In una Arena di Verona gremita, Niccolò Fabi ha deciso di portare in scena “Il concerto”, l’unico del 2022, presentando il nuovo brano Di aratro e di arena, disponibile su tutte le piattaforme dalla mezzanotte del 3 ottobre, come un regalo da trovare alla fine di una bella serata.
Un evento diviso in due parti distinte: la prima in cui ha ripercorso intimamente, solo con la chitarra e il piano, 25 anni di parole e musica; la seconda rivolta al futuro e a ciò che sarà.
Quale migliore occasione, l’abbraccio dell’Arena e del suo pubblico radunato per questa imperdibile data, per cantare, per la prima volta live con l’orchestra, anche il nuovo brano Andare Oltre.
“Eccoci! ” – dice un emozionato Niccolò Fabi, appena fa il suo ingresso sul palco, entrando in punta di piedi, con la sua caratteristica timidezza evidentemente messa a dura prova da quel lungo applauso che lo accompagna a guadagnarsi il posto sotto quell’unico riflettore acceso, nel centro esatto di un luogo magico.
NICCOLÒ FABI – ARENA DI VERONA
“La prima cosa che mi viene da dire è che la potenza di questo applauso, prima che succeda qualsiasi cosa dal punto di vista musicale è, simbolicamente, la cosa più incoraggiante di questa serata.
Evidentemente non è collegata ad uno spettacolo che vi è piaciuto, a una performance fatta bene, ma è una cosa che va al di là; è qualcosa che è successo prima di questa sera, al punto tale che stavo pensando che potrebbe anche finire qua (ride).
Sappiate che vi ho portato qui con l’inganno, sono venuto qua per sentire questo applauso; anzi no, potrei fare una performance alla Marina Abramovic, mi metto a sedere e ognuno di voi viene sul palco, ci guardiamo, ci abbracciamo… senza paura!
L’ ORO SI ASPETTA
In realtà sono passati 25 anni dall’uscita del primo disco ed è stato un percorso che qualcuno di voi ha seguito fin dall’inizio: altalenante, sinusoidale, con momenti di grande felicità e altri complicati.
Se c’è qualcosa da festeggiare, stasera, qui, non è la carriera di un cantante, ma il fatto che ad un certo punto ho pensato che le complicazioni, i disagi, potessero essere narrati, in maniera da farli diventare un tesoro per qualcun altro.
Una piccola lezione che io posso rappresentare nella mia traiettoria di essere umano, non tanto di cantante, è proprio questo: il fatto che quello che consideriamo successo è un concetto molto più variegato, molto più sfumato.
La vostra presenza e la vostra partecipazione è la conferma che si più cercare una direzione professionale, ognuno nella propria vita, che non debba necessariamente passare attraverso i grandi standard, le richieste che il mercato può farci.
Mi scuserete se stasera peccherò di retorica ma prendetela così, fa parte del prezzo del biglietto.
IL PERCORSO CHE CI HA PORTATO FIN QUI
Vorrei iniziare questo scontro stellare da uno dei punti più difficili della mia traiettoria musicale, quando, dopo i primi due anni di carriera roboante, mi è successo quello che succede a tantissimi artisti, e cioè di vedere uno scollamento tra la propria persona e il proprio personaggio.
Ho fatto il primo disco a 27 anni e venivo da 14 anni di musica suonata a casa e nei locali, dove avevo la percezione di me come musicista di un certo tipo.
Poi il festival di Sanremo. Nasce un personaggio e, come spesso capita, non è facile far coincidere queste due cose. C’è un distaccamento, non riconoscersi più in quello che si è per il pubblico.
Nel 2000 ho fatto, forse, il disco più sfortunato se vogliamo considerarlo dal punto di vista dei numeri: Sereno ad ovest e quindi simbolicamente vorrei cominciare da lì… dal momento meno acclamato dove c’è una canzone in particolare in cui narravo questo disagio.
È questo che speravo che sarei diventato? Sono andato dove volevo andare?
Questa canzone racconta di un dubbio e di uno stato d’animo che poi, da quel momento, è diventato uno stato che questa piccola comunità che qui è raccolta, potrebbe simboleggiare.”

LA PRIMA PARTE
Il concerto inizia con l’ultima traccia del citato album Sereno ad ovest, Il mio stato, nel silenzio che si scioglie in un caloroso applauso, quasi un abbraccio al cantautore e all’amico che si dona totalmente al suo pubblico, nella genuinità che da sempre lo ha contraddistinto.
Il percorso continua con quella che forse è stata la canzone della consapevolezza della strada del cantautore Fabi, Una somma di piccole cose, elogio della bellezza della semplicità.
Si prosegue con È non è.
Poi è la volta di Facciamo finta e Niccolò, sapendo calibrare bene il carico emozionale che questa canzone porta con sé, ironizza: “Avvertenza numero uno dei concerti del cantautore Fabi: trucco leggero o assente”.
Io sono l’altro è il chiaro esempio di quanto la sensibilità accomuni il cantautore al suo pubblico, che sulla frase “io sono il velo che copre il viso delle donne” si apre in un commuovente applauso, un ponte ideale che unisce l’Arena di Verona alle donne iraniane e non solo, che combattono per la propria libertà.
È il momento di alleggerire e allora arriva Vento d’estate, seguita da un medley di cover che giocano sugli stessi accordi.
Altra tappa fondamentale nella carriera di Niccolò Fabi è rappresentata da Ecco e dalla sua potenza evocativa enfatizzata dagli effetti sulla voce, in questa nuova elaborazione.
Un grido di dolore che si trasforma in un viatico per il cuore e l’anima.
Vince chi molla, contenuta nell’album “Una somma di piccole cose” è l’apice di quella trasformazione del dolore in qualcosa di bello, che si attua con il lasciar andare ciò che non possiamo trattenere.
Arriva allora Sedici modi dire verde, canzone nata in uno dei tanti viaggi di Niccolò in Sud Africa con l’associazione Medici con l’Africa CUAMM, con cui collabora da diversi anni, che ha sede proprio nella vicina Padova.
In tema di viaggi non poteva mancare Oriente, con il suo ritmo trascinante che porta tutti a tenere il ritmo con le mani: un gesto che unisce tutti in un unico battito.
Chi segue Niccolò Fabi da tanti anni sa bene che “L’oro si aspetta” come dice ne Il negozio di antiquariato e, infatti, questa serata è proprio il giusto coronamento di quell’oro che Niccolò ha avuto la pazienza e l’ostinazione di ricercare durante la sua carriera.
LA SECONDA PARTE
Un breve momento di pausa per consentire l’ingresso dell’Orchestra Notturna Clandestina, diretta dal M° Enrico Melozzi e si prosegue nella seconda parte della serata.
L’ Orchestra Notturna Clandestina è un’ensemble sinfonico, composto da straordinari solisti di diverse nazionalità, tutti accomunati dal sogno di riportare la musica classica al grande successo popolare, liberandola dagli orpelli delle accademie, al quale, per questa speciale occasione, si sono uniti Valentina del Re (primo violino), Roberto Angelini alla chitarra e al basso e Filippo Cornaglia alla batteria.
La prima canzone accompagnata dall’orchestra è il nuovo brano, Andare oltre, uscita esattamente un mese prima dell’appuntamento all’Arena di Verona e che ha anticipato la veste che avrebbe avuto questo concerto.
Si prosegue con A prescindere da me e Ha perso la città, Solo un uomo e Filosofia agricola.
Una mano sugli occhi, insieme a Costruire, chiude, sullo stesso palco, quel cerchio che si era a aperto con un Niccolò visibilmente commosso durante il concerto del Trio FabiSilvestriGazzè del 2014. Ora l’Arena è solo sua e quell’applauso è ancora più forte.
Si va verso la conclusione con quelle che sono le canzoni ballabili, ossia Una buona idea e Lasciarsi un giorno a Roma, che solitamente conclude i concerti di Niccolò.
Il pubblico lo sa bene e non vorrebbe che questa serata finisse….e infatti il buon Fabi ha in serbo una bella novità: Di aratro e di Arena.
LA SCELTA DELL’ARENA
“Nel piccolo ho sempre la sensazione di poter percepire meglio i dettagli rispetto alla grandezza.
L’anno scorso ho fatto un piccolo concerto nell’Anfiteatro, meraviglioso, di Sutri e forse eravamo in 100 e lì forse, per la prima volta, ho pensato che mi sarei potuto e avrei potuto regalare quel tipo di atmosfera, cercando di regalarla a un po’ più persone delle 100 presenti.
All’inizio la mia idea, folle, era di fare questo concerto solo chitarra e voce, da solo…
– racconta
L’ ORCHESTRA E LE SUE IMPLICAZIONI EMOZIONALI
Una donazione totale e nuda per voi. Poi con il passare del tempo ho ragionato e ho pensato che sarebbe stata un’occasione persa non provare a fare qualcosa in più; non semplicemente fare quello che ho fatto tante altre volte di fronte a più persone, ma offrire a me e a voi un’altra esperienza sonora.
L’orchestra e le orchestrazioni che io ho sempre fuggito, con la paura che rendesse un po’ troppo epico, retorico, il mio linguaggio che di base è già molto sentimentale… però ho ricordato un viaggio che abbiamo fatto con il M° Enrico Melozzi, che mi ha dato un passaggio rientrando da Lecce, perché non sapevo come tornare a casa dopo la Notte della Taranta, una decina di anni fa.
Abbiamo parlato di musica, di orchestrazioni… io poi sono figlio di musicisti classici per cui in qualche modo è abbastanza naturale per me pensare al suono orchestrale.
Abbiamo trovato dei punti in comune e tanti anni dopo ho pensato: perché non oso, mi prendo il rischio di enfatizzare un po’ quello che racconto.
Allora abbiamo iniziato un lavoro abbastanza certosino in questi mesi insieme; un lavoro che non vorrei che si esaurisse qui.
Il mio programma per l’anno prossimo è fare un giro di concerti per farvi ascoltare questi arrangiamenti, questa volta venendo a casa vostra e forse il meglio di questi arrangiamenti finirà su un disco che uscirà a dicembre, in modo che lo possiate ascoltare nella vostra intimità e farlo diventare parte della vostra vita.
Avrà anche delle cose scritte nell’ultimo periodo, una l’avete ascoltata, si intitola Andare oltre.
DI ARATRO E DI ARENA
Ora vorrei farvi ascoltare una cosa che non ho mai suonato in vita mia davanti a qualcuno, una canzone che è rimasta per diverso tempo chiusa in un cassetto perché non trovavo mai il contesto giusto dove metterla.
Siccome è scritta con un linguaggio diverso da quello che uso di solito, non ha mai trovato il posto.
È una storia un po’ buffa che nasce dal mio segno astrologico, che è il toro.
Una mia amica, esperta di astrologia, anni fa mi disse: sai che il toro è di aratro e di arena, per significare la sua predisposizione sia al lavoro bruto, della fatica, anche silenziosa, lontano dal clamore e dedito al quotidiano amore per la terra.
Però ha anche la sua voglia di renderla, vanitosamente, al centro dell’attenzione.
Ho scritto questa storia basandomi su questa dualità che riconoscevo in me:
Quando c’è stata l’idea di fare il concerto all’Arena, per quanto banale possa sembrare, ho ripensato a questa canzone e le ho trovato un significato oltre la favola e oltre l’astrologia.
Un po’ perché è vero che arrivare a fare l’Arena di Verona a 54 anni, a 25 anni dal primo disco, è un po’ il coronamento di un lavoro un po’ più oscuro, fatto in maniera silenziosa e quindi adesso vorrei farvela ascoltare….
IL NUOVO ALBUM “MENO PER MENO”
Venticinque anni di carriera sono un traguardo importante e quale migliore occasione di un nuovo album e un tour nei teatri per poter festeggiarli insieme a chi c’era dalla prima apparizione al Festival di Sanremo e chi invece si è unito strada facendo.
“Meno per meno“, un viaggio sonoro tra passato e presente, uscirà per BMG il 2 dicembre ed è già disponibile in pre-order.
IL TOUR NEI TEATRI
Ad aprile 2023 Niccolò tornerà in tour nei principali teatri italiani, per la prima volta insieme all’orchestra.
Queste le prime date del “Meno per meno Tour” (organizzato da Magellano Concerti e prodotto da Ovest):
- 17 aprile – BOLOGNA – Europauditorium
- 18 aprile – MILANO – Teatro degli Arcimboldi
- 20 aprile – BRESCIA – Gran Teatro Morato
- 21 aprile – CESENA – Nuovo Teatro Carisport
- 26 aprile – TRENTO – Auditorium Santa Chiara
- 27 aprile – PADOVA – Gran Teatro Geox
- 28 aprile – TORINO – Teatro Colosseo
- 5 maggio – ANCONA – Teatro delle Muse
- 6 maggio – PESCARA – Teatro Massimo
- 8 maggio – BARI – Teatro Petruzzelli
- 9 maggio – LECCE – Teatro Politeama Greco
- 11 maggio – CATANIA – Teatro Metropolitan
- 12 maggio – PALERMO – Teatro Golden
- 15 maggio – FIRENZE – Teatro Verdi
- 16 maggio – ASSISI (PG) – Teatro Lyrick
- 19 maggio – NAPOLI – Teatro Augusteo
- 21 maggio – ROMA – Auditorium Parco della Musica
- 23 maggio – PARMA – Teatro Regio
- 24 maggio – GENOVA – Teatro Politeama Genovese
I biglietti per le date del tour sono disponibili in prevendita su TicketOne.
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Per ogni cosa c’è un posto
ma quello della meraviglia
è solo un po’ più nascosto
(Niccolò Fabi)