Giorgieness ha da poco pubblicato un nuovo album, “Mostri”. Giorgia D’Eraclea, voce e penna del progetto, ha dato vita a un disco più maturo, ricercato, meno arrabbiato e sempre più consapevole. Un disco diverso nel linguaggio, in cui l’artista ha cercato di dipingere più che di scrivere, di raccontare più che descrivere. I racconti riguardano tante persone, il passato in diverse forme e il futuro incerto, la speranza di fare qualcosa che rimanga e la voglia di rimanere in disparte, fuori da un mondo che forse non sta bene addosso, ma «mi sta bene attorno», dice. I brani raccontano di famiglia, di amore – per se stessi e per gli altri – in tutte le sue forme, di dolore, di prepotente rinascita.
Per questo nuovo capitolo del progetto, Giorgia ha deciso di circondarsi quanto più possibile di artiste donne: è tutto al femminile infatti il team delle Scapigliate (Serena Debianchi, Anna Mancari, Elisabetta Amicucci e Monica Carlone), che ha curato la grafica della copertina del singolo. Di loro, l’artista racconta: «Non sono solo donne splendide: sono tutte artiste con un’estetica definita e una creatività viva e d’impatto. Nel mio lavoro cerco sempre di coinvolgere persone che siano prima di tutto amiche e professioniste che stimo, perché penso sia bellissimo unirsi e dire che ci siamo e ribadire che le donne non sono le peggiori nemiche delle donne: il patriarcato è il peggior nemico delle donne. Ci siamo confrontate e mettendo insieme le idee abbiamo curato ogni aspetto dello shooting, dal concept allo styling, facendoci aiutare da Maria Pisani, che curò le grafiche del mio primo album e spesso mi salva la vita.». La maschera – passamontagna è stata realizzata a mano da Chiara (@andwhatif su Instagram).
Mostri – il disco
“Mostri” prende avvio con la sognante “Hollywoo”; brano il cui titolo rimanda al mondo disegnato da Bojack Horseman (una delle serie animate per adulti più di successo di Netflix) e lo fa parlando di amore che crea dipendenza. “Tutte le debuttanti con il vestito bianco/io ho solo una maglietta sporca/ho solo la mia voce e basta” canta Giorgieness, come a ribadire il suo sentirsi diversa dal resto, unica. Archi bellissimi e maestosi ci portano nel ritmo intrigante de “Il giardino del torto”, ove non mancano riferimenti poetici e un sentimento di dolorosa rassegnazione, quella di chi sa di aver commesso degli errori. La terza traccia si intitola “Mostri” e descrive la condizione di amanti che iniziano a rivolgersi il sentimento opposto a quello che li aveva portati ad unirsi: l’odio. Nostalgia e romanticismo si uniscono invece sulle note di “Maledetta”, uno dei primi singoli pubblicati per anticipare questo bel disco. “E tu, ti ricordi quel vento?” cantiamo mentre ci viene voglia di innamorarci. Un sound cupo e leggiadro lascia spazio a “Supereroi”, una canzone d’amore ricca di speranza: “amore mio/ cosa importa se/ci ho messo una vita/per arrivare a te?”. Un amore che finisce fa da protagonista nel caso di “Anima in piena”, che arriva poco dopo; una lotta, una resa, una disfatta. È di questo che racconta Giorgia D’Eraclea, in questo intenso brano. Ha delle sonorità simili a quelle di Hollywoo anche “Gilda”, che ammette la sua condanna: “vanno tutti a dormire con la stella e poi si svegliano con me”. Gilda è una star che soffre di solitudine, che non riesce a trovare dei sentimenti reali, in una vita che le è diventata troppo artificiale. Con “Cose piccole” Giorgieness parla di vita frenetica, di sentimenti, di cose belle e inaspettate. Piccole ma immense, a livello di significato. Quello che vi lascio è una canzone di grande tristezza e di grande bellezza. Tra echi vocali ampi e morbidi, si inserisce la rassegnazione di chi si sente estremamente stanca di fronte ad aspettative sociali estenuanti. La chiusura di un album pop rock sincero, schietto, dolce, rabbioso, genuino. Un disco che mostra la sensibilità e il carattere che si scopre solo scoprendo una donna in grado di affrontare i propri Mostri.

Rock’n’roll lover. Afterhours Lover. Good lyrics lover.