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Cresh King ci porta “Dentro al mio mondo” – INTERVISTA

by Alessia Andreon
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Il 17 novembre 2023 è uscito “Dentro al mio mondo”, il nuovo singolo di Cresh King, un brano autobiografico che racconta il disagio che si avverte quando ci si sente inadeguati, sbagliati, giudicati.

“Dentro il mio mondo” parla di accettare sé stessi: non si deve piacere agli altri ad ogni costo, che si tratti d’amore, amicizia, o qualsiasi altro tipo di relazione, l’importante è essere se stessi.

Ha più volte dichiarato che è solo grazie alla musica se si è liberato del mondo di pregiudizi e insulti, che spesso sfociavano in atti di bullismo, e ha sconfitto la timidezza che lo portava ad isolarsi.

Di questo e molto altro abbiamo parlato con il rapper e cantautore calabrese di Reggio Calabria Cresh King in questa intervista:
Ciao Cresh King, il tuo nuovo singolo “Dentro il mio mondo” ci conduce alla scoperta delle tue emozioni più intime; è stato difficile prendere coscienza e scrivere un brano così personale?

No, al contrario, è stato del tutto naturale perché ero già cosciente di queste emozioni e sensazioni, quindi metterle nero su bianco non è stato difficile. È stato, anzi, un modo per accettarle ancora di più. 

C’è stata qualche esperienza, in particolare, che ti ha condotto a “Dentro il mio mondo”?

Da ragazzino, non voglio dire di aver subito atti di bullismo in termini pesanti, però, essendo cresciuto in un paese, ero visto un po’ come il buffo del gruppo, quindi scappava l’insulto, il buffetto, il metterti in ridicolo. E questo, poi, negli anni dell’adolescenza si è riflesso con le ragazzine che non ti guardavano e preferivano un altro tipo di ragazzi…

È un insieme di cose che sono maturate dentro di me, e sai che quando tu stesso pensi, per tanto tempo, delle cose negative, sembra quasi che le attragga, quindi ho vissuto con questo peso per parecchio tempo, finché non ho preso coscienza che “Dentro il mio mondo” non c’è nessuno che può dirmi come essere, chi essere…

 Sono io e basta con la mia natura, con i miei pregi e difetti, e col mio aspetto fisico.

E anche con la tua unicità….

Assolutamente sì! Io consiglio a chi si sente sbagliato, come me, di non pensarlo come un punto di debolezza, ma un punto di forza, perché nessuno è sbagliato; semplicemente, ognuno ha la propria natura.

Hai affermato più volte che la musica ti ha aiutato ad evadere da un mondo di cui ti sentivi prigioniero.

Pensi che “Dentro al mio mondo” possa aiutare altri ragazzi a liberarsi dallo stesso tipo di catene?

I messaggi che lancia la musica vanno colti, se non sono quelli sbagliati, come capita ultimamente.

Ero un po’ timido e impaurito da ragazzo ma, grazie alla musica, sono diventato il contrario: un egocentrico, egoriferito…

In realtà lo sono sempre stato ma, a causa delle cose che ho vissuto, è uscito questo mio lato nascosto, che tenevo a bada per paura di essere ancor più giudicato.

Mi ha incuriosito che il titolo di un altro tuo brano sia “La foto della mia vita”: la componente introspettiva è una costante nei tuoi testi?

Diciamo di sì ma, forse, non in maniera così accentuata come nell’ultimo singolo…Prima mi mantenevo più sul generico, invece, adesso, parlo proprio nello specifico di me stesso.

Nei testi per esempio nomino il panico, l’ansia, e vedo che ormai sono temi condivisi, dei quali in tanti soffrono.

Magari la gente mi vede in un modo diverso da quello che racconto e non sa che anch’io ho queste “compagne di viaggio” ….

È il tuo primo singolo dopo due anni che ti hanno visto impegnato in altri progetti.  Cosa hai combinato in questo periodo?

Combino sempre qualcosa!

Ho fondato una band, una tribute band Articolo31/J-Ax dal nome Immorali31, con la quale abbiamo fatto diversi live in estate. Ho potuto finalmente suonare per due ore filate ed è stata una figata pazzesca!

Tu sei di Reggio Calabria, quindi sarà stato ancora più difficile cercare di emergere….

Qui al sud, a livello musicale, si è troppo legati alle radici, il che può anche essere giusto… ogni terra ha le proprie radici, usi e costumi… però, secondo me, bisogna anche aprirsi ad altro.

Ricordo che, quando ho iniziato a fare le prime esibizioni live dei miei pezzi, nelle pizzerie, la gente mi guardava veramente male. È stato difficile iniziare, ma con la forza di volontà si ottengono i risultati!

Tra l’altro, nella tua città, hai aperto i concerti di diversi artisti importanti. Direi che ti sei preso una bella rivincita!

Si, sono state delle esperienze molto, molto, belle perché ero per primo un fan di Marracash, dei Club Dogo, Guè e Gemitaiz & Madman.

È chiaro che il pubblico presente non fosse lì per me, ma è stata già una grande soddisfazione aprire gli show di artisti così importanti!

Credo che un artista emergente, come me, non duri così tanto nel tempo, se non ha consensi anche piccoli, perché subentra lo sconforto. Se ho continuato a fare questo lavoro è, non solo per passione, ma anche perché ho visto che la gente ha apprezzato, negli anni, quello che ho fatto. 

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