Il tour di MANNARINO ha fatto tappa all’Atlantico di Roma ed è stata l’occasione per ascoltare per la prima volta nella Capitale, dal vivo, “V” (Polydor/Universal Music Italia), l’ultimo progetto discografico dell’artista.
Era lì per noi Andrea Melaranci
MANNARINO prosegue il suo tour, partito il 24 aprile al Bliss dell’Aquila e che ha già collezionato diversi sold out.
PROSSIME DATE:
- Lunedì 30 maggio 2022| Firenze @Tuscany Hall
- Martedì 31 maggio 2022 | Firenze @Tuscany Hall
- Giovedì 11 agosto 2022 | Locorotondo (BA) @Locus Festival
- Sabato 03 settembre 2022 | Catania @Villa Bellini
- Mercoledì 28 settembre 2022 | Verona @Arena di Verona
I biglietti sono disponibili sul sito www.bitconcerti.it su www.ticketone.it
LA SCALETTA
- Tamburi
- Africa
- Fiume nero
- Agua
- Apriti cielo
- L’impero
- Cantaré
- Ballababylonia
- Serenata lacrimosa
- Tevere Grand Hotel
- Scetate vajo’
- Vagabunda
- Arca di Noè
- Bandida
- Paura
- Statte zitta
- Me so’ “mbriacato
Prodotto dallo stesso MANNARINO, registrato tra New York, Los Angeles, Città del Messico, Rio De Janeiro, l’Amazzonia e l’Italia e il coinvolgimento – su alcuni brani – dei produttori internazionali Joey Waronker (Beck, REM, Atoms for Peace) e Camilo Lara (Mexican Institute of Sound) oltre che di Tony Canto e Iacopo Brail Sinigaglia, l’album è un invito ad appellarsi alla saggezza ancestrale degli esseri umani.
Un disco che parla le lingue del mondo, intriso di suoni di foresta e voci indigene registrate in Amazzonia.
Mannarino va alla ricerca della sorgente tribale e atavica dell’umanità, proposta come unico e potente antidoto contemporaneo alla brutalità del disumano.
Natura, patriarcato, animismo, femminilità, rapporto uomo-donna, sono questi solo alcuni dei temi affrontati dal cantautore nel disco più politico e visionario della sua carriera dove l’amore, l’irrazionale e un senso magico della vita diventano strumenti reali di decolonizzazione del pensiero e di resistenza umana.
Il disco è stato anticipato dai singoli “Africa” e “Cantarè”.
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Per ogni cosa c’è un posto
ma quello della meraviglia
è solo un po’ più nascosto
(Niccolò Fabi)