Ancora un sold out per Frah Quintale, ieri (giovedì 6 dicembre) è toccato alla Casa della Musica di Napoli accogliere il rapper bresciano, accompagnato come sempre dal suo produttore Ceri: l’artista della label indipendente Undamento fa il suo ritorno nel capoluogo campano dopo quasi un anno, lo scorso 5 gennaio, infatti, si esibì all’Hart.
Francesco Servidei, vero nome dell’artista, è stata una delle sorprese musicali più positive del 2018, il suo disco d’esordio “Regardez moi” contiene alcune dei brani più significativi del nuovo pop italiano, meglio conosciuto come “Itpop”.
Il live ha inizio puntuale alle 22:30, a precederlo nessun opening act. Una marea di smartphones rivolti al cielo accompagnano l’ingresso di Frah Quintale sul palco, “8 miliardi di persone” è il brano che apre il concerto. “Ciao Napoli, l’ultima volta eravamo in un luogo molto carino ma meno capiente, stasera voglio festeggiare con voi questo splendido sold out!”, il rapper saluta il parterre e assicura che sarà un live “Stupefacente”, proprio come il titolo di un suo singolo di successo. I fan si fidano ciecamente del proprio beniamino e cominciano a scaldarsi, oltre ai pezzi contenuti nel disco “Regardez moi” e nell’Ep “2004” in scaletta sono presenti anche i diversi featuring realizzati da Quintale: uno di questi è “Chapeau”, risultato della collaborazione con il collega Carl Brave, peccato che stavolta Frah sia da solo sul palco ad eseguirla. Il pubblico, però, apprezza lo stesso, cantando a squarciagola anche la successiva “Hai visto mai”. “Quanti di voi hanno un cratere nel petto?”, l’artista si rivolge così alla platea per introdurre la coinvolgente hit “Cratere”. L’unica pecca del concerto risiede probabilmente nel fatto che non siano previsti ospiti d’onore e, dunque, quando arriva il turno di “Missili” è lo stesso rapper ad interpretarne anche il ritornello e non Giorgio Poi, co-autore del brano certificato disco d’oro. Dopo aver lasciato spazio per un momento al suo produttore Ceri e al suo pezzo “Bimba mia”, Quintale si riprende la scena per eseguire la struggente “Floppino”. A questo punto i due abbandonano le loro postazioni per qualche istante (atteggiamento divenuto ormai di routine e che alla lunga stanca), salvo poi riacquistarle per il cosiddetto bis: il live non poteva certo chiudersi senza “Nei treni la notte”, ad illuminare la sala non ci pensano più gli accendini, sostituiti dalle ben più moderne torce degli smartphones. Abbastanza discutibile la scelta di affidare l’epilogo del concerto al mash-up di due brani già eseguiti, ovvero “Sì, ah” e “Cratere”.
Sonorità più che orecchiabili al servizio di una metrica figlia dell’hip-hop: Frah Quintale è uno dei massimi esponenti di questo nuovo genere – denominato “Street pop” – che rende il rap accessibile a tutti (o quasi).
Di seguito la scaletta del live:
8 miliardi di persone
Branchie
Stupefacente
Colpa del vino
Fare su
Chapeau (Carl Brave cover)
Hai visto mai
Accattone
Si, ah
Cratere
Missili (Giorgio Poi cover)
64 Bars
Bimba mia (Ceri cover)
Gli occhi
Floppino
Sassi
2004
2% (Guè Pequeno cover)
Gravità
Nei treni la notte
Tornado
Avanti/Indietro
Sì, ah/Cratere

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