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Shakira, El Dorado: un album versatile ed eterogeneo – [Recensione]

by InsideMusic
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Tre volte vincitrice del Grammy Award, dodici volte del Latin Grammy Award, trentatré ai Billboard Latin Music Awards e cinque volte agli MTV Video Music Awards, Shakira è considerata l’artista musicale colombiana di maggior successo commerciale di tutti i tempi e la cantante latina più popolare a livello mondiale.

L’ultima fatica di Shakira è stata El Dorado, album pubblicato nel 2017 che presenta una miscela di diversi elementi musicali. L’artista, attraverso le 13 tracce del disco, è stata in grado di canalizzare il passato per i vecchi fan e scoprire il panorama attuale per i nuovi arrivati. Non è stato un chiaro album di ritorno, come ci si poteva immaginare, ma El Dorado riesce a sfruttare abilmente la versatilità della superstar d’oro della musica latina. L’undicesimo album di Shakira si può definire una lettera d’amore per la Colombia. Il titolo stesso si riferisce alla “città perduta” del Paese, piena di seducenti misteri e incantesimi.

La metà della tracklist di El Dorado è piena di collaborazioni precedentemente rilasciate. Pensiamo a quella con Carlos Vives (La Bicicleta), a Prince Royce (Déjà Vu) o a Black M (Comme Moi) . Tutte queste sono belle canzoni, vendibili nel grande mercato commerciale, ma sembrano come riempitivi e aggiungono solo i sospetti che questo potrebbe essere stato un album rilasciato affrettatamente. Forse, dopo tre anni di attesa – nel 2014 era uscito Shakira, pensava che i fan non avrebbero aspettato ulteriormente.

Con tredici tracce, l’album è prevalentemente cantato in spagnolo, con quattro tracce in inglese e una traccia in francese. L’inizio è stato affidato a Me Enamoré , una canzone capace di far ballare chiunque. Questo brano parla di un romantico amore estivo che sboccia in un impegno per tutta la vita. When a Woman invece restituisce la stessa energia di She Wolf del 2009. Lo stile Shakira e la ripetitività di questa traccia sono ciò che lo fa funzionare. Nel complesso, questa è canzone sanguigna, un inno all’emancipazione femminile.

Ascoltando l’intero album tutto d’un fiato è impossibile non ammettere che i brani migliori sono quelli più sobri, più poetici, dove Shakira riesce a dare il meglio di sé senza strafare. Stiamo parlando della canzone indie pop Amarillo e la sua ballata al pianoforte Toneladas. Sono due brani diversi dagli altri, che ci riportano la Shakira “morbida” dei primi anni. Amarillo è una canzone romantica e lo è anche Toneladas, un inno d’amore incondizionato. Somigliano entrambe ad una pagina uscita da un diario, sembrano due lettere d’amore.

Veniamo ora alle collaborazioni. E’ palese ormai da anni che le collaborazioni reggaeton sono di gran moda tra gli artisti e ovviamente Shakira non poteva esimersi. Così, con il collega Colombian Maluma, ha lanciato il singolo Chantaje, un duetto sensuale rispecchia i momenti caldi e freddi di una relazione. Un altro brano di spicco è la collaborazione con Prince Royce sulla bachata Déjà Vu. Questa melodia è estremamente accattivante con battiti che ti lasceranno ipnotizzato, rappresentando davvero la colonna sonora dell’interno album, per i fan di Shakira. Comme moi è uno dei brani più versatili dell’album. Mescola il reggaeton con sottotitoli di ritmi tropicali, testi in inglese e un ponte francese battuto da Black M. Anche se non è stato, e non è, così popolare come Déjà vu.

Insomma, El Dorado è senza ombra di dubbio un disco “alla Shakira”, versatile ed eterogeneo, capace di combinare perfettamente reggaeton, pop, indie, elettronica, una ballata di pianoforte e bachata. Rispetto ai suoi precedenti album, El Dorado è un’opera originale che resterà fedele ai fan nel corso degli anni. Rappresenta un sunto dell’essenza dell’artista colombiana, è la miscela perfetta di sé stessa e con l’omonimo album Shakira e ai suoi predecessori Sale el Sol e Pies Descalzos, ma con uno spirito più tagliente.

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