“LA MUSICA È FINITA” di Motta a Ciampino – Gallery

di Redazione Web

Si è concluso il 24 novembre, all’ Orion di CIAMPINO (RM), il tour di MOTTA. Un percorso musicale attraverso le tracce dell’album “LA MUSICA È FINITA”, che ha toccato i club di diverse città d’Italia.

La gallery è a cura di Agnese Ruggeri

Dopo il sold out della data zero al The Cage di Livorno (https://www.instagram.com/p/CzJPU5CNonv/), Motta ha stupito il pubblico con uno show completamente diverso da quello a cui ha abituato il suo pubblico fino ad ora: al centro di tutto sempre la musica, ma con un’energia diversa, un vortice di suoni, luci e braccia spalancate che sono pronte ad accoglierlo data dopo data.

Insieme a lui sul palco Giorgio Maria Condemi (chitarre) e Francesco Chimenti (basso e cello), ai quali si aggiungono per la prima volta con questa formazione, Davide Savarese (batteria) e Whitemary (synth e elettronica).

Oltre ai suoi più grandi successi , Motta ha portato sul palco le canzoni del suo ultimo progetto in studio “La musica è finita” (http://sugarmusic.lnk.to/LMEF; Sugar).

Un album in cui l’artista sposta la lente dell’osservatore da se stesso agli altri, aprendosi per la prima volta a collaborazioni inedite.

Per superare le proprie convinzioni e sperimentare, Motta ha deciso per l’occasione di chiamare amici e colleghi come Willie Peyote, Giovanni Truppi, Jeremiah Fraites e Ginevra. 

Un disco diretto, sfacciato e potente, nato da una forte fase creativa e di contaminazione, arricchita dalla partecipazione anche di musicisti di spessore.

Di seguito la tracklist di “La musica è finita”: 

1.Anime perse

2.Per non pensarci più

3.Titoli di coda con Willie Peyote

4.Alice con Giovanni Truppi

5.Intervallo

6.La musica è finita

7.Scusa con Jeremiah Fraites

8.Maledetta voglia di felicità con Ginevra

9.Se non avessi avuto te

10.Quello che ancora non c’è

Già dal titolo si comprende come questo album metta un punto per ripartire dall’inizio, da quello che è sempre stato importante: la musica. La musica finisce e riparte, si trasforma, evolve, il sound cambia, ma nonostante tutto porta la firma inconfondibile di Motta.

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