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Niccolò Fabi, non solo capelli ma tanta, tanta poesia

by Leslie Fadlon
niccolo fabi

Niccolò Fabi è una rarità: fa parte della categoria di artisti capaci, ad ogni ascolto, di toccare le corde più nascoste dei nostri cuori. E di farlo con la sua musica, composta da melodie pensate e mai banali e da testi ben scritti, in grado di parlare della vita senza abusare di giri di parole. Le canzoni di Niccolò Fabi – esempio più recente il nuovo singolo ”Io sono l’altro”  – racchiudono l’essenza di un cantautorato sincero, che emoziona perché alla sua purezza ci siamo oramai disabituati.

Ma come nasce la carriera di uno dei cantautori più apprezzati d’Italia?

Niccolò Fabi comincia a fare i suoi primi passi nell’ambiente musicale all’inizio degli anni Novanta, in compagnia di altri musicisti romani, come Daniele Silvestri, Max Gazzè, Riccardo Sinigallia e Federico Zampaglione. Il 1997 lo vede vincere il Premio della Critica presso il Festival di SanRemo grazie a ”Capelli”, nella sezione Nuove Proposte; l’anno successivo presenta, sullo stesso palco un brano a dir poco storico: ”Lasciarsi un giorno a Roma”, contenuto nel secondo disco di Fabi, quello che lo ha visto collaborare con Max Gazzè per ” Vento d’estate” e con Frankie HI-NRG per ”Immobile”.

Un paio di anni dopo esce ”Sereno ad Ovest”, che ricordiamo per ‘Se fossi Marco’ mentre nel 2003 tocca a ”La cura del tempo”, che annovera fra gli ospiti Fiorella Mannoia (‘Offeso’) e Stefano Di Battista (‘Il negozio d’antiquariato’). Nel 2006 Niccolò Fabi pubblica ”Novo Mesto”, registrato nell’omonima cittadina Slovena; questo disco porta con sé la stupenda ‘Costruire’.

Sono passati dieci anni dall’esordio: esce la prima raccolta di Niccolò Fabi, dal titolo ”Dischi volanti 1996-2006”, contenente ‘Milioni di giorni’. Oltre alla musica la vita di Niccolò è costellata da opere benefiche a vario titolo. Per questo motivo nel 2007 produce il documentario ”Live in Sudan”, a narrare un viaggio e un concerto di beneficenza in Africa. E’ ideatore e produttore del progetto ”Violenza 124′, al fianco di Mokadelic, Olivia Salvadori & Sandro Mussida, Boosta, Roberto Angelini, il GnuQuartet e la Artale Afro Percussion Band. Insieme ad i Mokadelic scrive e realizza la colonna sonora del film di Gabriele Salvatores ”Come dio comanda”(ispirato dal libro di Niccolò Ammaniti). Dopo più di 50 date legate al tour di ”Solo un uomo” (2009, Fabi realizza con l’ong Medici con l’Africa CUAMM il documentario ”Parole che fanno bene”, dedicato alla loro attività sanitaria in Uganda.

La data del 30 agosto 2010 vede il suo ”Parole di Lulù”, evento nato come la festa di compleanno della figlia Olivia, scomparsa a seguito di una forma acuta di meningite, trasformarsi in un grande concerto: a parteciparvi sono più di cinquanta musicisti e ad ascoltare sono accorse ventimila persone. La solidarietà viene dai colleghi e dai fans che, nelle dodici ore del concerto, riescono a raccogliere diversi fondi – destinati a Medici con l’Africa CUAMM per la costruzione del reparto pediatrico dell’ospedale di Chiulo in Angola – con offerte libere e la vendita di magliette. Nel novembre dello stesso anno arriva ‘Parole parole’, in featuring con Mina, i cui proventi sono ugualmente devoluti per l’ospedale di Chiulo, la cui Ala Pediatrica viene inaugurata il 4 giugno 2011.

La primavera del 2011 è dedicata al ”SoloTour”, un tour teatrale che lo vede, per la prima volta nella sua carriera, come unico interprete ed esecutore.

Dopo aver scritto un altro brano per il cinema –  “Il silenzio”, con i Mokadelic per “Pulce non c’è”, opera prima dl regista Giuseppe Bonito, nel 2012 Fabi inizia la stesura di ‘Ecco”, il suo settimo album, cui segue nel 2013 un lungo tour  sold out in tutti i migliori teatri Italiani; l’anno si chiude con l’assegnazione della Targa Tenco come miglior disco in assoluto e con il Capodanno Romano presso il Circo Massimo.

Nel 2014 prende vita un trio che viene letteralmente adorato dal pubblico, ovvero Fabi – Silvestri – Gazzè. Esce ”Il padrone della festa” ed è boom, tra tour europeo e italiano. Nel 2015 è il momento di un secret tour per Niccolò Fabi, che sceglie come location piccoli locali italiani che da sempre investono nella musica. Una scelta coraggiosa e bellissima, prima di riprendere e chiudere il tour al fianco di Daniele Silvestri e Max Gazzè prima all’Arena di Verona e poi sul palco del Rock in Roma.

I progetti che coinvolgono ”altro” oltre la musica continuano ad affascinarlo e con il geologo Mario Tozzi nasce lo spettacolo “Musica Sostenibile”, che mescola brani musicali d’autore, considerazioni sui testi e sulla musica con commenti scientifici e riflessioni davvero illuminanti.

“Una somma di piccole cose” arriva nel 2016 e lo porta a 20 concerti sold out, cui segue un tour europeo in versione “power trio”, accompagnato da Filippo Cornaglia e Alberto Bianco. Niccolò Fabi e i suoi scelgono di viaggiare in furgone, toccando Berlino, Monaco, Lugano, Parigi, Londra, Oxford, Lussemburgo, Bruxelles e Amsterdam. Lo stesso disco rappresenta la seconda Targa Tenco  per Fabi, è di nuovo ”il miglior disco in assoluto”.

2017: l’anno del ventennale della carriera di Niccolò Fabi, che festeggia con un tour estivo di più di 25 concerti e l’uscita di ”Diventi Inventi 1997 – 2017, un doppio cd contenente rivisitazioni in acustico di alcuni suoi brani e pubblicazioni inedite di canzoni, provini e live.

All’inizio di quest’anno esce, in esclusiva su Repubblica, la serie web “A Casa Loro” prodotta da Medici con l’Africa Cuamm e con la regia di Nicola Berti, racconto di un viaggio speciale svolto da Niccolò Fabi in Etiopia. Al centro di ogni puntata una “casa” diversa in cui Niccolò Fabi si fa guidare, e insieme ci accompagna, alla scoperta di piccole storie, straordinarie nella loro semplicità.

Ed ecco che ritroviamo ancora una volta l’altro, il demonizzato, il diverso, l’opposto, colui che non sappiamo far altro che temere. L’altro che viene cantato da Niccolò Fabi nel suo ultimo singolo, porta con sé quel dolore consapevole che ci fa commuovere quando lo ascoltiamo narrato in quei brani dedicati all’amore, alla sofferenza, alla paura, al coraggio e quindi alla vita.

Fabi sa risvegliare in chi lo ascolta tante sensazioni, a volte sopite: e noi non possiamo far altro che ringraziarlo per essersi donato a noi, dopo essersi presentato al mondo con un pezzo divertente (dedicato a quei suoi tanto ricci capelli!) e aver scelto di mostrarci poco a poco tanti pezzi di sé che, immancabilmente, hanno l’effetto di svelarci infiniti pezzi di noi.

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