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FAST ANIMALS AND SLOW KIDS -Dal Vivo con Orchestra: ecco come siamo cambiati in 15 anni

by Marianna Grechi
Fast Animals And SlowKids DAL VIVO CON ORCHESTRA

Oggi esce FAST ANIMALS AND SLOW KIDS – Dal vivo con orchestra, in tutti gli store digitali oltre che in formato CD e vinile. Il primo album dal vivo per celebrare 15 anni di carriera dei Fast Animals and Slow Kids.

Questo album live è per i FAST ANIMALS AND SLOW KIDS il punto di arrivo dell’esplorazione di nuove sonorità orchestrali per i brani che hanno segnato i quindici anni di storia della band. Dopo il successo del tour nei teatri – a cui abbiamo presenziato anche noi – accompagnati da una piccola orchestra da camera di sei elementi, i FASK hanno voluto immergersi ancora di più nelle atmosfere uniche di un’orchestra. Sono così nati i due concerti irripetibili nel mese di luglio accompagnati dall’Orchestra La Corelli diretta dal Maestro Carmelo Emanuele Patti che ha curato gli arrangiamenti. 


Le suggestioni del concerto dello scorso 22 luglio al Ravenna Festival sono così per sempre impresse nell’album “FAST ANIMALS AND SLOW KIDS – Dal vivo con orchestra”.

Abbiamo incontrato Aimone (voce), Alessandro (chitarre), Jacopo (basso) e Alessio (batteria) per parlare di questi 15 di Fast Animals and Slow Kids e dell’esperienza con l’orchestra. Ecco cosa ci hanno raccontato! (GUARDA LA VIDEO INTERVISTA)

Ciao ragazzi! Benvenuti qui ad Inside Music!

FAST ANIMALS AND SLOW KIDS – Dal vivo con orchestra ” è un album che celebra i vostri 15 anni di carriera. Come vi sentite cambiati in questi 15 anni? Ma soprattutto i Fast Animals and Slow Kids del 2008 si sarebbero mai immaginati di festeggiarli con un album così particolare?

Aimone: Se siamo cambiati direi proprio di sì, intanto perchè avevo 20 anni nel 2008 e ora ne ho 35. La vita ti porta comunque inevitabilmente ad affrontare dei passaggi. Questo direi che valga per tutti noi della band ma in realtà per tutti gli esseri umani. La cosa che non è cambiata è sicuramente il nostro atteggiamento istintivo nei confronti della musica.

Ce lo saremmo mai immaginati? Direi di no, questo disco è veramente inaspettato. Semplicemente non ci saremmo mai nemmeno immaginati di fare i musicisti. Quando siamo andati a registrare il primo album io ho dovuto farmi prestare una chitarra. La nostra storia è piena di casualità e coincidenze che ci hanno portato qui fino a questo tour nei teatri e a questo album.

Quindi l’idea stessa del tour nei teatri è stato il risultato di una reazione a catena di eventi?

Aimone: Esattamente, è addirittura il frutto in realtà di cose successe nel mondo. Il Covid ci ha portato ad iniziare da zero, abbiamo fatto il tour in acustico e ci è piaciuto. Abbiamo scoperto che la canzone anche se in una veste nuova rimaneva, e anzi faceva uscire degli aspetti nuovi. Abbiamo provato ad aggiungere l’orchestra da camera e ci è piaciuto e abbiamo voluto fare la sinfonica e così via. Quindi è tutto un fluire che si basa su quell’istintività di cui ti parlavo, che è rimasta dal 2008.

Immagino che l’arrangiamento con l’orchestra non sia stata un’esperienza semplicissima e che abbia rappresentato per voi un ‘occasione di studio e crescita sul piano musicale. Ecco, chi di voi ha sentito di dover fare l’adattamento più “stravolgente”? Mi spiego, c’è qualcuno di voi che ha avuto l’impressione di suonare in modo completamente diverso da come è abituato?

Alessandro: Personalmente l’ho trovato molto bello e stimolante. Anzi, alcuni pezzi che erano un po’ più intricati con riff e arpeggi è stato bello lasciare più spazio all’orchestra. Anzi forse ero sollevato…scherzo ovviamente!

Aimone: Non scherza per niente

Alessandro: No comunque una soglia di difficoltà resta. Scarnificare una canzone mi ha rimesso al mondo. In generale è stato stimolante proprio a livello tecnico.

Aimone: Dal mio punto di vista comunque a livello di voce ho dovuto fare dei cambiamenti. Nell’acustico non sei protetto dagli amplificatori, devi andarci più leggero , ogni sbavatura si sente mentre nel rock si spinge molto. Faccio sempre questo esempio per spiegare com’è stato il confronto con l’orchestra, che per noi rappresenta una realtà molto accademica del mondo della musica. Durante le prove dicevamo “Ripartiamo dal ritornello” e loro rispondevano “Sì ok, cioè quale battuta?“. Abbiamo fatto convivere questi due approcci rispettandoci l’un l’altro. Per questo credo che sia nato un album davvero unico che è una fotografia di un momento.

E c’è mai stato un momento durante il tour nei teatri in cui vi siete sentiti che vi stesse stretta quella dimensione?

Alessandro: Io mai. In realtà io anche nei live normali suono come se fossi a casa mia, lascio la dinamicità agli altri. Quindi mi sentivo quasi più a mio agio in quella dimensione. Ma il punto è che spesso il pubblico immagina gli artisti come delle entità monodimensionali e che facciano una cosa sola. Invece è stato bello dare spazio nella nostra carriera anche ad altre sfumature.

Aimone: Inoltre io penso che quando fai una cosa da molto tempo, la variazione è fondamentale. Altrimenti diventa una quotidianità e non lo sati più facendo attraverso il tuo sentire.

Alessio: Esatto. è proprio l’elemento novità che è stato fondamentale. Abbiamo sempre suonato nei club, bellissimo. Eppure suonare nei teatri, quello della nostra città che è meraviglioso tra l’altro, ti fa dimenticare quell’altra dimensione a cui eri abituato ma senza sminuirla.

Spesso quando una band esplora nuove sonorità è perchè si trova a un punto di svolta nella carriera. Secondo voi FAST ANIMALS AND SLOW KIDS -Dal vivo con Orchestra segna un prima e un dopo per voi?

Aimone: Forse a questo potremo rispondere più avanti. Finchè ci sei dentro non sei in grado di vedere il quadro oggettivo, ma anche perchè è difficile astrarsi da se stessi per giudicarsi. C’è sempre un prima e un dopo. Il prima è quel fluire che ci ha portato a fare tutto questo. Non credo molto nel forzare e programmare, credo che sia bloccante anche per la composizione.

C’è un brano di questo disco che vi ha davvero stupito quando l’avete ascoltato per la prima volta in questa versione con l’orchestra?

Aimone: Penso che ognuno abbia la propria. Io ho un legame personalissimo con ANIMALI NOTTURNI, è come se ogni volta mi desse il via per il concerto, per il viaggio.

Alessio: Infatti Animali Notturni è proprio la scintilla che ci ha portati fino a qui. Quella è è una delle prime canzoni che abbiamo decostruito per arrangiarla in questo nuovo modo. L’abbiamo suonata in questo modo in un concerto a Bologna bellissimo e da lì hanno iniziato a chiederci di registrare questa versione. Immaginarcelo nella versione orchestrale è stato immediato e spontaneo, è come se avesse avuto una nuova vita.

Alessandro: Io la cambio ogni giorno. Ieri ho detto STUPIDA CANZONE. Ma oggi penso che sia ANNABELLE è veramente un piacere riascoltarla.

Jacopo: A me personalmente piace molto suonare in quella chiave NOVECENTO, ma perchè molto simile. Poi la partenza con quegli archi secondo me è incredibile

Avete detto che parlare di questo album vi da un po’ di “ansietta”. In che senso, pensate che possa non piacere ai fan?

Aimone: No di questo ce ne sbattiamo. Non possiamo entrare nella testa di chi ascolta i FASK e con questa cosa abbiamo fatto pace già tempo fa. Noi agiamo sempre e solo nell’ottica che qualcosa sia valido per noi. L’ansietta riguarda più il tipo di progetto: un disco live con orchestra di una band rock nel 2024….è strano capisci? E’ stata una scommessa.

Lo step successivo a questo album dei FASK qual è?

Aimone: Bella domanda, non lo sappiamo nemmeno noi. Intanto dopo questa intervista andremo a pranzo spero.
Stiamo scrivendo di continuo, ci sono sia ciofeche che cose fighissime. E abbiamo delle idee “mattarelle” che non sappiamo se ce le lasciano fare. Vedremo!

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