A partire dal 3 Dicembre scorso, al Demodè Club di Bari, Manuel Agnelli è ufficialmente tornato in tour nei club italiani, per promuovere e supportare la pubblicazione del suo primo album da solista Ama il tuo prossimo come te stesso. Il disco, uscito lo scorso 30 settembre, è stato preceduto dai singoli Proci, Pam Pum Pam e Signorina Mani Avanti, oltreché da La profondità degli abissi, brano vincitore di un gran numero di premi e selezionato come colonna sonora per il film Diabolik dei Manetti Bros.
Manuel Agnelli, Pozzuoli, 4 Dicembre 2022 – Live Report
Sono trascorsi quasi tre anni, ormai, da quel fatidico febbraio 2020 che contrassegnò l’inizio di un periodo fortemente complesso, segnato da contagi, lockdown, lutti, paure e sentimenti di speranzosa attesa.
La musica – anch’essa – non è stata risparmiata: concerti annullati, progetti rimandati e difficoltà che sono andate via via a sommarsi, rendendo la filiera musicale uno dei settori più colpiti e trascurati dell’emergenza sanitaria.
Non è ancora tutto risolto, ma, quest’anno, già a partire dalla primavera, qualcosa ha cautamente ricominciato a muoversi. Hanno ripreso forma i grandi e i piccoli eventi, mentre i progetti musicali in stand-by sono riemersi dalle sabbie mobili in cui erano sprofondati, stimolandone addirittura di nuovi.
Tra i progetti sbloccati – per fortuna – ci sono anche l’album da solista di Manuel Agnelli e il collaterale mini-tour nei club italiani, i quali confermano la statura artistica di big, che ne ha contraddistinto l’intera carriera.
A Pozzuoli (Napoli), Manuel, si presenta in abiti da solista, scortato dalla band che lo aveva accompagnato durante il tour estivo precedente alla pubblicazione di Ama il tuo prossimo come te stesso: Frankie (chitarra) e DD (batteria), Beatrice Antolini (tastiere e voce) e Giacomo Rossetti (bassista dei Negrita).
Qualora così non fosse, l’ex giudice di X-Factor ci tiene subito a mettere in chiaro le cose, sollevando la platea da ogni ragionevole dubbio, ovvero che lo spettacolo che ne seguirà non è un concerto degli Afterhours: sono i brani Severodonetsk e Signorina Mani Avanti a fare da apripista, infatti.
Lo spettacolo è energico, coinvolgente e divertente fin da subito, l’approccio non poteva che essere quello rock: le chitarre suonano fortissimo, tanto che è già il momento di impelagarsi nel repertorio Afterhours, con delle chicche inaspettate come Veleno, Non si esce vivi dagli anni ’80, Bungee Jumping.
Lo show prosegue con un Manuel Agnelli che adesso può fare a meno del chiodo di pelle con cui era salito sul palco, rimanendo in una canottiera nera attillata che, oltre a evidenziare una forma fisica smagliante, gli consente anche di far roteare il filo del microfono con molta più facilità e a rivendicare la nuova fatica discografica da solista come parte integrante del concerto e come punto di riferimento discografico.
Il duetto con Beatrice Antolini, sulle note di Lo sposo sulla torta, è il momento più “tenero” della scaletta: Manuel – padre orgoglioso – racconta la genesi del brano, nel quale ha duettato insieme a Vaselyn Kandynsky, artista emergente e pseudonimo di Emma Agnelli… sua figlia.
Beatrice Antolini, cantautrice e musicista, è presentata giocosamente da Manuel come coetanea di Emma: Il loro rapporto è bello e speciale e si intuisce anche dall’intesa artistica che traspare dalla performance.
Non mancano i momenti teatrali in cui Manuel si racconta:
«Quando stavo passando un periodo – che poi non è mai finito – in cui ho perso i punti di riferimento, cose in cui credere, e non le ho più trovate in realtà, non sapevo cosa scrivere e allora ho scritto “Quello che non c’è”»
Così, lo show prosegue sulle suadenti note e la potenza sonora di Quello che non c’è, Ballata per la mia piccola iena, in perfetto equilibrio con il rock godibile ed elegante di La profondità degli abissi, suonata in coda.
A un certo punto, la scaletta si impreziosisce di un interessantissimo recital al piano sulle note di Proci, suonata a quattro mani da Manuel e Beatrice: anche qui non manca un ironico siparietto che anticipa la performance.
Da qui in avanti, fino alla fine del live, è un susseguirsi di classici come Padania, Voglio una pelle splendida, Non è per sempre, Ci sono molti modi, Bye Bye Bombay e vette altissime toccate da pezzi con caratteristiche punk: la perturbazione sonora è servita con Germi, Male di Miele, 1.9.9.6, Dea e Lasciami leccare l’adrenalina.
Concerto energico, sound raffinato e “rock” perfettamente fruibile sia dalla vecchia generazione nostalgica dei quasi trentenni – come la mia – che dai pochissimi (ma buoni) diciottenni presenti in sala. Da vedere assolutamente.
Voto 9,5
Scaletta Concerto
- Severodonetsk
- Signorina Mani Avanti
- Veleno
- Non si esce vivi dagli anni ’80
- Bungee Jumping
- Milano con la peste
- Lo sposo sulla torta
- Quello che non c’è
- Ballata per la mia piccola iena
- La profondità degli abissi
- Proci
- Padania
- Guerra e pop corn
- Germi
- Male di miele
- Ama il tuo prossimo come te stesso
- Tra mille anni mille anni fa
- Non è per sempre
- Bye bye Bombay
- Pam pum pam
- Voglio una pelle splendida
- 1.9.9.6
- Dea
- Ci sono molti modi
- Lasciami leccare l’adrenalina
Di sera vado ai concerti. Di notte scrivo i live report.