Come tradizione, condivisa dal sito del Festival, il Premio Lunezia esprime la sua preferenza tra i big in gara al Teatro Ariston.
Quest’anno la scelta si è spostata anche sulla competizione dei giovani, prevista il 19 Dicembre al Teatro del Casinò di Sanremo in onda su Rai Uno.
Per il Premio Lunezia il brano più musical-letterario è “Boulevard” di Clara, quasi un plebiscito convalidato dal direttore musicale e segretario di Commissione Beppe Stanco.
Con il Patrocinio del Ministero della Cultura e il battesimo artistico di Fernanda Pivano e Fabrizio De André il Premio Lunezia annuncia così la sua indicazione Sanremo Juniores.
“Con l’attenzione dei nostri esperti musical-letterari l’indicazione sui giovani ricade su Clara”
– dichiara il Patron Stefano De Martino
Gli fa seguito il commento di Loredana D’Anghera, direttore artistico del Premio Lunezia Nuove Proposte:
“L’anima musical-letteraria del brano si realizza con una fusione testo-musica in ottimo equilibrio. Inoltre, Clara riesce a cucire i diversi momenti emozionali della canzone cambiando intenzione vocale in modo convincente.
Di sostegno l’arrangiamento che ben segue l’andamento evolutivo dell’opera“.
Il trofeo costituto dall’opera scultorea in marmo bianco di Carrara sarà suffragato anche dalla motivazione di Selene Pascasi, poetessa, studiosa di Musical-Letterarietà e giornalista del Sole 24 Ore.
PREMIO LUNEZIA SANREMO GIOVANI a CLARA per il valore Musical Letterario del brano «Boulevard»
La vita è un percorso ad ostacoli che possono renderci più difficile il cammino o, al contrario, darci l’energia giusta per trovare soluzioni e far sì che per ogni sogno spento, se ne accendano altri mille pronti a colorarci il futuro di promesse realizzate.
Non sempre, però, riusciamo a scrivere da soli dei nuovi inizi perché l’anima è sì uno scrigno infinito di passpartout ma ci sono alcune porte le cui combinazioni si aprono soltanto con i «ci sono» partoriti dal cuore.
E chi, più di un genitore, può comprendere gli inciampi dei figli e ripararne gli strappi? Forse nessuno. Ma sarebbe una sintonia di sangue inutile se non si trovasse il coraggio di chieder loro un sostegno, un abbraccio o un silenzio che parli ai sensi. Ancor più difficile, ammettere a se stessi di averne bisogno.
Uno stato emozionale ben narrato da Clara nel brano «Boulevard» cui va il Premio Lunezia Sanremo Giovani per avere impresso in istantanee di parole l’intimo sentire di una giovane cresciuta senza la figura paterna.
La canzone, autobiografica, affronta un tema di fondamentale importanza: la solitudine che opprime con un «nodo alla gola / come un foulard» chi si chiede «dov’è papà» perso in un vuoto che si fa piombo («Alla vigilia di quel Natale / cadevan parole più delle neve») che ti costringe ad imparare «cos’è l’assenza / è un altro regalo questa mancanza».
Ma non sarà un dolore vano (per le «strade mi perdo / ma poi mi ritrovo») o inascoltato se si impara a tendere la mano in cerca di una madre, cui Clara si rivolge.
È così che si diventa adulti, imparando ad ammettere le proprie fragilità fino a saper scrivere «a penna sopra un muro / Nessuno si salva da solo». Un messaggio necessario, che l’artista affida ad una linguistica pulita, cucita su note contemporanee, sposando abilmente i canoni della Musical Letteratura tanto cari al Premio Lunezia.
Analisi Musical-Letteraria di Selene Pascasi
In un angolo del cortile
tra la schiuma di sapone
alcune rose si sono piegate
sotto il peso del loro profumo.
Nessuno ha sentito l’odore di queste rose.
Nessuna solitudine è piccola.
(Giornalista, Paroliere, Autrice de Il Sole 24 Ore)
