Mille è il nome d’arte di Elisa Pucci, cantautrice nata nella provincia di Roma e milanese d’adozione e La vita le cose è il suo singolo appena pubblicato.
Mille ha alle spalle una carriera artistica in perenne evoluzione, che ha fortemente voluto e che si sta costruendo con le proprie mani, provando e sperimentando:
da quando, falsificò la firma del padre per partecipare allo zecchino d’oro, fino ad X Factor con i Museek, band di cui è fondatrice, lead singer, autrice ed anche un po’ manager.
Insomma, Mille sotto quell’aria un po’ retrò, dietro frangia ed eyeliner, si nasconde una vera e propria forza della natura che adesso decide di raccontare qualcosa di più su di lei con il suo lavoro da solista.
Abbiamo intervistato Mille per parlare con lei di questo, insieme ad un po’ di presente, passato e futuro.
INTERVISTA
Ciao Elisa, benvenuta su Insidemusic!
Ciao! Ci sono, sono appena arrivata in studio a Milano ed ho acceso l’aria condizionata, quindi possiamo partire! (Ride)
Bene allora cominciamo!
È appena uscito il tuo secondo singolo La vita le cose, un brano che parla di una quotidianità: come lo racconteresti?
È proprio una fotografia di tutte le cose che mi sono successe, estremamente fedele alla realtà.
Sicuramente non sarò stata la prima a trasferirmi in un’altra città da Roma a Milano, ad avere una storia d’amore che comunque prevede dei confronti, delle discussioni etc.;
per questo racconto di quando a volte ti metti davanti ad un tavolino, ti confronti con la persona che divide con te la vita e parli di cose semplici, e spesso non servono nemmeno tante parole perché anche il silenzio dice un sacco di cose.
Quindi è un po’ quell’immagine che io ho vissuto frequentemente, o al telefono o seduta al tavolo della cucina, quando ti guardi, o guardi e nel vuoto mentre parli, e basta dire giusto qualche parola per riassumere.
Direi che si tratta di un racconto fedele alla mia storia ed alla mia vita, ed a tutto quello che ha comportato la mia scelta di trasferirmi.
Una storia di vita quotidiana e cambiamenti quindi
Si, Tutte cose che rendono la vita preziosa, perché poi alla fine sono i dettagli che fanno la differenza nel modo di affrontare determinate cose.
Capita che ti trovi a fare caso a cose banali, come fare la spesa, che prima facevi sempre con un’altra persona, ora lo fai diversamente da sola.
Ecco ti accorgi che certi dettagli si modificano nel tempo perché si evolvono insieme a te.
Il tuo stile ha una cifra molto originale: se tu dovessi descriverlo musicalmente, come lo faresti?
Due parole: Giradischi moderno.
Sono molto legata al gesto di mettere su un vinile, in quanto ricordo molto bene i miei genitori che lo facevano

Quali sono state negli anni le tue influenze musicali?
Io ho il mito di Patti Pravo ad esempio, ed in queste canzoni volevo essere fedele a quel gusto li: quindi sperimentare il cantare in italiano e soprattutto realizzare qualcosa legata al suonare dal vivo.
Tutti gli strumenti, la voce, per “La vita le cose” sono stati registrati nello studio di RON: un posto pieno di storia, dove tanti artisti hanno registrato in passato.
Volevo distaccarmi da tutto ciò che è elettronico e portare sempre la sensazione che fosse suonato dal vivo, esattamente come lo immagino quando finalmente potrò farlo davvero.
Ho letto la tua biografia, e tu di certo non sembri essere una che aspetta che le cose gli piovano dal cielo, addirittura hai falsificato la firma di tuo padre per andare allo zecchino d’oro, è così?
Si è verissimo. Per fortuna non faccio più cose illegali di quel tipo (Ride) anche perché so di averlo fatto arrabbiare parecchio!
Però quel pizzico di faccia tosta me la sono portata dietro.
La verità è che nessuno sa come funzionano le cose, quindi è necessario e fondamentale darsi la possibilità di provarci.
Mi sono sempre sentita a mio agio con la frase “Ma proviamo!” (ride)
È per questo che nonostante la vocazione artistica, hai fatto economia?
In realtà ho fatto una facoltà molto particolare, a metà tra Economia e Commercio e Lettere e Filosofia, quindi qualcosa di artistico e umanistico c’era comunque.
Nonostante avessi sempre la musica in testa, ancora le cose si dovevano definire; però devo dire che la questione dei numeri e tuttora una cosa che mi interessa tantissimo.
La musica paradossalmente è tanta matematica, quindi è comunque una cosa che è servita alla mia formazione.
Sei arrivata ad X Factor con i Museek, ottenendo anche bei risultati, poi hai deciso di portare avanti in parallelo questo progetto solista: perché?
Sicuramente per l’esigenza di sperimentare qualcosa di nuovo, e poi dopo aver finito un tour di 2 anni e mezzo con i Museek ho avuto il tempo necessario per dare libero sfogo alla fantasia.
Non avevo mai pensato di scrivere in italiano perché mi sono sempre sentita molto appagata scrivendo in inglese; non era ancora mai nata in me la curiosità di cambiare lingua, forse anche per una sorta di timore.
Superata l’incertezza iniziale, è arrivato l’entusiasmo per questa nuova prova, e questo mi ha dissipato qualsiasi dubbio, permettendomi di godere appieno la fase della scrittura.
Dicevamo appunto che sembri in perenne progettazione: hai già pensato anche a dei prossimi live o progetti futuri?
Posso spoilerare poco, ma c’è una progettualità molto ben definita.
Quello che si potrà fare di live per adesso è ancora limitato, ma qualcosa c’è già nell’aria.
Ci sono molte cose che arriveranno step by step, ma posso dirti che tutte le canzoni che scrivo e che adesso iniziamo a pubblicare, sono capitoli di un libro, una sorta di racconto che prende forma pian piano.
Un libro che non vedremo l’ora di leggere! Sicuramente possiamo iniziarlo, ascoltando il nuovo singolo La Vita Le Cose di Mille. (Video qui sotto)

Sono una toscana semplice : un po’ d’arte, vino buono & rock ‘n roll.
“Non come chi vince sempre, ma come chi non si arrende mai”
(Frida Khalo)