#PJAZZ18 : SI CONCLUDE E NON DELUDE !
“AZIZA QUARTET” : SOUND DINAMICO E SOFISTICATO.
Il 29 ottobre si chiude ufficialmente il sipario del #PJAZZ18 al Teatro Cinema Gloria con il live degli Aziza Quartet : un quartetto di colossi guidati dal contrabbassista inglese Dave Holland, accompagnato da Chris Potter al sassofono, Lionel Loueke alla chitarra e Eric Harland alla batteria.
“Aziza” come “Aziza Dance”, traccia scritta dal chitarrista, che da il nome alla band e che fa il suo debutto nel 2015 con l’omonimo album. I quattro si cimentano in 8 tracce jazz figlie di modernità e di una contaminazione etnica e ritmica davvero eccezionale, dando vita ad un lavoro più unico che raro nel proprio genere.
In occasione dell’evento il teatro si presenta pieno, con una platea fatta da giovani e “meno giovani” in cui spicca anche la presenza di molti musicisti noti della scena campana e nazionale.
La serata si apre con la performance del pianista salernitano Bruno Salicone, che con un breve live in piano solo, molto leggero e senza troppi fronzoli ha saputo onorare al meglio il ruolo che gli è stato affidato.
I quattro salgono sul palco acclamati da forti applausi e danno il via alle ‘’danze’’ con una traccia che vede come protagonisti Loueke e Harland. Il chitarrista e il batterista con estrema sintonia si destreggiano con ritmi singolari, creando da subito la curiosità di chi non aveva mai avuto il piacere di ascoltarli dal vivo e che dopo poco danno il “la” alle sagge mani del colosso Holland, il quale con molta naturalezza e semplicità, senza mai strafare, sembra guidare lo spirito che fa emergere l’originalità dei restanti membri della band.
Suoni “particolari” e ritmiche che sanno tanto di Jazz, ma allo stesso tempo di tutto il mondo che circonda la musica, il live avanza evidenziando le particolarità dei singoli musicisti: l’estro e la complessità nel groove del batterista Eric Harland; la finezza e l’impeccabilità del padre della band, Dave Holland; la semplicità sonora e la fantasia delle chitarre di Lionel Loueke; la prepotenza e la forza dei sassofoni di Potter che si imponevano sulla scena con incisività ed eleganza.
Lo spettacolo si conclude con l’acclamato bis, accompagnato dalle urla e gli applausi del pubblico. Entusiasti difficilmente dimenticheranno questo “prezioso” concerto, come di fatto c’era da aspettarselo, “Aziza” vuol dire anche questo.
Il #PJAZZ18 si conclude e non delude, lasciando al pubblico la voglia di attendere la rassegna del prossimo anno.

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