Davide “BOOSTA” Dileo – cofondatore e tastierista dei SUBSONICA nonché produttore, autore, compositore e DJ – dal 14 ottobre è in tour nei principali club italiani per presentare dal vivo “POST PIANO SESSION”, il suo nuovo progetto discografico da solista. Dopo “LA STANZA INTELLIGENTE” e “FACILE”, Davide “BOOSTA” Dileo torna con un progetto discografico articolato in sei capitoli, in uscita tra settembre e dicembre. L’intero progetto discografico “POST PIANO SESSION” è in uscita per la TORINO RECORDING CLUB, neonata etichetta dello stesso Boosta che afferma in merito: «Il Torino Recording Club è un atelier musicale. Un’officina in cui la musica è lo strumento che uso per riparare e (ri)mettere in funzione tutto quello che mi serve per affrontare questa seconda metà della vita». In “POST PIANO SESSION” viaggiano composizioni strumentali libere che partono dal pianoforte e finiscono nell’elettronica, passando attraverso suggestioni pienamente contemporanee. Ognuna di queste suite è parte di un concept album inizialmente pensato come un’unica opera, poi ripartita in singoli Ep, e segna il ritorno di Boosta all’elettronica: se “FACILE” è stata una dichiarazione d’amore per la musica strumentale, le colonne sonore e il classico contemporaneo puro, le “POST PIANO SESSION”, portano ad una visione più inclusiva del genere musicale di cui Davide è uno dei rappresentanti più significativi del panorama musicale italiano. «Questo disco è, semplicemente, uno strumento. La colonna sonora dei pensieri di chi lo ascolta» commenta Boosta.
Lo abbiamo intervistato, buona lettura
Ciao DAVIDE “BOOSTA”, è un onore averti su queste pagine. Partiamo da “POST PIANO SESSION\Tape2”: come nasce? Perché dividerlo in 6 diverse suite? La data di uscita di ogni ep ha un significato particolre?
Io amo la musica, e amo il suono. Credo nell’assunto che sia la forma d’arte più fondamentale nella vita dell’uomo. E’ uno stato naturale, quello del compositore, tirare fuori idee in forma grezza e poi cominciare a dar loro una forma. POST PIANO SESSION possiamo definirlo la mia calligrafia attuale. Tutti cambiamo pelle per conseguenza del fatto che cresciamo, cambiamo interessi, modifichiamo il pensiero e il ragionamento, evolviamo. Questo concept album (perché di questo si tratta) è la mia mappa per guidarmi attraverso un viaggio che amo: il suono, il pianoforte e l’elettronica, le mie grandi passioni. Un disco solo sarebbe stato come visitare luoghi dal finestrino di un treno, senza permettersi il tempo di scendere e provare a vivere un po’ meglio i luoghi.
Per fare la musica, e per ascoltarla, serve più tempo. Ogni uscita è una esplorazione. E un omaggio allo stesso tempo. Amo il post rock che, per definizione, è un genere ostaggio delle chitarre. Ma il pianoforte è uno strumento a corda, quindi ho voluto giocare con le distorsioni per rendere merito a uno dei generi (anche se lo steccato di genere è orribile) che più amo.
Quali sentimenti portano a queste tracce in cui assistiamo all’incontro tra elettronica e pianoforte?
La necessità di continuare ad evolvere come uomo, e l’uomo, nel mio caso, non è per nulla scisso dall’artista. Io ho bisogno di fare musica, e di farla sempre più importante per me, e mi auguro, per chi ascolta.
Finora qual è il brano in cui ti rispecchi maggiormente?
Sono fiero e felice di tutto il lavoro che ho fatto. ‘Walkman 1’ penso sia una bella sintesi del mio racconto. Ci sono tutti gli elementi che amo. Insieme.
L’intero progetto discografico “POST PIANO SESSION” è prodotto da TORINO RECORDING CLUB, la tua etichetta. Come sta andando questo progetto?
E’ un’etichetta discografica ma anche un progetto più ampio. E’ piccolo, sartoriale. Uno spazio di cura per il suono che poi può’ essere declinato in un disco o in una installazione, o in una sessione di ascolto. Avere un proprio spazio, uno spazio che senti come casa, è quasi imprescindibile per potersi sentire liberi di esprimere quello che hai in animo.
Non vediamo l’ora di rivederti sui palchi. Cosa possiamo aspettarci dal “POST PIANO SESSION TOUR”?
La colonna sonora del silenzio di chi ascolta. Non è un claim, è un valore in cui credo molto. All’interno del silenzio si crea uno spazio in cui i suoni (e i pensieri) di chi ascolta hanno tempo per fare presa, trasformarsi, vivere.
Qualche spoiler sulle prossime attività dei Subsonica? XD
Magari ci vediamo presto … dopo un nuovo disco?
E i tuoi prossimi progetti?
Continuo questo viaggio che è fatto anche di occupazione sonora degli spazi. La sound art e il suo momento installato mi affascinano sempre e cercherò di continuare a proporlo se avrò idee convincenti. E, mi piacerebbe molto, stiamo allestendo un tour in alcuni dei più importanti musei italiani.


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