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La rinascita di Ainé con l’album “LEGGERO” – INTERVISTA

by Alessia Andreon
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Ainé, giovane artista romano, eccellenza dell’R&B in Italia, ha appena pubblicato “Leggero”, la seconda parte del suo concept album che affronta la rinascita dopo un periodo buio.

“Leggero” è il secondo capitolo di un viaggio nelle emozioni, scadenzato dai mesi dell’anno; un percorso iniziato con “Buio”, nel quale Ainé raccontava l’elaborazione di una separazione, senza trascurare i momenti di sconforto in cui non si hanno una direzione o delle certezze.

Entrambi i dischi descrivono situazioni comuni ad ogni essere umano che può trovare nella musica la salvezza e il conforto.

Il suo sound è inconfondibile e trova forma alla Venice Voice Academy di Los Angeles e alla Berklee College Of Music di Boston, luoghi nei quali Ainé ha potuto affinare la sua naturale propensione al soul e all’ R&B.

Questo secondo album si presenta con ritmi più ammiccanti, grazie al l’uso dell’elettronica e del clubbing, con beat carichi di groove riconducibili al mondo dance e deep house, che contribuiscono a renderlo come dice il titolo stesso, un album più “Leggero” rispetto a “Buio”.

INTERVISTA

Ciao Ainé, è un piacere intervistarti per Inside Music.
“Leggero” è il secondo capitolo del tuo concept, dopo “Buio”. In questo nuovo capitolo si affronta la rinascita, partendo da ottobre fino a marzo. Ti posso chiedere quali sono i mesi/canzoni preferiti di entrambi gli album e perché c’è stata questa divisione dei mesi? C’è una data in particolare che funge da spartiacque?

Le mie preferite di “Buio” sono “Scappare – Giugno” e “Disordine – Maggio”, mentre di “Leggero” solo “Blu – Settembre”, “Trasparente – Novembre” e “Ombre – Marzo”.

Abbiamo deciso dividere il lavoro in due parti: “Buio” inizia ad aprile e finisce ad agosto e poi nella seconda parte i mesi da settembre a marzo in “Leggero”, ma in realtà non c’è un motivo preciso; è stata più che altro un’esigenza di sound, perché “Buio” parla della separazione, del distacco e quindi abbiamo messo i pezzi un po’ più introspettivi e più intimi, mentre, nella parte di “Leggero”, abbiamo cercato di rendere il concetto con delle sonorità un po’ più elettroniche, più leggere appunto.

Per quanto riguarda la seconda parte della domanda, no, non c’è una data particolare per cui ho deciso di dividere questi due percorsi.

L’apertura verso una nuova consapevolezza si traduce anche in termini di ricerca di suoni, di una scrittura più matura e consapevole.  Cosa ti ha fatto cambiare prospettiva?

Il cambiamento è frutto di ciò che ho vissuto in quel periodo temporale in cui, inizialmente, ho affrontato un momento difficile, in cui avevo bisogno di raccontare la separazione da una persona e la fine di un rapporto importante; in “Buio” ho, quindi, cercato di descrivere quella sensazione di distacco in termini generali.

In “Leggero”, invece, ho voluto raccontare la mia rinascita e mi piaceva dare la visione di due mondi diversi che sono sia opposti che complementari perché se non c’è la tristezza non c’è la felicità, se non c’è il bene non c’è il male, se non c’è luce non c’è il buio; mi sembrava affascinante mettere in musica in questo pensiero.

A molte delle tracce seguono degli outro che sono quasi dei brani veri e propri, che conducono l’ascoltatore da un mese ad un altro.  Ti va di raccontarci meglio?

Gli outro li abbiamo voluti inserire per creare dei rimandi/richiami al passato, sia musicali che di sensazioni.

In particolare mi ha incuriosito l’outro di “Specchi – Gennaio” che si chiama “Brame”, richiamando la famosa frase della strega di Biancaneve. Anche il fatto che Buio e Leggero siano due capitoli che simboleggiano la contrapposizione di due forze avversarie è molto fiabesco….

Per quanto riguarda la frase incriminata di Biancaneve, io personalmente ho scoperto dopo aver registrato che era sbagliata.

È stato un trauma quando l’ho scoperto; siamo cresciuti tutti con la convinzione che la Strega dicesse: “Specchio, Specchio delle mie brame” e invece era “Specchio SERVO delle mie brame” io l’avrei anche registrata nuovamente, però mi hanno detto che come era è più autentica e alla fine l’abbiamo tenuta.

A breve partirà anche il “BUIO LEGGERO TOUR” che toccherà come città Roma, Torino, Milano e Bologna.

Abbiamo già fatto due date a Rimini e Pescara e a giugno sono stato a Tokyo e quella la considero la prima data ufficiale di “Leggero”.

Sono stato ospite di un Festival ed è stato bellissimo perché era la mia prima volta in Giappone.

Amo viaggiare e quindi mi sono concesso dieci giorni per fare il turista, se no sarebbe stata una toccata e fuga di tre giorni appena.

 Sono riuscito a condensare in una settimana quello che la gente fa in due perché ci svegliavamo tutte le mattine alle 6:00 per riuscire a visitare il più possibile: è stato bellissimo!

Ora inizierà questo mini tour nelle maggiori città italiane, poi chissà….

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