Ho sempre volato e non me ne sono accorta…
Così Martone in Geopolitica sentimentale, canzone che apre Memorandum, album uscito per Soundfly e distribuito da Self distribuzioni. E noi con Fabiana voliamo senza rendercene conto, una delle voci più potenti e ricche di sfumature che la città di Napoli, già prodiga di talenti, ci ha fatto regalo. L’album di Fabiana Martone, arrangiato da Luigi Esposito e Bruno Tomasello oltre alla stessa Martone, era uno dei più attesi, perché Fabiana aveva già prestato la sua voce a tantissime collaborazioni con le varie realtà partenopee e non solo. A partire dal disco Nuova Napoli che insieme ai Nu Guinea l’ha portata in giro per tutta l’Italia, l’Europa ed anche oltre. Un modo di dimostrare come la canzone napoletana, se fatta nel modo giusto, trovando le chiavi per mescolare tradizione e modernità non teme confini. Ma non solo la musica ha contribuito a formare l’artista che Fabiana dimostra di essere nel suo ultimo disco, perché anche in teatro insieme al collettivo Be Quiet di Giovanni Block aveva dato prova di avere nella duttilità una delle sue doti principali.
Tutte queste esperienze però sono state in qualche modo il punto di partenza per un album che rivendicasse la personalità di Fabiana. Un modo per mettere in prima linea le sue emozioni prestando la voce ai propri pensieri invece di essere mera esecutrice. Un album dunque mosso dalla voglia di raccontare sé stessi, cantando storie e pensieri provati in prima persona prendendo fiato nei ricordi, come dice in Memorandum , il brano che dà anche il titolo al disco.
Chi trova a me l’adda sape’ che sott’ a sti’ culur ce sta n’anema chiù scura
Lo spiega proprio lei in Niente ‘e che, in cui arriva anche la lingua napoletana mescolata all’italiano. In qualche modo una canzone che richiama la tradizione di Pino Daniele e dei suoi album di maggiore successo nazionale. I brani di Memorandum ci portano a in un volo che non indicare una traiettoria rassicurante, ad ogni passaggio c’è un cambio di forma. Discese ardite e pure risalite direbbe qualcuno ma è esattamente ciò che si prova ascoltando il disco nella sua interezza. Si sale in alto volando sopra le nuvole dove c’è sempre il sole ma si punta anche alle profondità della terra e dell’anima non avendo paura di affrontare i bassifondi di una personalità multipla che ha bisogno di spazio per esprimere tutta sé stessa come ad esempio in Era sulo ajere.
Senza disdegnare il ritmo ed il blues come in Me passa ‘o genio. Impossibile tenere fermo il piede e non dondolare subito la testa alle prime note. Accanto ai già citati Luigi Esposito e Bruno Tomasello è stata fondamentale la collaborazione di Umberto Lepore e Salvatore Rainone per riuscire a raggiungere una ricchezza di sfumature sonore e di soluzioni musicali che rendono l’ascolto una continua scoperta.
Memorandum è un prodotto ricco di ingredienti, uno dei quelli fondamentali alla riuscita finale è di certo il territorio, la città di Napoli e l’influsso che ha avuto e continua ad avere su artisti come Fabiana. Il rapporto con la città ed i suoi input si può rintracciare anche dagli autori che hanno contribuito alal composizione di alcuni brani del disco che la Martone ha scelto personalmente. Non è un caso quindi che accanto ai nomi gi fatti in precedenza nei crediti trovino spazio persone come Ciro Tuzzi (degli Epo), Marco D’Anna, Emanuele Ammendola, Luca Di Maio e Alessio Arena. Chi conosce il percorso di Fabiana sa quanto gli autori che le hanno prestato la penna siano prima umanamente e solo dopo musicalmente vicini a lei. Un disco che è un modo per rimarcare l’ingrediente fondamentale di cui è composta la musica, il continuo scambio e l’empatia che si crea tra artisti che si fanno portavoce di una tradizione che in questi anni ha visto fiorire talenti incredibili. Fabiana è di certo una voce che non può passare inosservata, un’artigiana della musica capace di modellare con la sua musica un immaginario femminile che spesso fatica a trovare posto nei cataloghi musicali. Memorandum è un album che ci porta in giro per Napoli da Corso Malta fino al mondo intero, tra i diversi generi musicali partendo alla musica napoletana fino al pop passando per il blues e l’R’n’B. Se lo lasci entrare nel profondo, un disco come Memorandum, canzone dopo canzone ti fa rendere conto che i confini sono soltanto nella testa dell’ascoltatore. La musica e la voce di Fabiana hanno un solo limite, il numero delle canzoni che si possono inserire in un disco, per tutto il resto basta citofonare Martone.

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