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Marco Morandi e il suo CENTONOVE per la Rivoluzione – Intervista

by Serena Di Mambro
Marco morandi

CENTONOVE è il nuovo emozionante brano di Marco Morandi (& Piji), uscito su tutte le piattaforme ed in rotazione radiofonica dal 29 ottobre. 

Scelta della data non casuale, visto che in quel giorno ricorre il compleanno del celeberrimo cantautore calabrese a cui CENTONOVE rende omaggio: Rino Gaetano, una delle figure cantautoriali più amate di sempre.

Perché “CENTONOVE”

Mi alzo al mattino con una nuova illusione, prendo il 109 per la Rivoluzione”: così cantava Rino in uno dei suoi brani più celebri, “E io ci sto”, contenuto nell’omonimo album del 1980.
Ed è da qui che parte Marco Morandi per raccontare una storia d’amore: ciò che sarebbe potuto essere e non è stato. Perchè Rino, sappiamo bene, scomparve tragicamente nella notte del 2 Giugno 1981. 
La storia d’amore che narra Centonove si dipana in un sogno in cui Rino, assieme alla sua amata Amelia (musa ispiratrice nonché protagonista del videoclip) “cerca” la sua rivoluzione.

Marco Morandi, infatti, spiega«Racconto una storia d’amore che il tempo non ha scolorito, poco conosciuta ma tanto vissuta, ho pensato a come sarebbe stata oggi se il destino non l’avesse interrotta in quella tragica mattina: è la storia di Rino e Amelia».

VIDEOCLIP “CENTONOVE” Marco Morandi

Marco Morandi e il suo legame con Rino Gaetano

Sono ormai tanti anni che il cantautore romano Marco Morandi, porta in giro per le più grandi piazze e teatri d’Italia la musica, ma soprattutto le parole, del genio crotonese per il quale nutre una passione viscerale.
 “Lo canto da sempre, è uno degli artisti che amo di più”, precisa Marco ed aggiunge a proposito della genesi di Centonove: “In questo brano ho immaginato Rino parlare con Amelia, la compagna della sua vita, l’ho immaginato gridare “l’ultima parola non l’ho ancora detta” e salire sul suo “109 per la rivoluzione” ma, stavolta, insieme a lei, perché, come è scritto anche nei suoi testi, l’amore è l’unica vera rivoluzione contro un mondo immobile”

INTERVISTA A MARCO MORANDI

Incontriamo Marco dopo poche ore dall’uscita del brano, nella romana cornice dello storico locale “L’asino che Vola”, in occasione del concerto di uno dei tributi a Rino Gaetano che ha preso parte alla realizzazione del videoclip di “CENTONOVE”.
Prima del concerto assistiamo infatti, insieme a Marco, la sopra-citata Amelia, amici e musicisti di Rino, alla prima proiezione del video, della cui realizzazione ci parlerà poco dopo.
Marco è visibilmente emozionato, ci godiamo il concerto e subito dopo ci scambiamo due parole.
Di seguito l’intervista, buona lettura!

Ciao Marco e benvenuto su Inside Music!
Da poche ore il brano è in rotazione radiofonica, disponibile su tutte le piattaforme streaming: che riscontri stai avendo?

Sono molto contento perché la canzone piace e ne viene riconosciuta l’autenticità e la passione che ci sta dietro, soprattutto dai fan di Rino.

Si legge, riguardo “CENTONOVE”: musica e parole di una parabola sentimentale. Di un futuro incontrato e conosciuto in un sogno. Ce ne vuoi parlare? Come nasce questo progetto?

La canzone nasce dopo una serata di chiacchiere e vino con il mio amico cantautore Piji.
Chiacchiere su Rino, sul suo mondo, su cosa avrebbe potuto dire oggi. 
Quella notte, dopo essermi risvegliato da un sogno in cui mi sembrava di aver intravisto proprio Rino, ho scritto di getto la prima bozza di “la mia rivoluzione”. La mattina seguente mi è arrivata una mail con un testo di Piji, “109”. Prima lo stupore, poi la nascita della definitiva “CENTONOVE”.

Considerando il tuo legame con Rino da anni, e negli anni sempre più solido, se lo dovessi descrivere con tre aggettivi, quali sceglieresti?

Unico, diverso, non etichettabile.

Una sua canzone che più di ogni altra ti porti dentro e perché.

“Tu, forse non essenzialmente tu” è stata la canzone che mi ha fatto innamorare del suo modo di concepire la musica. Ora come ora però è “Cerco” quella che preferisco, dalla quale ho preso degli spunti e delle immagini per “CENTONOVE”.

Pensando al Rino irriverente che noi tutti conosciamo, credi ci sia oggi, guardando al panorama musicale italiano, un cantautore che racconti “verità scomode” della nostra società?

No, non ne trovo uno accostabile a lui, purtroppo…

“Prendo il 109 per la rivoluzione”, dice Rino in una canzone di cui, appunto, ricordiamolo ai non addetti ai lavori, tu prendi spunto. E il tuo 109 dove porta?

Credo che ci sia proprio bisogno di una rivoluzione, per cui il mio 109 porta ad un negozio di megafoni e di scarpe per marciare contro questo “mondo immobile”.

Nel videoclip di Centonove hai coinvolto, oltre a tutte le persone che in un certo qual modo sono vicine a Rino ed alla sua arte (amici, musicisti, cantanti di cover band, fan…) il grande amore di Rino: Amelia. Qual è stata la sua reazione?

Sono andato a casa sua a fargliela ascoltare. Ero emozionatissimo, anche perché nel testo immaginavo Rino parlare con lei. Mi sono sciolto quando si è emozionata anche lei e mi ha detto che le piaceva tantissimo.

A breve in tournee con lo spettacolo “20 canzoni da portare su un’isola deserta”.
Ci puoi spoilerare qualcosa?

Ognuno ha le sue canzoni della vita, quelle che porteresti appunto su un’isola deserta. Voglio condividere le mie, pescate nel repertorio dei cantautori che amo di più e che ho avuto anche la fortuna di conoscere, cercando di influenzare la scelta di quelle del pubblico…

Centonove verrà inserita in un progetto più ampio?

Ho scritto una serie di canzoni nuove che sicuramente vorrò fare ascoltare.

Domanda di interesse “nazional-popolare” … In famiglia, il pezzo è piaciuto?

Moltissimo. Ormai ogni telefonata inizia con: “Marco, comunque la canzone è davvero bellissima! Come stai?”

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