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Intervista al sassofonista James Senese

by InsideMusic
james senese

Continua il tour per celebrare i 50 anni di carriera di James Senese. Il sassofonista originario di Miano, quartiere della periferia nord di Napoli, festeggia il raggiungimento di mezzo secolo di musica e successi con una serie di concerti inaugurata nel 2018 e il rilascio di un doppio cd live antologico, “Aspettanno ‘o Tiempo”

Il frontman dei Napoli Centrale è stato raggiunto dai nostri microfoni e ha risposto ad alcune domande. Segue intervista:

50 anni di carriera, un traguardo importante a cui molti aspirano ma pochi arrivano. Qual è secondo lei il segreto per un successo così duraturo?

Mah diciamo che per me è stato molto semplice arrivare a questo punto, sono un musicista che 24 ore su 24 sta vicino alla musica, componendo per quello che è la mia realtà. Il segreto più grande secondo me è questo: non fermarsi mai.

Da dove nasce la sua musica?

La mia musica nasce dalle mie sensazioni e dal mio modo di vedere la società, ma soprattutto dal vedere e sentire tutto e tutti, non scappare da nulla, ma farsi carico nel bene e nel male della nostra cultura e della nostra società.

Pensa che il suo modo di fare musica sia in qualche modo cambiato nel corso degli anni?

Mah non credo sia cambiato nulla, continuo ad ascoltare quello che mi interessa e che sento più vicino a me come ho sempre fatto e a comporre senza “copiare” nessuno. Oggi molti si limitano a fare delle cover, a guardare gli altri senza però la
passione e la capacità di creare delle dimensioni come ho sempre fatto e continuo a fare io… Anche perché non penso ci sia qualcosa che possa superare quella cultura napoletana che contraddistingue la mia musica.

A questo proposito, guardando al panorama musicale italiano e napoletano contemporaneo, chi potrebbe essere considerato come vicino al Neapolitan Power e in qualche modo al suo stile?

Penso nessuno (ride n.d.r.). Nessuno perché non ci sono oggi musicisti particolarmente dotati della mia musicalità, che in parte discende anche dalle mie radici: io sono figlio di padre americano e madre napoletana, un accostamento straordinario… Per questo penso sia difficile ricreare la dimensione dei Napoli Centrale. Alla fine oggi si sentono sempre le stesse cose, la musica è invasa dai cantanti “bellini”, da chi esce da Maria De Filippi, Amici su Amici, copie su copie.

Parliamo di “Aspettanno ‘o Tiempo”, il suo ultimo lavoro discografico. Cosa ci può dire di questo disco?

E’ un disco secondo me ancora all’avanguardia, è ancora avanti col tempo nella sua originalità. Un disco modernissimo che parte dagli anni ’70 ma arriva agli anni 3000. C’è tutto dentro, è guidato da sensazioni dominanti che quasi possono essere definite
extra-terrestri.

Progetti per il futuro?

Beh i progetti sono tanti, io come ho detto prima non mi fermo mai, ho nel cassetto tanta di quella musica che è difficile scegliere quale portare avanti, però appunto Napoli Centrale non si ferma mai. Per il nuovo anno uscirà un nuovo disco, ma sarà
una grande sorpresa perché ci saranno dei grossi cambiamenti.

A cura di Luigi Izzo

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