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BLACK TIE WHITE NOISE, DAVID BOWIE @malditesti

by Dafne D'Angelo

Chissà cosa pensano gli alieni di noi. Probabilmente ci sbeffeggiano, mentre festeggiamo il passaggio di un’orbita qualunque chiamandola fine dell’anno. E’ l’inizio, ci siamo. Le umane convenzioni hanno stabilito che siamo nel 2020. Inizia un nuovo decennio, quello col 2 davanti. E cosa fa la rubrica Mal Di Testi? Decide di riesumare le parole di un artista che ci ha da poco lasciati, ma che è rimasto sempre con noi. Lui, un alieno lo è sempre stato, anche quando si trovava per caso tra noi con sembianze di essere umano. Si, stiamo parlando di Bowie.

David Bowie. Poliedrico, trasformista, istrionico, mutevole eppure con una coerenza di fondo. Di lui si è detto e scritto tutto, perciò lasciamo siano le sue parole a parlare per lui.

David Bowie, ritratto asratto
La Street Art omaggia il Duca Bianco David Bowie by James Cochran (@akajimmyc) a Brixton – Londra. Ph. @c_3

Il brano che analizzeremo assieme è unico nel suo genere già a partire dal titolo, Black Tie, White Noise. Letteralmente il titolo significa Cravatta Nera, Rumore Bianco. Titolo curioso, no? Andiamo a scoprire di che si tratta…

Getting my facts from a Benetton ad Considerando la mia realtà come fossi dentro una pubblicità di Benetton
I’m lookin’ thru African eyes Osservo attraverso occhi africani
Lit by the glare of an L.A. fire illuminato dal bagliore di un fuoco di Los Angeles
I’ve got a face, not just my race, Bang Ho una faccia, non soltanto la mia razza,
Bang I’ve got you babe bang bang, ti ho trovato babe

 

Già da queste prime strofe si intuisce il significato profondo di un brano datato 1993, ma che potrebbe benissimo sposarsi ai nostri tempi. Con la consueta ironia attraverso cui Bowie condisce le sue insalate artistiche, il testo ci introduce in maniera elegante a una realtà dove il razzismo sembra essere spezzato solo dalle pubblicità di Benetton. Si specchia e vede una faccia, la sua, così albina e delicata, ma non la contrappone. Si ritiene appartenente a sé e a nessuna razza.

David Bowie, foto N/N, Author Masayoshi Sukita, 1977

 


Sun comes up and the man goes down Mentre il sole sorge e l’uomo va sempre più giù
And the woman comes again La donna viene di nuovo
Just an hour or so to be safe from fear giusto un’oretta o per essere salva dalla paura
Then we jump thru hoops poi noi saltiamo attraverso cerchi (sorta di hoola -op)

 

Il brano procede consacrando quello che è il tema centrale della canzone: l’unione indiscriminata delle diversità razziali ( e non). Un inno all’individualità va decisamente rispolevarato in tempi come i nostri. Il gioco di parole nascosto nel titolo contiene, contrapponendoli, due colori neutri: bianco e nero.

Oltre alla questione razziale, il B/N rimanda inevitabilmente a una delle passioni del Duca Bianco: la fotografia. Personaggio reale, ma talmente impermanente da sembrare ideato dalla penna di Oscar Wilde, Bowie è Oltre. Il modo di trattare un argomento delicato e pesante come è la guerra, attraverso liriche provocatorie su note ritmate e scanzonate non è da tutti. Ci vuole tanta profondità per rendere leggero un argomento di tale portata.

Il testo continua in maniera fluida come un flusso di pensiero. Non siamo di fronte alla classica divisione strofa+strofa +ritornello, bensì ci troviamo dinnanzi a un vero e proprio discorso.

 


We’re divisible now, just disappear Noi siamo divisibili ora
We reach out over race and hold each other’s hands Abbiamo superato il concetto di razza
Then die in the flames singing “we shall overcome”2

Morendo nelle fiamme cantando il noto black spiritual “We shall overcome”

Il testo è ricco di citazioni che fluttuano senza sosta riuscendo a creare un’immagine di insieme ricca di spunti e colorata.

 


Whoa! What’s going on?
There’ll be some blood no doubt about it
But we’ll come thru don’t doubt it
I look into your eyes and I know
you won’t kill me
You won’t kill me
You won’t kill me
But I look into your eyes
And I wonder sometimes

Oh Lord, just let him see me David si risvolge al Signore (quello biblico) chiedendogli di essere ascoltato
Lord, Lord just let him hear me
Let him call me brother fa che mi chiami fratello
Let him put his arms around me fa che metta le sue braccia attorno a me
Let him put his hands together. fa che unisca le proprie mani

Reach over race and hold each other’s hands
Walk thru the nite thinking we are the world
Woa! What’s going on?
There’ll be some blood no doubt about it
But we’ll come thru don’t doubt it
I look into your eyes and I know you won’t kill me
You won’t kill me
You won’t kill me
But I wonder why
Yes, and I wonder why sometimes

They’ll show us how to break the rules
But never how to make the rules
Reduce us down to witless punks
Facist cries both black and
white, who’s got the blood,
who’s got the gun.

Putting on the black tie, cranking out the white noise
(Just a fool)



Ora siamo divisibili, ci dileguiamo e basta.
Ci tendiamo le braccia al di là delle razze e ci teniamo la mano,
per poi morire tra le fiamme cantando «We shall overcome»2
Ma che sta succedendo?
Ci sarà del sangue, non c’è dubbio;
ma ce la faremo, non dubitare.
Guardo nei tuoi occhi e so che non mi ucciderai.
Non mi ucciderai.
Non mi ucciderai.
Non mi ucciderai.
Ma guardo nei tuoi occhi
e a volte resto stupito.

Oh Signore, fa’ che mi veda;
Signore, Signore, fa’ che mi senta.
Fa’ che mi chiami fratello,
fa’ che mi abbracci,
fa’ che giunga le sue mani.

Ci tendiamo le braccia al di là delle razze e ci teniamo per mano,
camminiamo per la notte pensando che il mondo siamo noi.
Ma che sta succedendo?
Ci sarà del sangue, non c’è dubbio;
ma ce la faremo, non dubitare.
Guardo nei tuoi occhi e so che non mi ucciderai.
Non mi ucciderai.
Non mi ucciderai.
Ma mi chiedo il perché,
sì, a volte mi chiedo il perché

C’insegneranno a infrangere le regole,
ma mai a dettarle;
ci ridurranno a dei poveri dementi.
Urla fasciste, di bianchi e
di neri: chi ha il sangue,
chi ha la pistola?

Indosso la cravatta nera, metto in moto il rumore bianco.
(Solo un buffone!)

E alla fine di questa originale e meravigliosa apologia alla pace nel mondo, la famosa cravatta nera del titolo ritorna per ricordarci che Tie è un termine dai molteplici significati. Cravatta? Legame? Abito elegante? Tutto questo rimanda a Bowie. Il dandy che veste in modo chic. Il cantautore performer che offre sempre uno shock. Il suo essere trasversale e open mind, ma eternamente fedele a : la musica e la moglie Iman. Si noti infatti come, tra un balletto e un altro, Bowie baci la sua fede. Ebben si, l’amore è possibile anche fuori dalle convenzioni. Aprite la vostra mente. E mettete in cuffia Black Tie, White Noise.

 

 

 

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