Certe scelte cambiano il corso delle cose, e a volte non possiamo fare a meno di chiederci: “Come sarebbe la vita se?”.
ORLVNDO, giovane cantautore veronese, torna con un sound inedito, più maturo e diretto, dando il via a un nuovo capitolo del suo progetto musicale con il nuovo singolo “CANADA” (http://ada.lnk.to/CANADA; Triggger / Nar International), disponibile da oggi su tutte le piattaforme digitali.
“CANADA” è un racconto universale, un viaggio emotivo tra le “sliding doors” della vita, dove ogni scelta, anche la più piccola, ha il potere di cambiare tutto. Nel nuovo brano, prodotto da Etta e Macs, ORLVNDO trasforma momenti quotidiani in istanti sospesi tra passato e futuro, portando in superficie il dubbio e la riflessione su ciò che è stato e ciò che sarà. Tra synth avvolgenti e un ritornello da cantare a squarciagola, “CANADA” trasforma i rimpianti in vera e propria adrenalina. Un’atmosfera di riflessione che si evolve in energia pura, rendendo quella sensazione di continua ricerca una spinta che ci porta oltre, a vivere più intensamente.
Intervista a Orlvndo
“CANADA” ha un sound più maturo e diretto rispetto ai tuoi brani precedenti. Come sei arrivato a questa evoluzione?
Dopo l’uscita del primo disco, piano piano, mi sono ritrovato da solo. Non avreii maipensato di avere l’opportunità di fare un secondo disco. Ma ho continuato a difendere i miei sogni, le mie idee. Ho iniziato a prendermi cura di me e, così, all’improvviso, i puntini separati della mia vita hanno iniziato a connettersi. Ho tracciato la linea, ed eccoci qua.Ancora e ancora e ancora.
Nel pezzo racconti momenti di vita quotidiana in modo molto cinematografico. Quali sono le tue principali fonti di ispirazione quando scrivi?
Quando il mondo fuori non ti piace molto, la musica ti permette di ridisegnartelo come vuoi. Io me lo ridisegno come voglio. Non so ancora per quanto… Dicono che con i sogni non ci si vive. Staremo a vedere.
Hai condiviso il palco con artisti come Fulminacci e Laila Al Habash. Quanto è importante per te il confronto con altri musicisti?
La cosa divertente di chi fa musica è che tutti si parlano, ma nessuno si ascolta mai davvero. E direi anche giustamente: abbiamo tutti il nostro linguaggio personale, il nostro modo speciale di dire le cose.
Guardando al futuro, c’è un artista con cui sogni di collaborare?
Sì, Mobrici ed Elisa!
Il brano esplora il conflitto tra il desiderio di partire e quello di restare. Come hai tradotto questa dualità nelle sonorità di “CANADA”?
È stato merito di Etta e Macs, che sono riusciti a capire al 100% questa sensazione che avevo dentro.
