Una scaletta tirata ai dadi e tanta voglia di fare festa: queste le premesse del concerto che gli Zen Circus hanno portato all’anfiteatro del centro Pecci di Prato, come ultima data toscana del loro “Cari fottutissimi amici” Tour.
Gli Zen Circus portano sempre con sé la stessa atmosfera scanzonata di venti anni fa, si confrontano con coerenza con le generazioni che cambiano senza distaccarsene, ma anzi colmando un divario che durante il live diventa inesistente: la maggior parte del pubblico è infatti formato da ventenni che grazie a Dio si ritrovano in uno stile musicale diverso da quello che passa il mainstream.
Musica di aggregazione, uno show improntato sull’azzeramento della distanza tra band e pubblico, in tutti i sensi.
La vicinanza infatti che gli Zen hanno da anni costruito con i loro fan è così intensa da diventare tangibile quando il pubblico letteralmente si lancia sul palco, spalla a spalla con loro.
Le foto della serata a cura di Gabriele Simonetti
La band di Appino propone sia pezzi nuovi che storici, senza mai perdere l’occasione di una battuta, uno scambio, sia col pubblico che tra i componenti del gruppo.
Come sempre l’affiatamento della band è la colonna portante dello show, perno intorno a cui si costruisce non solo l’evento live ma tutta la produzione musicale.
Un finale esplosivo culminato in una sorta di abbraccio collettivo, così desiderato ed energico che la security non ha potuto far altro che mettersi da parte.
Il circo Zen non si smentisce mai.
La scaletta del live degli Zen Circus:
- Terza guerra mondiale
- Catene
- Non voglio ballare
- Vent’anni
- Voglio invecchiare male
- Il fuoco in una stanza
- Andate tutti affanculo
- Fino a spaccarti
- Il mondo come lo vorrei
- Ok boomer
- Appesi alla luna
- L’amore è una dittatura
- canta che ti passa
- Ragazzo eroe
- Figlio di puttana
- Non
- Caro fottutissimo amico
- L’anima non conta
- Viva

Sono una toscana semplice : un po’ d’arte, vino buono & rock ‘n roll.
“Non come chi vince sempre, ma come chi non si arrende mai”
(Frida Khalo)