Home Live Report Giorgia al Palalottomatica: voce… d’oro!

Giorgia al Palalottomatica: voce… d’oro!

by Elena Fioretti

Per me Giorgia è una delle più grandi interpreti della musica. L’ho sempre ammirata sin da quando sognavo di fare la cantante e cantavo, usando il telecomando come microfono, mentre scorrevano le immagini di Sanremo in tv e le note di “E Poi”. Stranamente, nessuno mi aveva mai accompagnata ad un suo concerto, stasera ho preso coraggio e sono andata, da sola. Godersi un concerto da soli è tutta un’altra cosa: puoi ascoltare con più attenzione, far vibrare dentro di te la musica senza dover rendere conto a nessuno. E stasera la musica mi ha attraversato.

Elegantissima (in Dior) appare sul palco Giorgia con la sua esile figura e un vestito nero brillante. Esordisce con una cover, quella di Jovanotti con “Le tasche piene di sassi” e la esegue con una classicissima asta. Ma è solo l’inizio, come sulle montagne russe, prima di scendere, c’è sempre una salita che prepara l’attesa, così le prime cover (dopo Jovanotti è il turno di Elisa e Ligabue con “Gli ostacoli del cuore” e di Annie Lennox con “Sweet dreams – are made of this”) ci preparano al vero concerto di Giorgia, una discesa elettrizzante. Le luci si alzano e la cantante si scatena sulla passerella con alcuni dei suoi ultimi successi. Largo spazio viene dato ai due giovani coristi e alla chitarrista, tutti e tre con talento da vendere.

Lo show è sorprendente, “quando una stella muore” è cantata in un intreccio delicato di laser che richiamano davvero un cielo stellato o una galassia lontana e ci fanno sognare.

Breve pausa e sul palco appare il batterista nella nuova veste di DJ che inizia a lanciare a raffica accenni di musica anni ’80, ’90 e 2000 finché Giorgia riappare sul palco ballando a ritmo come una ragazzina. Subito dopo intona, anche lei, brani anni ’80 fino ad arrivare ad una versione disco de “Il mio giorno migliore”. L’atmosfera danzereccia fa scaldare il Palalottomatica, i fan balzano in piedi e si accalcano vicino alla passerella (chissà perché in un concerto così hanno previsto le sedie nel parterre!). Giorgia, senza sbagliare una nota, li saluta tutti.

Terminato il momento dance riappare sul palco in abito rosso. Insieme a lei, compare un piano a coda suonato da Jacopo, acclamatissimo dalla folla, tanto che la cantante fa la finta offesa: “dite bellissimo a lui o bellissima a me?”. L’atmosfera si fa più intima e Giorgia intona le prime note, rigorosamente a cappella, di “E poi” con il pubblico in visibilio. Decide di farci ascoltare la sua storia dagli inizi e seguono: “Come saprei” e “Strano il mio destino”. Tra un brano e l’altro la cantante racconta le sue disavventure amorose che l’avevano spinta a scrivere, negli anni ‘90 alcuni di questi brani. “Mangio troppa cioccolata” è preceduta da un saluto al grande Pino Daniele che aveva prodotto il disco poi “Girasole” che “tanti non vogliono più sentire ma a me piace e porta anche fortuna” dice la cantante. Momento paradisiaco con “Di sole e d’azzurro”.

Giorgia è un concentrato di energia canta, balla, salta si muove con eleganza ma allo stesso tempo con decisione. Sembra di osservare un’elegante signora nel corpo di una ragazzina. Scherza con i suoi micidiali acuti, sa essere autoironica.  Il pubblico la segue con entusiasmo, qualcuno le regala anche dei fiori.

Ultimo cambio d’abito per la meravigliosa e significativa: “Oro nero” poi ci si rialza in piedi per “Vivi davvero” e per “Mi porti su”. Il concerto sembra essere in dirittura d’arrivo, Giorgia ha anche presentato tutti i musicisti e ringraziato i tecnici che hanno risolto un problema nel pomeriggio. Ha ringraziato la sua Roma dove si sente a suo agio perché respira aria di casa, ha salutato amici e parenti, ci ha regalato un ultimo omaggio a Pino Daniele con la struggente: “Anima”. Mi metto il cappotto mentre applaudo lei zittisce tutti: con l’occhio di bue che la segue, cammina fino al limite estremo della passerella e dice: ”sembra finita ma non lo è, voglio dirvi qualcosa e voglio farlo con una canzone non mia e spero che lei, da lassù, mi aiuti ad intonarla”. È un attimo. Le prime note mi suggeriscono subito: “I will always love you” di Whitney Houston. Ultimo regalo di una serata sorprendente. Giorgia ci ama, tutti, che il tempo non la scalfisca e la conservi così com’è per lungo lunghissimo tempo: energia, sentimento, voce unica.

 

Ph: Giusy Chiumenti

 

 

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