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Baustelle, “L’amore e la violenza vol. 2”: la recensione dell’album

by InsideMusic

Spesso si afferma che il sequel di un’opera non sia all’altezza di quella originale. Mai frase fu più azzeccata per descrivere “L’amore e la violenza vol. 2”, il nuovo album dei Baustelle pubblicato lo scorso 23 marzo per l’etichetta Warner Music, a distanza di un solo anno dall’uscita del loro ultimo disco: “Forse perché non si erano esauriti l’immaginario sonoro e le cose che avevamo da dire”, dichiara il trio di Montepulciano.

“Dodici nuovi pezzi facili”, così la band synth-pop definisce il suo nuovo lavoro discografico: “Più pancia e meno cervello”, afferma Bianconi, il quale canta l’amore alla sua maniera, senz’altro alternativa, e senza mai cadere nella banalità, ma con melodie che rimandano a pezzi già sentiti e non più “oscenamente pop”.

È la prima volta che il gruppo toscano, conosciuto per la sua cura maniacale dei dettagli, impiega così poco tempo per realizzare un disco. Dal titolo si evince una forte correlazione tra le due produzioni, anche se non si tratta di pezzi esclusi dal primo volume, bensì di brani composti durante lo scorso tour estivo di concerti, del resto la traccia “Veronica n. 2” è stata a più riprese proposta nei live dello scorso anno.

Proprio come nel primo volume, anche questo disco si apre con uno strumentale – “Violenza” – caratterizzato da influenze rock progressive ed elettroniche allo stesso tempo: a differenza della corrispondente traccia d’apertura del precedente disco, il pezzo in questione dura quanto un brano cantato. “Veronica n. 2” è il singolo-trailer di questo album, nonché il più orecchiabile e radiofonico: si tratta di un vero e proprio omaggio a “Babies” dei Pulp, storica band d’Oltremanica alla quale Francesco Bianconi si ispira non poco da tempi non sospetti. La seconda traccia, inoltre, venne suonata più volte anche durante lo scorso tour; unica modifica al testo, rispetto alla versione eseguita dal vivo, “di cosa insegna tua madre” si tramuta in “di cosa pensa tua madre“. A seguire ecco che la polistrumentista Rachele Bastrenghi ruba la scena al frontman e diventa protagonista, permettendoci di apprezzare quelle che sono le sue innate doti canore in “A proposito di lei”, un potenziale futuro singolo estratto dal disco. A questo punto arriva il turno di una seconda traccia strumentale – “La musica elettronica” – la quale nel titolo rimanda a “La musica sinfonica” contenuta nel volume precedente, ma altro non è che un intermezzo musicale che apre le porte alla seconda parte dell’album. Tra i pezzi più significativi di questo blocco rientra, senz’ombra di dubbio, “L’amore è negativo”, brano struggente che nelle sonorità ricorda parecchio “K” dei Cigarettes After Sex; quest’ultimo, tra l’altro, è stato spesso eseguito dal vivo negli ultimi concerti della scorsa estate. Dalla malinconia si fa un salto verso la leggerezza con la liberatoria “Perdere Giovanna”, in cui il protagonista è sollevato al pensiero di poter tornare a “fumare, drogarsi ed uscire a bere con una donna”, dopo la fine di una storia d’amore. L’undicesima traccia – “Caraibi” – risale ai tempi del “Sussidiario illustrato della giovinezza”, mentre i titoli di coda sono affidati al finale strumentale de “Il minotauro di Borges”, in cui si rilegge la storia di Asterione

Quella di trovarci in qualche modo di fronte ad un lato B de “L’amore e la violenza” è più di una semplice sensazione: ciò non significa che i Baustelle abbiano abbassato il proprio profilo, si tratta pur sempre di un ottimo album pop, composto da brani canticchiabili, ma certamente meno impegnati rispetto a quelli presenti nel suo disco predecessore.

Tracklist

Violenza

Veronica, n. 2

Lei malgrado te

Jesse James e Billy Kid

A proposito di lei

La musica elettronica

Baby

Tazebao

L’amore è negativo

Perdere Giovanna

Caraibi

Il minotauro di Borges

 

A cura di Lorenzo Scuotto

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