INCUBO e le relazioni in QUANDO GUARDI LE STELLE

di Marianna Grechi

Anticipato di singoli COME SEMBRA DOVREI DIRTI, QUANDO GUARDI LE STELLE è il nuovo album di Incubo, disponibile dal 6 giugno per Labella Dischi e distribuito da Artist First.

QUANDO GUARDI LE STELLE è un album omaggio alle relazioni che hanno segnato le esperienze del cantautore, tra fragilità e spensieratezza, alternando momenti di felicità a quelli di tristezza. Ogni canzone è un racconto di connessioni significative, perse o rafforzate nel corso del tempo, paragonate alla luce delle stelle che, pur lontane, continuano a illuminare la sua vita.

“Prima che la luce delle stelle arrivi a noi ha bisogno di milioni di anni, quando ne stai guardando una, probabilmente, è già morta. Ma lei risuona nel tuo futuro ancora, così forte. Funziona così anche con le persone: arrivano, se ne vanno e quando se ne vanno rimane sempre qualcosa, piccole parti di luce rimbalzano nella tua vita per giorni, mesi, anni addirittura.”

Il disco contiene 6 tracce inedite, tra cui la focus track MALEDETTA GELOSIA. E allora abbiamo chiesto direttamente a Cristiano (INCUBO) il suo rapporto con la gelosia e molto altro!

Ciao Cristiano! QUANDO GUARDI LE STELLE è un album molto intimo nato da un periodo di difficoltà, come l’hai superato questo momento?

Diciamo che tante difficoltà non le ho mai superate del tutto, alcune si, mentre altre tutt’ora sono parte della mia vita ci tengo molto a dire che però tutto quello che ho superato, l’ho superato scrivendo, è sempre stata la mia medicina in un certo senso, sin da quando sono ragazzino scrivo tutte le cose che vivo, è uno sfogo, una salvezza.

La metafora delle stelle è molto potente per descrivere l’eco delle relazioni che abbiamo nella vita, ti è capitato però che queste” piccole parti di luce che rimbalzano nella tua vita  per anni” ti disturbassero e ti impedissero di andare avanti?

Sì molto spesso ho vissuto nel passato in un certo senso, ci sono state situazioni difficili da superare, sembrava impossibile andare avanti, ho dovuto buttare giù bocconi che non avrei mai pensato di poter buttare giù. Ma nonostante tutto queste piccole parti di luce non sono così cattive, qualche volta se ci penso  mi fanno anche sorridere.

L’intro di SOLO TE è un po’ particolare, diciamo che spicca ascoltando l’album, chi ha avuto questa idea?

È un po’ particolare effettivamente (ride). Quello che si sente nella intro di “solo te” è un Brindisi che facciamo con i miei amici quando ci troviamo a fare una cena insieme, ho deciso per questo di inserirlo nel disco, soprattutto l’ho voluto far cantare a loro, come se fossimo a brindare per qualcosa di importante, sono fortunato ad avere persone che mi vogliono bene accanto, non smetterò mai di ringraziarli.

L’esperienza che racconti MALEDETTA GELOSIA ti ha insegnato qualcosa? Ovvero, sei ancora un ragazzo che si lascia rovinare dalla gelosia?

Diciamo che non è mai stata la gelosia il problema nel mio relazionarmi,  maledetta gelosia è stato un brano liberatorio dopo una situazione difficile e travagliata, questa esperienza mi ha insegnato a capire cosa voglio davvero, mi ha insegnato a ridere nonostante i momenti difficili perché alla fine conta quello.

DOVREI DIRTI è uno dei brani che colpisce di più, la destinataria come ha reagito?

Sinceramente pensavo la prendesse peggio, ho avuto una paura tremenda nel fare uscire quella canzone, perché era così cruda e vera da non lasciare scampo all’immaginazione, le parole erano così ed arrivavano così. Quando è uscito poco prima ho deciso di avvertirla, il giorno dopo mi è venuta a salutare e mi ha detto: “bella la canzone”. Sono felice perché di quel rapporto difficile che avevamo, da quando è uscita “dovrei dirti” , sembra cambiato.

Parlando di te, come mai la scelta di chiamarti INCUBO?

Ho sempre sognato molto, e molto spesso le cose che sognavo erano legate al mio vivere, arrivo da questo.

Sono passati due anni da TESTA E CUORE, cosa è cambiato da allora? Ti senti cresciuto?

Già, sono passati due anni, sono volati, da testa e cuore sono cambiate le tante cose, la mia vita in primis. Scrissi quell’album in piena pandemia, non avevo fatto ancora concerti, era diverso il mio modo di fare musica, ero diverso io. Mi sento cresciuto sotto molti punti di vista tranne che sul mio sognare, pur crescendo sogno sempre come un bambino.

E invece cosa c’è nel futuro di INCUBO? Ci sono dei live? L’idea di partecipare ad un talent?

Si certo! A breve annuncerò un tour dove andrò un po’ in giro per l’Italia questa estate, ho voglia di vedere qualcuno che mi ascolta guardandomi negli occhi. Per quanto riguarda i talent non lo so, sono scelte che non ho mai saputo prendere davvero

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