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Questa sera metto i tacchi – INTERVISTA a Simonetta Spiri e Roberta Bonanno

by Alessia Andreon
Foto Simo e Robi

È un ritorno in grande stile quello delle due ex allieve di Amici, Simonetta Spiri & Roberta Bonanno, con la canzone “Questa sera metto i tacchi”.

Il brano è stato patrocinato dall’AIRC e celebra la forza di affrontare le avversità e soprattutto la malattia con resilienza.

Come ci hanno tenuto a sottolineare le due artiste, si tratta di un progetto indipendente, che le due cantanti hanno presentato alle selezioni di Sanremo, proprio per la forza del messaggio di speranza e solidarietà che trasmette.

Il titolo è una metafora di libertà e autostima, che deve spingerci a volerci bene e a brillare anche nelle difficoltà.

INTERVISTA

Ciao ragazze, è bello ritrovarvi insieme per questo nuovo singolo.
La vostra amicizia e collaborazione, quindi, è nata tra i banchi della scuola di Amici ed è andata avanti anche dopo?

Simonetta: Tra me e Roberta è nata ed è cresciuta un’amicizia, sono quasi 17 anni che ci conosciamo, dall’anno in cui abbiamo partecipato ad Amici.

Fino ad oggi, abbiamo avuto modo di vivere il nostro rapporto e di vederlo crescere e maturare e le nostre affinità ci hanno permesso di diventare quello che stiamo oggi: due amiche genuine e sincere, che vivono anche l’emozione di poter condividere insieme una canzone come “Questa sera metto i tacchi”.

Il brano esprime un concetto per noi fondamentale: quello di sapersi amare e amare la vita. È, soprattutto, un invito alla speranza di poter sempre vincere le proprie battaglie con un appello particolare a tirare fuori l’autostima e metterci al primo posto, perché amandoci possiamo affrontare ogni nostra difficoltà, ogni nostra esperienza di vita, bella o brutta che sia, con forza e con la giusta luce.

Roberta: Dopo tutti questi anni, finalmente, siamo riuscite a realizzare una delle promesse che c’eravamo fatte tanto tempo fa e l’abbiamo fatto in un momento particolare, perché le nostre vite stanno prendendo una forma diversa da come erano quando ci siamo conosciute.

Abbiamo dei vissuti che possono raccontare ed essere raccontati, in una maniera più profonda e vogliamo suggellare la nostra amicizia anche con questo progetto.

Chi ha coinvolto chi, in questo progetto?

Simonetta: Ci siamo coinvolte a vicenda; c’è stata proprio una comunione di anime. Ho proposto a Roberta di presentarsi a Sanremo, perché io sono un po’ più sognatrice; Roberta è quella più razionale.

In realtà avevo già nel cassetto questo brano ed ero consapevole che fosse distante da tutte le dinamiche attuali, da ciò che sentiamo in radio e che propone il mercato. Lo tenevo in serbo per il momento giusto!

Lavorando su alcuni brani con Roby, e cercando di capire quale fosse il pezzo giusto per lei in questo momento, mi è venuto in mente questo brano: volevo regalarle una perla, perché credo che si meriti una rivincita.

Avrei voluto essere al suo fianco in maniera differente, invece, Roberta ha insistito perché la cantassi anche io, allora l’abbiamo provinata insieme.

Devo dire che è stato emozionante perché abbiamo dato più forza al concetto e più voce a delle belle energie.

Roberta: Era una cosa nell’aria, poi lei è sempre stata brava nello scrivere, perché non ci dimentichiamo che Simo ha scritto il testo insieme a Giuseppe Macchitella e Rory Di Benedetto, quindi è anche autrice del pezzo.  

Simonetta: L’arrangiamento è stato seguito da Danilo Ballo, il nostro produttore artistico, che è un grande musicista e ha creato un arrangiamento perfetto per lo stile di questo pezzo e noi sì, speravamo di poterlo cantare a Sanremo, pur con tutta la consapevolezza e il realismo, però per un attimo ci abbiamo creduto, è normale!

La canzone vuole essere un inno di speranza per chi lotta contro una malattia come il cancro. Nel testo la forza di affrontare quei momenti è espressa dalla frase “è una montagna immensa ma sopravviverò”.
In cuor vostro, c’è qualcuno a cui la dedicate particolarmente?

Roberta: Non solo in cuor nostro…. Grazie all’Airc, che è riuscito ad appoggiare il progetto, l’abbiamo dedicata a tutti coloro che stanno combattendo una battaglia più grande di loro e a tutte le persone che hanno segnato la nostra vita e, purtroppo, adesso non ci sono più, in modo speciale a Sabrina e Guendalina, che erano proprio la personificazione di quello che cantiamo in questa canzone: due donne forti, con tanta voglia di vivere e piene di sogni bellissimi.

Purtroppo non ho fatto in tempo a farla sentire alla mia amica Guendalina, ma sono certa che la balla ogni volta che cantiamo.

Simonetta: Nel momento in cui l’abbiamo cantata, ci siamo sentite molto   più legate anche da quello che abbiamo vissuto, io con Sabrina e Roberta con Guendalina, e questo ci ha spinto a dedicarla a loro.

Sono felice che sia arrivato il messaggio e che abbiate sentito anche questo.

C’è un’altra frase che mi ha colpito: “è strano amarsi tanto solo quando piove e perdonare anche il passato con parole nuove”. Questa canzone serve anche a farci riflettere sull’importanza dell’amore verso noi stessi. Cosa vi ha insegnato?

Roberta: Il pezzo fa capire che, in alcuni momenti, soprattutto quelli un pochino più duri, bisogna tirare fuori il meglio di sé, con determinazione, col sorriso, con la voglia di vivere ancora più forte.

Spesso viviamo intorpiditi in una vita che scorre, ma la vita va vissuta “mettendoci i tacchi”, che è una metafora del prendersi la libertà di volare, ma anche di rendersi belle e valorizzarci. Anche questo aiuta tantissimo nell’affrontare le difficoltà della vita.

Simonetta: Tante volte diamo per scontato che ogni giorno sia normale viverlo invece, purtroppo, per una serie di eventi e di situazioni che nella vita dobbiamo affrontare, ti rendi conto che la vita è un attimo e devi godere appieno di tutto: delle persone che hai accanto a te, della natura… e, questi scossoni, servono anche per ricordarci che la vita è troppo preziosa e importante per perdere tempo in tante altre fesserie che possono essere il risentimento o l’abitudine stessa.

Perdonare, anche il passato, è una liberazione e ci aiuta a vivere meglio.

“Questa sera metto i tacchi” era stata pensata per Sanremo, ma è stata scartata. Dato che siamo ormai in clima sanremese, non pensate sia stata un’occasione mancata portare sul palco dell’Ariston un tema così importante?

Simonetta: È un tema importante e ritengo che, sia io che Roby, siamo due interpreti sincere, di cuore e di animo. Da un po’ di anni, a Sanremo, questo manca, nonostante siano stati sempre dei bei Sanremo, soprattutto gli ultimi.

Sono affezionata ai Sanremo di una volta, che portavano in alto il valore del messaggio della canzone e, soprattutto, il palco dell’Ariston era l’occasione per aiutare a far emergere gli interpreti che vivevano in penombra.

Ora come ora serve a portare ancora più in alto chi è già in vetta…

Sarebbe stato molto bello e emozionante esserci, per di più con Roberta al mio fianco, sarei stata più tranquilla.

Roberta: Apprezzo tantissimo la tua osservazione, perché gli ingredienti per far sì che questa canzone fosse una grande canzone del Festival c’erano tutti: le voci, l’interpretazione, il significato, la buona volontà, due donne sullo stesso palco con un duetto…

Simonetta: Aggiungiamo anche, perché fa onore dirlo, che siamo due donne che hanno partecipato a un talent ben diciassette anni fa, in due squadre avversarie, che si ritrovano unite: quindi anche dalla rivalità possono nascere grandi amicizie.

Sì, è stata un’occasione persa, per chi sa guardare al di là di quello che, in questo momento, fa numeri altissimi.

Portare avanti un progetto da sole, con le nostre forze, e creare tutta questa bella energia, per me è già un grande traguardo.

Roberta: In questo mare di contenitori privi di contenuti, quando si trova qualcosa da dire, si fa breccia nel cuore di chi ascolta.

Quello che manca in questo momento sono i contenuti, ed è un peccato, perché la musica italiana è sempre stata piena di cantautori e di interpreti importanti.

C’è bisogno di verità, perché sembra un momento molto povero sotto questo profilo. Paradossalmente, è pieno di cose da sentire, ma le canzoni sono povere di emozioni da vivere.

Al di là del singolo, ora come proseguono le vostre carriere?

Roberta: Non abbiamo mai fatto progetti ma penso che lavoreremo anche su qualcosa di nuovo insieme, perché alla fine abbiamo la stessa voglia di fare musica con l’amore per la musica, non con l’obiettivo di dover ottenere numeri.

Le dinamiche che guidano le kermesse come Sanremo sono molteplici, però non è detto che, nel frattempo, io e Simonetta non ci dedichiamo a un’altra canzone da proporre l’anno prossimo!

Simonetta: Siamo due artiste completamente indipendenti, non siamo legate da nessun contratto: è un progetto che abbiamo ideato noi e lo viviamo con totale libertà.

Ci godiamo il presente e sicuramente nel futuro cercheremo di fare qualcos’altro di bello che possa tenerci sempre unite, ma con la nostra libertà di poter scegliere.

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