B, senza mai perdere di vista l’impronta pop “global appeal” che lo contraddistingue. Gli arrangiamenti dei brani da parte della band sono stati curati con maestria e sapientemente eseguiti. Da rivedere soltanto l’amplificazione: in alcuni momenti la voce dell’artista non era perfettamente udibile.

Lo show è stato un’esperienza di unità e accettazione, con il messaggio di uguaglianza e libertà rappresentato dalle luci arcobaleno e dalla scelta scenografica. Tiziano Ferro ha saputo trasformare anche i momenti più bui in potenti performance, dimostrando che la musica ha il potere di affrontare e superare le difficoltà.

Lo spettacolo di Tiziano Ferro a Napoli è stato un momento che rimarrà stampato nella memoria di tutti i presenti, in cui il pubblico ha potuto immergersi nella potenza della musica e celebrare la vita.

Un sincero tributo all’arte dell’ufficio stampa, all’organizzazione impeccabile e allo straordinario contributo dello staff: il motore invisibile dietro il trionfo di Tiziano, a Napoli.

Grazie Tiziano, perché con nessuno abbiamo riso e pianto come con te, e lo sappiamo noi, ma anche tu. Quasi vent’anni, per amarti, proprio troppo. E ricordiamoglielo al mondo chi eravamo, chi siamo, e che potremmo (e dovremmo) ritornare, allo Stadio Diego Armando Maradona. Ti aspettiamo, dunque. A presto!

Concerto Tiziano Ferro a Napoli: la scaletta

Accetto Miracoli
Buona (Cattiva) Sorte
La Differenza Tra Me E Te
Sere Nere
Hai Delle Isole Negli Occhi
Il Mondo È Nostro
Ti Scatterò Una Foto
Xdono
Imbranato
Indietro
Destinazione Mare
L’amore È Una Cosa Semplice
Ed Ero Contentissimo
E Raffaella È Mia
Balla Per Me
Il Regalo Più Grande
Addio Mio Amore
Alla Mia Età
Perdere l’amore (con Massimo Ranieri)
Io so pazz (cover Pino Daniele)
L’ultima Notte Al Mondo
Per Dirti Ciao!
La Prima Festa Del Papà
La Vita Splendida
Stop! Dimentica
E Fuori È Buio
Potremmo Ritornare
Incanto
Il Conforto
La Fine
BIS
Rosso Relativo
Lo Stadio
Non Me Lo So Spiegare
Il Sole Esiste Per Tutti


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