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“Nessun album in particolare” di N.A.I.P. – Recensione

by Leslie Fadlon
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N.A.I.P. è Nessun artista in particolare, e ha pubblicato un disco chiamato, per coerenza, “Nessun album in particolare”. È un lavoro che in realtà vede la propria genesi molti mesi prima della partecipazione di Michelangelo Mercuri ad XFactor 2020, talent che lo ha reso noto al grande pubblico. Un talent che lo ha fatto conoscere e apprezzare dai quattro giudici, in special modo da Mika, che lo ha preso nella sua squadra, e da Manuel Agnelli, che ha molto apprezzato la cover di “Milano circonvallazione esterna” dei suoi Afterhours. Ma N.A.I.P. è stato in realtà apprezzato un po’ da chiunque si sia divertito a vedere, finalmente sul palco di un talent, qualcosa di difficilmente rintracciabile nel panorama contemporaneo. Ovvero delle performance che rendessero ogni singola canzone un’opera d’arte surrealista a sé stante. Finita la gara, per fortuna restano i dischi e la speranza di vedere un artista del genere dal vivo. Il progetto di “Nessun album in particolare” prese avvio nel 2018 con una serie di esperimenti live dove N.A.I.P., concerto dopo concerto, costruiva, modellava e definiva gli arrangiamenti dei vari brani che oggi lo compongono. N.A.I.P fu affiancato da Carlo Scali per la produzione artistica e da Angelo Epifani per missaggio e mastering.

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Con tutta la curiosità maturata negli ultimi mesi, ascoltiamo “Nessun album in particolare”.

Sono sette le tracce che compongono questo disco firmato N.A.I.P.: ognuna delle quali sceglie di affrontare un argomento diverso, in modo diverso. La monotonia infatti, non appartiene a questo poliedrico artista, che nelle sue canzoni rende possibile l’incontro tra mondi distanti. Lo fa, unendo in una ricetta molto saporita, il pop al cantautorato, la jungle alla bass music e un pizzico di psytrance. La sua voce, molto eclettica, viene distorta in vari modi e incontra octapad, synth, chitarra e una loop station, che rende i ritornelli prepotentemente groovy. Ci fa divertire, ci fa cantare. Nella tracklist, il primo incontro che facciamo è quello con “Pretesto, dovercela fare”, che si avvia in maniera strumentale, con un tono mistico e che diventa pian piano un brano da ballare, cantandoci poi del problema degli anni 2000. Dovercela fare ad ogni costo. Un problema degli artisti, e non solo. Segue la frenetica e attualissima “Bravi nel Breve”, dedicata alla società dei 140 caratteri, musicata con uno stile determinatissimo. La terza canzone di “Nessun album in particolare” racconta l’amore tormentato – e distrutto da una donna logorroica – di “Un rapporto senza alcun senso”, mentre a seguire c’è “Attenti al loop” il brano che ha in qualche modo permesso a NAIP di salire sul palco di X Factor e giungere alla sua finale. Il loop di cui parla questo brano è quello della ripetizione, situazione che oggi imperversa lungo i social e le classifiche, dove la moltiplicazione di profili di influencer e di proposte musicali è ormai un fenomeno incontrollato. È quasi solenne “Oh Oh Oh”, che introduce il tema dell’errore reiterato. Nella vita si sbaglia, in tutti i campi. Ma talvolta non si apprende dal fallimento, anzi. Ed è una cosa che avviene soprattutto in amore, dove “credere” può diventare molto problematico. E questa canzone ne racconta perfettamente il dramma. Presentata tra gli inediti durante il talent più volte citato in questo articolo, “Partecipo” è un brano folgorante, ipnotico. L’elettronica si mescola ad un testo che guarda alla società di oggi con disappunto, ripetendo il termine “vostro” quasi a sottolineare quel non sentirsene parte. Per chiudere, N.A.I.P. propone una canzone adatta a questo dicembre: “All’alba di questo Natale” ci fa pensare un po’ ad Edda e al suo cantare talvolta sussurrato e al contempo violento. Il pezzo è in ogni caso carezzevole, e si dota di un ritmo languido e calmo che si scontra con un testo a tratti disperato ed inquietante. Come l’oblio raccontato nel brano stesso. Un oblio ambiguo, caratteristica che invece non risulta appartenere a N.A.I.P., un artista diretto, coerente, curioso, appassionante. “Nessun album in particolare stupisce ascolto dopo ascolto, come sa ben fare il suo autore che, pur dichiarandosi come Nessun artista in Particolare, si può fregiare invece di un’identità molto precisa, oggi merce davvero rara.

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