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I Subsonica Infiammano l’Arena Flegrea al Noisy Naples Fest

by Giusy Alfano
Subsonica

Il 12 luglio 2024, l’Arena Flegrea di Napoli ha ospitato un evento musicale straordinario con un double bill esclusivo: i Subsonica e i 99 Posse. Il concerto, parte del Noisy Naples Fest, ha visto due delle band più influenti e innovative del panorama musicale italiano esibirsi in uno spettacolo travolgente.

Dopo aver conquistato i palazzetti italiani, i Subsonica sono tornati sui palchi con “La Bolla Tour”. La tappa napoletana ha offerto ai fan l’opportunità di ascoltare dal vivo i brani del nuovo album “Realtà Aumentata”, uscito a inizio 2024. L’album, composto da undici tracce, riflette la realtà contemporanea attraverso suoni, ritmi e parole carichi di significato.

La performance della band torinese è stata caratterizzata da un’energia di intensità elevatissima, con Samuel, Max Casacci, Boosta, Ninja e Vicio che hanno coinvolto il pubblico con il loro stile inconfondibile, ma sempre innovativo. Il concerto ha alternato momenti di intensa carica emotiva a pezzi più riflessivi e altri commemorativi delle morti in mare e dei genocidi che stanno avvenendo nel mondo, creando un’esperienza musicale variegata e avvincente, ma anche un’opportunità di critica e introspezione.

Ad aprire la serata, i 99 Posse, che sono tornati all’Arena Flegrea dopo i sold out degli ultimi due anni. La band partenopea, con oltre trent’anni di carriera, ha portato sul palco brani storici e nuovi successi, come “Comanda la gang” e “Nero su bianco”. La formazione, composta da Luca “’O Zulù” Persico, Massimo Jovine, Marco Messina, Simona Boo, Giuseppe Spinelli (chitarre) e Antonio Esposito (batteria), ha fatto ballare, cantare e vibrare il pubblico con un’esibizione carica di energia e passione, quelle che sempre contraddistinguono la band.

Un Concerto da Ricordare: Subsonica in Tour con “Realtà Aumentata”

L’inizio del concerto, come previsto, è stato segnato da “Cani umani“, traccia che inaugura anche l’album. Un’apertura potente, con un impatto sonoro e visivo semplicimente straordinario. L’allestimento scenico e il design delle luci, hanno dato vita a uno dei palchi più semplici e allo stesso tempo sugestivi: visual spettacolari, illusioni digitali e luci stroboscopiche.

Con “Realtà Aumentata”, i torinesi del nostro cuore non si limitano a tornare sul palco solamente per raccontarci, come ribadisce Max Casacci, la propria interpretazione del mondo, ma si reinventano: non solo ci presentano nuove sonorità e temi, ma riflettono anche sulle sfide politiche e sociali attuali.

Aristotele diceva: “La vita è nel movimento”. Questa massima sembra essere il motto della carriera dei Subsonica, una band che non si è mai accontentata, che non ha mai smesso di imparare, evolvere e cambiare.

I Subsonica incarnano l’eccellenza compositiva e un impegno sociale totale, rappresentando la sintesi perfetta tra forma e sostanza, tradizione e modernità. Fin dai loro esordi, la band ha raggiunto un elevato livello tecnico e artistico grazie a un costante perfezionamento e alla ricerca di uno stile unico e riconoscibile. Questo si riflette nel loro lavoro, profondamente ispirato alla realtà contemporanea.

Il crescendo emotivo ha continuato con “Aurora sogna”, un brano che, grazie alla sua atmosfera onirica e trascinante, ha sempre un forte impatto dal vivo. Il tema dell’evasione, centrale nella canzone, si collega intimamente con il pubblico, coinvolgendolo in modo universale e profondo.

Subito dopo, “Liberi tutti” ha risuonato come un potente inno di ribellione, accendendo ulteriormente l’entusiasmo del pubblico. È seguita la carica ritmica di “Discolabirinto” che ha trasformato l’Arena Flegrea in una discoteca – seppure con luci colorate – all’aperto, portando una ventata di evasione e libertà in platea: persino i più statici ora ballano!

Nuvole rapide“, subito dopo, con le sue melodie malinconiche e ritmi incalzanti, catapulta gli spettatori indietro nel tempo, evocando quei ricordi e sensazioni che a volte ci illudiamo di aver relegato nel passato. Flusso, derive, parole. Tutto si perderà.

Nella parte finale del concerto, la band ha consacrato la Cavea con “Scoppia la bolla“, eseguita, in assensa di Ensi e Willie Peyote, in duetto con Luca “’O Zulù” Persico, il carismatico cantante dei 99 Posse. La sua presenza sul palco partenopeo ha infuso ulteriore energia al brano, trasformando l’esibizione in un momento iconico.

Si procede con decisione con “Nessuna colpa”, preceduta da un incisivo attacco di Max Casacci al governo attuale sui temi dei migranti e delle tragedie in mare.

Ma ecco “Istrice”, che con il suo mix di melodia e introspezione, si conferma sempre uno dei momenti più toccanti del live. Il brano evoca profondamente quel senso di rabbia e solitudine che si sperimenta quando un amore giunge al termine, esplorando la sua complessità attraverso una potente metafora ispirata al dilemma del porcospino di Schopenhauer. La canzone richiama anche il Carme ottavo di Catullo, aggiungendo un’ulteriore profondità poetica alla sua esecuzione dal vivo.

Nella performance, il palco si trasforma in un suggestivo paesaggio urbano, con lampioni e portici illuminati, che riflettono perfettamente l’atmosfera malinconica della canzone.

Grazie agli arrangiamenti complessi e alle performance intense de “Il diluvio” e “Lazzaro”, il pubblico ha finalmente liberato le catene dell’anima e si è completamente abbandonato al momento. La simbiosi tra la band e il parterre, già tangibile sin dall’inizio, ha raggiunto il suo apice.

Dopo oltre due ore di intensa cavalcata emotiva, la serata si è conclusa con due pilastri del repertorio: “Tutti i miei sbagli” e “Strade”, una scelta sempre vincente. Durante tutto il concerto, presente e passato hanno dialogato incessantemente, evidenziando non solo la solidità intramontabile della tradizione della band torinese, ma anche l’evoluzione compositiva e sonora che continua a caratterizzarla.

Subsonica: La scaletta del concerto

  1. Cani umani
  2. Mattino di luce
  3. Pugno di sabbia
  4. Africa su Marte
  5. Veleno
  6. Aurora sogna
  7. Liberi tutti
  8. Discolabirinto
  9. Nuvole rapide
  10. Il centro della fiamma
  11. Dentro i miei vuoti
  12. Giungla Nord
  13. Il cielo su Torino
  14. Scoppia la bolla
  15. Nessuna colpa
  16. Il diluvio
  17. Lazzaro
  18. Istrice
  19. Tutti i miei sbagli
  20. Strade

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