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Ceri, l’esordio cantautorale del producer di Coez con l’EP “Solo”

by Antonio Sartori
Ceri, Solo EP, Undamento

Venerdì 7 Giugno, Ceri (producer di grande rilievo nazionale) ha debuttato come cantante, pubblicando il suo primo lavoro individuale, “Solo”. L’EP è uscito per Undamento, una delle realtà indipendenti più significative in Italia, ed etichetta che già ha visto Ceri come uno dei protagonisti indiscussi del proprio “Culto”, anche se fino ad ora solamente in veste di produttore

Ceri, Solo EP, Undamento

Durante gli ultimi anni la figura del produttore, in Italia, è radicalmente cambiata: non più maschere anonime, figuranti di passaggio, comparse di accompagnamento e sfondo rispetto all’artista, protagonista indiscusso. Piuttosto, grazie anche all’enorme spinta propulsiva proveniente dal mondo Trap (ad esempio con Sick Luke e Charlie Charles), si cominciò a considerare i vari prodotti musicali cone figli di un binomio, di un duetto, una simbiosi fra artista e produttore, di pari responsabilità e pari meriti.
Oggi il produttore ha idealmente raggiunto l’agognato ruolo di superstar, complementare a quello del cantante, o più spesso del rapper, permettendo così una coerente contaminazione dei due differenti operati, una trasmigrazione reciproca dei membri appartenenti alle due categorie che talvolta porta alla coincidenza delle due figure all’interno della stessa persona. È il caso, emblematico, di tha Supreme, fattosi strada inizialmente come producer e poi prendendo piede come uno dei trapper più eclettici della scena; è il caso di Sick Luke, in verità più sottotraccia; è il caso di Salmo, che già da anni si occupa di entrambi i settori.

È anche il caso di Stefano Ceri (ma potete chiamarlo Ceri), trentino classe ’90 e già produttore, fra gli altri, di Coez, Frah Quintale, Franco126, Dutch Nazari, ma anche di Jack The Smoker, Salmo e Mahmood.
Esordisce come cantante nel 2018, con il singolo “Bimba Mia“, una soprendente (nel senso letterale del termine) cover del celeberrimo brano di Franco Califano. E “Bimba Mia” è inoltre il terzo dei cinque brani che compongono “Solo”, il suo primo progetto solista di Ceri.
Cinque brani, per cui sarebbe fin troppo semplice ironizzare sul titolo stesso, insinuando che “Solo” sia la prima domanda che salti in mente dando un’occhiata alla tracklist.


Eppure cinque tracce sono sufficienti a racchiudere tutta l’essenza di Ceri, che, mantenendo le proprie iconiche sonorità che hanno contraddistinto l’impronta musicale di Undamento, riesce a esprimere pienamente quel senso di malinconia estiva, di serenità spensierata perennemente minacciata dal rimestare dei pensieri e dei ricordi di un tempo lontano, fatto di immagini patinate, sbiadite, ma vivide nella mente e nella musica. La percezione, però, è quella che Ceri sia ancora lontano dal raggiungere la forma ibrida di perfetta coincidenza fra le due facce di cantante e produttore, difatti la decennale esperienza da producer risulta ancora troppo preponderante, emerge in modo spiccato e conquista agiatamente il centro del palcoscenico: le parole non sono centrali, ma fanno da corollario, quasi a riprendere la tradizione lirica di metà ottocento, quando era la musica a fare da padrone e i librettisti (salvo rare eccezioni, come quella di Boito) si limitavano ad adeguare le parole ai suoni, senza troppo spazio di indipendenza.

Anche in “Solo“, le parole si limitano a seguire con atteggiamento mimetico l’andamento musicale, immortalando attimi, fotografando scene e lasciandosi trasportare da flussi di coscienza di matrice visiva, sonora e soprattutto emozionale, derivati da spiccate influenze intimistiche, piuttosto che raccontare una storia. Non è un caso che su cinque tracce, solo tre abbiano un testo originale: una, la terza, come già citato, è il rifacimento di una canzone già esistente, mentre “Solo”, l’ultima traccia e quella che dà il titolo all’album (per cui la più significativa, forse persino rappresentativa!) non ha nemmeno un testo.

In conclusione, Ceri si lancia coraggiosamente in un ambito che probabilmente non sente, e probabilmente nemmeno è, ancora totalmente proprio; tuttavia si tratta appena del primo passo, già di per sé dunque positivo, anche soltanto per l’intenzione.
Inoltre, nonostante l’EP lasci l’ascoltatore non completamente sazio, facendo sedimentare l’impressione che qualcosa ancora manchi, il senso stesso di volerne di più non può essere che un qualcosa di favorevole: i passi felpati dalla straordinaria delicatezza con i quali i suoni di Ceri conducono l’ascolto, attraverso stanze dense di emozioni e di fanciullezza mai infantile, valgono decisamente un’occasione, e un’attesa curiosa per il futuro.

TRACKLIST

01. Goodbye
02. Passerà
03. Bimba Mia
04. Guai
05. Solo

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