La trap è un genere ormai molto in voga, entrato nei canoni del pop con una zampata fortissima. E come il punk ai suoi tempi, ha agito come una rivoluzione. Il suo carattere anticonformista lo ha reso un genere da demonizzare. Di sicuro l’uso massiccio dei synth e dell’autotune può far storcere il naso ad un primo approccio, ma resta il fatto che il prodotto va compreso. Altrimenti non se ne spiegherebbe il successo e l’impatto, deflagrante, sui giovani.
L’estetica della trap è uno dei suoi tratti più emblematici e quindi, con uno sguardo verso quella bellezza a volte celata, facciamo un tentativo.
In questo articolo vi proponiamo tre brani ”trap” che riteniamo molto interessanti. Diteci la vostra!
Achille Lauro – 1969
Madre, figlio e una vita che cambia. Per fortuna in meglio.
Myss Keta – Una donna che conta
L’inno delle ragazze che..contano. Una carica di energia e di autoironica sensualità che lascia, davvero, il segno.
Young Signorino – Burrocacao Rosa
L’estetica che diventa il senso di un’identità, uno stile di vita. Il fluido entra nelle vene, e così diventa fluido anche il genere.
E a voi cosa piace?

Rock’n’roll lover. Afterhours Lover. Good lyrics lover.