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“Ero” il primo concept del progetto Discoverland – Recensione

by Alessia Andreon
DISCOVERLAND ERO copertina web

Oggi, 20 settembre, esce “ERO”, terzo capitolo del progetto Discoverland di Roberto Angelini e Pier Cortese che, in questa occasione, hanno coinvolto anche l’amico e compagno di viaggio Niccolò Fabi, in veste di musicista e di valore aggiunto.

I tre cantautori sono già pronti per il tour di presentazione che li vedrà condividere il palco dal prossimo ottobre.

Per la prima volta il Duo Discoverland si presenta al pubblico con un concept album, interamente composto da canzoni inedite, tessute con cura dai due cantautori e polistrumentisti, con la collaborazione di un altro cantautore e sostenitore del progetto fin dall’inizio: Leo Pari.

DISCOVERLAND

Il progetto Discoverland è nato nel 2011 con l’intento di portare canzoni di altri grandi artisti in territori musicali inesplorati, come hanno fatto con “Via con me” di Paolo Conte o “Joga” di Björk, passando per i Kings of Convenience, Ben Harper e De André.

Per quasi 9 anni Pier Cortese e Roberto Angelini hanno messo in panchina il progetto Discoverland, pur condividendo spesso e volentieri il palco tra loro e con Niccolò Fabi, facendo anche l’esperienza di coprodurre il disco “TRADIZIONE E TRADIMENTO” dello stesso Fabi.

ERO

È proprio grazie alla grande amicizia e complicità che il Duo è diventato Trio. In questa occasione, però, Niccolò si è messo al servizio del progetto, dando il suo contributo delicato sui testi e nelle canzoni come in “Terza età” e “Karmatango”, suonando, rispettivamente, il moog e il glockenspiel e la chitarra acustica e basso in “Gange”.

“Ero” rappresenta e racconta un viaggio in cui si fondono culture e visioni differenti, non a caso il titolo fa riferimento alla reincarnazione, un pensiero al quale gli artisti sono molto legati.

L’evidente commistione tra generi, che vanno dall’acustico all’elettronico, è frutto delle esperienze in studio e dal vivo. Una espressione musicale inconfondibile dove la contaminazione esprime la ricerca di una voce autentica capace di restare salda di fronte allo scorrere del tempo, pretesto per un confronto con quello che siamo e quello che diventeremo.

Strumenti elettronici come la pedal steel abbracciano quelli tradizionali indiani, come il sitar e tablas, per sottolineare e amplificare i ritmi tribali e l’incalzare delle chitarre.

Nell’album sono sviluppati concetti spirituali come il karma e la reincarnazione con uno sguardo aperto alle molteplici prospettive dell’esistenza. “Ero” non è il verbo “essere” al passato ma la celebrazione del presente che si fa incanto quando si accettano e si accolgono con amore le fragilità dell’essere umano e della natura.

In pieno stile Discoverland, l’album è profondamente evocativo e fonde le varie anime musicali dei due artisti che, anche in “Ero”, come nei loro progetti individuali, affrontano l’idea del movimento e del cambiamento come inesorabile condizione per evolvere.

La scelta controcorrente del concept è stata naturale in quanto i brani, seppur diversi tra loro, si integrano spontaneamente. “Ero” è un disco maturo, ricercato e colto, che parla al cuore, allo spirito e alla mente dell’ascoltatore, trascinandolo in altri territori, proprio come si prefigge il progetto Discoverland.

L’ ALBUM

ATTIMO DOPO ATTIMO

Il primo impatto con l’album è un crescendo psichedelico che apre a varie possibilità di sviluppo.

Un gioco di voci, un mantra, una preghiera: “Attimo dopo attimo, prendo ogni respiro come fosse l’ultimo, alzo le mie vele con il vento al massimo, vivere per sempre non è romantico”.

CANTO

Il canto visto come mezzo di libertà di espressione e affermazione di sé stessi. Non si può fare a meno di cantare in ogni circostanza, nella vita e nella morte.

Atmosfere blues e oniriche visioni si fondono e confondono fino a sfociare in un finale dolce e inaspettato con ritmi che, improvvisamente, rallentano per una dichiarazione eterna: “Canto solo per la tua gioia di vivere, io canto solo per te”.

ERO

Ogni ascolto è un sorriso e una lacrima. Un perfetto equilibrio che si raggiunge mettendo insieme un testo e una musica in apparente contrasto tra loro.

Le chitarre slide, l’utilizzo dell’elettronica e piani sonori ultra contemporanei, mettono in risalto domande esistenziali, accompagnate da un arrangiamento sofisticato e soave.

Quante cose possiamo essere quando siamo felici? “Ero un mattino d’agosto, ero la felicità. Ero qualcosa che è andato, si è perso e che non tornerà”.

GANGE

I ritmi incalzanti e le atmosfere indiane si mescolano in questo brano trascinante, che non si può far altro che cantare e ballare: “allora tutti insieme ballano”.

È come essere trasportati in un film Bollywoodiano in cui colori e coreografie eseguite all’unisono fanno da sfondo a un testo che narra di come la vita e la morte siano strettamente intrecciate all’acqua, simbolo di rinascita e di purificazione.

TERZA ETÀ

Anche se questi tre giovanotti son ben lontani dalla “Terza età”, in questo brano ci danno una visione di quella che è la saggezza che si acquista con gli anni, imparando ad andare oltre i quattro sensi, che con la vecchiaia tendono a giocare qualche scherzo, perché con l’esperienza si impara ad andare oltre.

“Terza età” è nata da un rif di chitarra e da un’idea melodica di Pier Cortese, composta da frasi disarmanti per la loro semplicità ma con una potenza evocativa straordinaria, in cui poi si è innestata la terza parte, composta da Niccolò, in cui si sposta il baricentro della canzone.

KARMATANGO

Quante cose evitiamo di fare per paura di non essere capiti o addirittura fraintesi? Questa canzone parla di tutti quei piccoli gesti che quotidianamente potremmo mettere in atto per rendere il mondo un posto migliore.

Un gioco di contrappesi in cui ad ogni azione ne corrisponde un’altra, sottolineate e incalzate dal ritmo elettronico definito da synth e chitarra acustica.

SIREN

Atmosfere di paesi lontani che si fondono sapientemente con l’uso del synth dando origine a un nuovo canto delle sirene che richiamano l’attenzione sul viaggio che apre la mente e ci fa comprendere punti di vista differenti sulla vita e sulla morte.

AL DI LÀ

L’ album si conclude con un inno all’amore che va “Al di là” di tutto. Una speranza, una promessa e un auspicio che esorta a proseguire la strada che fin qui si è percorsa insieme.

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