Dopo ventiquattro anni di carriera e un Grammy Awards per la “Best Metal Performance” portato a casa nel 2016 grazie all’album “Kill The Flaw”, i Sevendust tornano a farsi sentire con “All is War”, nuovo album in uscita l’11 Maggio sotto la giurisdizione della Rise Records.
Prodotto con la collaborazione di Michael “Elvis” Baskette (Alter Bridge, Slash, Coldrain, Story Of The Year), All is War si presenterà alle nostre orecchie con alle spalle un processo di lavorazione ben diverso rispetto a quanto fatto in passato da Winterspoon e compagni. Entrati in studio con una summa totale di 50/60 canzoni (elaborate in una vasto periodo di composizione e studio) i nostri ragazzi si sono senza dubbio ritrovati con una grandissima quantità di materiale (molto più che nei precedenti album) tra cui selezionare i dodici pezzi che sarebbero andati a completare l’album.
Quando si tratta di dar vita a un nuovo lavoro e a nuova musica la domanda è sempre una. Il medesimo problema, affrontato da tutti i musicisti, si è posto davanti ai Sevendust, come ha dichiarato lo stesso chitarrista John Connolly: “Every time you get a chance to make new music, we ask ourselves, do we kind of stay right what we are, or do we explore something new? There’s always that moment you go. ‘What new territory can we get ourselves into?’”
Ascoltando il prodotto finale è fuor di dubbio che, la scelta finale della band possa esser caduta su un tentativo di sperimentazione ed elaborazione di un nuovo sound, senza però andare a tradire quanto fatto in precedenza.
Con All Is War, album dove i Seendust, come sempre, vanno a scavare tanto nei loro demoni personali quanto in quelli della società contemporanea (demoni che, spesso, vanno di pari passo) ci ritroviamo di fronte a un lavoro estremamente energico e potente.
La produzione impeccabile di Baskette ha donato a questo album un sound ancora più duro e compatto dei precedenti lavori, strizzando in maniera più che evidente l’occhio ai muri sonori tipici riscontrabili nelle nuove leve della scena metal contemporanea, tendente quanto mai alla durezza e imponenza sonora che tanto deve ai Meshuggah.
All is War si divide tra chitarre massicce e groovy, cantati carismatici e potenti (talvolta tendenti anche al pop) e imponenti muri sonori elevati dall’intera orchestrazione della band, che non ripudia in alcuni frangenti l’utilizzo di elementi tastieristici che, oltre a fare da tappeto, donano anche un colore particolare ai pezzi li dove inseriti. I pezzi sono gradevoli, ben strutturati ed equilibrati anche se, spesso e volentieri, piuttosto prevedibili sotto certi aspetti.
Con quest’album, a metà tra la schietta durezza Heavy ed elementi maggiormente accessibili ereditati dalle sonorità Alternative, i Sevendust tornano alla ribalta con un lavoro coeso, rinfrescato e dal taglio leggermente più sperimentale e tendente a quanto di buono la musica metal contemporanea è in grado di offrire.
Nel complesso, però, sono pochi i pezzi realmente notevoli, nonostante le magistrali esecuzioni di ogni singolo elemento della band. Tra di essi vi sono i due singoli già rilasciati (la opener Dirty e la power ballad Not Original), Sickness, Unforgiven e God Bites His Tongue. All is War appare come un buon album privo, però, di veri elementi notevoli nonostante gli evidenti tentativi di sperimentazione ed aggiornamento delle sonorità effettuati.
Lavoro a tratti ridondante e ripetitivo, calza alla perfezione nella veste di album di transizione in grado di gettare i presupposti per la costruzione futura di nuovi sound ma incapace di stupire e innovare particolarmente nell’attuale. Ottimo lavoro nel contesto della scena metal più accessibile e meno ricercata ma, nel complesso, non stupefacente. Senza ombra di dubbio si poteva fare di meglio, specie dopo ventiquattro anni di carriera. La speranza, però, è quella che questo capitolo sotto tono, con le sue già presenti sperimentazioni, funga da ariete per maggiori aperture stilistiche future che, senza dubbio, una band così competente saprà cogliere e sfruttare al meglio.
Voto – 7-
Lorenzo Natali

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