Home Live Report Manuel Agnelli si conferma l’inestimabile icona rock che è sempre stato anche al Rock in Roma

Manuel Agnelli si conferma l’inestimabile icona rock che è sempre stato anche al Rock in Roma

by Leslie Fadlon
Manuel Agnelli Rock in Roma phgiusychiumenti COPERTINA

Sono le 21.50, a Roma non passa un filo d’aria ma sul palco del Rock in Roma all’ippodromo delle Capannelle è la serata del live di una vera icona del rock alternative italiano, ovvero il frontman e fondatore degli Afterhours Manuel Agnelli.

Il live di Manuel Agnelli al Rock in Roma

Luci soffuse bianche e viola infondono il giusto calore sul palcoscenico, dove ad accompagnare un elegantissimo Agnelli ci sono i Little pieces of marmalade, Giacomo Rossetti e Beatrice Antolini. Per cominciare, impazzano le note di Severodonetsk, che ha da poco vinto il Premio Amnesty International. Si incede saltando sulle note di Signorina mani avanti ma le energie salgono a mille con la prima canzone del repertorio Afterhours in scaletta, Veleno.
Dal caldo anche Manuel ammette di sperare di uscirne vivo, prima di portarci sille distorsioni di Non si esce vivi dagli anni ’80; restiamo su atmosfere 90s con la sognante e psichedelica Bungee Jumping. Manuel ci spiega che le sue espressioni di sofferenza si legano a una mano rotta, ma che sta suonando ugualmente. I suoi acuti potenti e tragici ci erano mancati moltissimo ma per il suo talento lo abbiamo amato anche nel disco solista del quale, in scaletta inserisce ora la commovente Milano con la peste – dedicata a una persona purtroppo scomparsa a causa del covid – e poi la raggiante Lo sposo sulla torta. Prima di questo brano ci ricorda che nella versione originale la voce femminile è quella di sua figlia Emma, ma “col ca**o che ve la do in pasto stasera, la sostituirà Beatrice Antolini”. Quello che non c’è porta nostalgia, malinconia, un velo di tristezza e tanta commozione, come fa dal 2002 ad oggi; e ritorniamo sui pezzi storici con Ballata per la mia piccola iena. Agnelli si vanta del David di Donatello vinto con La profondità degli abissi e passa poi ad un pezzo che parla di amicizia, Proci, su cui torna la sfida alle tastiere con la Antolini. Il frontman dedica Padania a chi ha combattuto tanto per quello che voleva fino a dimenticarsi per cosa stesse combattendo(e ad un gruppo di fan presenti); con Guerra e pop corn torniamo al presente, un presente disperato come il conflitto cui è ispirato questo pezzo. Con Male di miele ci lanciamo direttamente verso il 1997 e il doppio album più bello di sempre, “Hai paura del buio?”, prima di smorzare i toni con un brano dei Joy Division, per ricordare Gabriele Ceci dei Massimo Volume, recentemente scomparso. Manuel torna al piano per la splendida Ama il prossimo tuo come te stesso.

Il primo bis parte con la struggente Tra mille anni mille anni fa, sulle tastiere a quattro mani e prosegue con la nostalgia sorridente di Non è per sempre, prima della vorticosa Bye Bye Bombay che infiamma il palco con i suoi psichedelici assoli e luci impazzite che si mescolano alle distorsioni delle chitarre.
Il concerto si avvia al termine quando parte il secondo bis, ricco di perle firmate dagli Afterhours, forse il prodotto più sublime di Manuel Agnelli. Prima però torniamo al presente con Pam Pum Pam, uno dei brani composti per Diabolik dei Manetti Bros.
E poi, con l’artista che indossa una t shirt con su scritto “Nato per rompere i coglioni” si riparte con Voglio una pelle splendida e si percorre questa fantastica strada con 1.9.9.6., prima della cui sonora bestemmia, Agnelli ci ricorda che due settimane fa è stato dal Papa. Non mancano i ringraziamenti al pubblico – anche qualche complimento alle ragazze sudate- e poi ci si sfoga con il tremendo rock di Dea, Lasciami leccare l’adrenalina e Germi.
E per chiudere si torna al romanticismo e alla disperazione di Ci sono molti modi, eterea, potente, innamorata. E con questa bellezza negli occhi si chiude il live di questo idolo vivente chiamato Manuel Agnelli che si riconferma tale soprattutto sul palco, benché da qualche anno ce lo abbia iniziato a dimostrare anche in radio e in tv.

foto di Giusy Chiumenti

La scaletta del concerto di Manuel Agnelli a Roma

Severodonetsk
Signorina mani avanti
Veleno
Non si esce vivi dagli anni ’80
Bungee Jumping
Milano con la peste
Lo sposo sulla torta
Quello che non c’è
Ballata per la mia piccola iena
La profondità degli abissi
Proci
Padania
Guerra e pop corn
Male di miele

Germi
Ama il prossimo tuo come te stesso
Encore:
Tra mille anni mille anni fa
Non è per sempre
Bye Bye Bombay
Voglio una pelle splendida
1.9.9.6.
Dea
Lasciami leccare l’adrenalina
Ci sono molti modi

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