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”Cip”, la recensione del nuovo disco di Brunori SAS

by Leslie Fadlon
cover cip brunori sas

Pubblicato il 10 gennaio 2020 per Island Records, ‘‘Cip’‘ è il nuovo disco di Brunori Sas. E questa è la recensione del nuovo lavoro di uno dei cantautori più rilevanti del panorama musicale italiano. Un album che giunge tre anni dopo ”A casa tutto bene” e che si compone di undici tracce. Di queste, il suo autore ha detto: “Volevo raccontare della difficoltà di tenere insieme le cose, di tenerle in piedi e di tenerle in piedi nel tempo”.

”Cip”

Ed è infatti di vita, sotto tutti i suoi punti di vista, che si parla. Il disco si apre con ‘Il mondo si divide’, che introduce già alcuni dei temi di cui tratterà il lavoro: l’umanità, nei suoi lati oscuri e nei suoi lati migliori. E infine, la consapevolezza che l’umanità – e così il mondo – si divide, ma inutilmente. ‘Capita così’ ci tocca nei punti più dolorosi, nella sua essenza di brano dedicato al dovere e alla responsabilità di vivere. E che sarebbe giusto farlo per bene. Perché “un giorno ti guardi allo specchio e ti trovi più vecchio, di parecchio”. Le note incedono su di un testo che ci commuove perché racconta sia il dolore che la gioia, con il solito piglio tipico di Brunori. Il caro Dario ha deciso di farci ancora più male, quando parla del prendersi cura delle persone a noi vicine: ‘Mio fratello Alessandro‘ tratta la possibilità di “perdere di vista la luce”; a salvarci però, sarà sempre l’amore. ‘Anche senza di noi’, poi, il mondo continuerà a girare, e l’invito è, appunto, quello di vivere senza costringersi a portarsi troppi pesi addosso. Brunori Sas tratta da sempre con affetto i suoi ascoltatori, che possono sentirsi un po’ protagonisti de ‘La canzone che hai scritto tu’, che riempe di positività e stimola la voglia di bellezza, una bellezza banale, quella della normalità. Arriva quindi il primo singolo rilasciato prima dell’uscita di “Cip”, ‘Al di là dell’amore’, brano rappresentativo di un sentore comune, quello della perdita di serenità che accomuna un’umanità disperata dal diffondersi maligno di indifferenza, avidità, egoismo e altri veleni che fino a qualche anno fa potevamo credere di aver sconfitto. 

La canzone che segue ci fa guardare la realtà con gli occhi di un bambino. ‘Bello appare il mondo’ pone al proprio centro l’idea di chi fa dell’odio la propria bandiera, dimenticandosi delle cose che rendono la vita un viaggio degno di essere vissuto.  Segue ‘Benedetto sei tu’, tragica, vera, ispirata da una modernità che per molti versi può indurre in tristezza; la modernità delle morti in mare, degli estremismi religiosi, di un mondo che “va all’inferno”. Un mondo nel quale non si dovrebbe restare inermi, ma risvegliarsi.
Arriva poi un pezzo che, per chi conosce bene Brunori Sas, è facile intuire sia stata dedicata alla donna che gli vive accanto da quasi vent’anni. ‘Per due che come noi’ parla di un amore maturo, pieno, reale. Invece, ‘Fuori dal mondo’ ci fa ballare in mezzo ad un mondo di fantasie, di speranze, di gioia. E di futuro, quello cantato con la malinconia di un bambino conscio della fine di ogni cosa, Achille. ‘Quelli che arriveranno’ è poesia delicata, tra sonorità semi elettroniche e un testo che ci riempe il cuore di sentimenti contrastanti.
Perché è proprio di tanti tipi di sentimenti che Brunori Sas ama parlare. E con ”Cip” ci ha riconfermato questa sua maestria. Quella che ha nello scrivere canzoni all’apparenza semplici, come un cinguettio, ma dotate di ali capaci di portarci in cieli sterminati. Leggere come un fringuello, ma che portano con sé sentimenti grandi come il cielo.

La Tracklist di ”Cip”

  1. Il mondo si divide
  2. Capita così
  3. Mio fratello Alessandro
  4. Anche senza di noi
  5. La canzone che hai scritto tu
  6. Al di là dell’amore
  7. Bello appare il mondo
  8. Benedetto sei tu
  9. Per due che come noi
  10. Fuori dal mondo
  11. Quelli che arriveranno

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