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Ermal Meta, il poeta “Umano” che s’innamora ancora

by InsideMusic

Con tre album in studio pubblicati in altrettanti anni, Ermal Meta rappresenta certamente una delle penne più prolifiche del momento, come dimostrano anche le vittorie all’ultima edizione del Festival di Sanremo, insieme a Fabrizio Moro, con il brano “Non mi avete fatto niente” e ai Mtv European Music Awards dello scorso anno. Ma guai a pensare che Ermal sia giunto al successo in breve tempo, bruciando tutte le tappe senza neanche un minimo di gavetta.

Il debutto sulle scene musicali come chitarrista degli Ameba 4

Il nome ed il destino di Meta sono sicuramente legati indissolubilmente al Festival di Sanremo, la kermesse che ha maggiormente influenzato la formazione artistica del cantautore e compositore albanese naturalizzato italiano sin dal lontano 2006, anno in cui esordisce sulle scene musicali, calcando per la prima volta il prestigioso palco dell’Ariston come chitarrista della band Ameba 4: il loro brano “Rido… forse mi sbaglio” viene tuttavia eliminato già alla prima serata e il gruppo si scioglie di lì a poco.

Ermal fonda la band La Fame di Camilla tra “Buio e luce”

Meta, però, non si arrende e dopo un anno fonda a Bari, insieme a Giovanni Colatorti, Dino Rubini e Lele Diana, la band indie rock La Fame di Camilla: il gruppo ottiene un riscontro maggiore e pubblica ben tre album in studio, aggiudicandosi il premio “Rivelazione Indie Pop” nel 2009 con il singolo d’esordio “Storia di una favola” e partecipando nuovamente al Festival di Sanremo l’anno successivo nelle sezione Nuova Generazione con il brano “Buio e luce”.

Meta si scopre autore di numerosi successi per altri artisti

Nel 2013 la band si scioglie e l’artista decide di dedicarsi all’attività di autore, cominciando così a scrivere diversi brani (alcuni dei quali presentati in occasione della kermesse canora italiana per eccellenza) per molti grandi interpreti della musica italiana, quali Emma, Francesco Renga, Chiara, Marco Mengoni, Francesca Michielin, Francesco Sarcina, Giusy Ferreri, Lorenzo Fragola e Patty Pravo: proprio con quest’ultima Ermal realizza il featuring “Non mi interessa”.

L’esordio da solista: la struggente “Lettera a mio padre”

Nel frattempo Meta intraprende la carriera solista e realizza gli inediti “Tutto si muove” e “Volevo perdonarti, almeno”, quest’ultimo in duetto con Niccolò Agliardi, entrambi inseriti nella colonna sonora della serie televisiva Braccialetti Rossi, mentre il 22 ottobre del 2014 rilascia il suo singolo di debutto “Lettera a mio padre”, brano autobiografico diretto a suo padre, figura da lui definita violenta, con la quale ha tagliato volutamente i rapporti all’inizio dell’adolescenza.

L’approdo in Mescal: “Umano” e “Odio le favole”

Il singolo è stato successivamente inserito all’interno del suo album d’esordio “Umano”, pubblicato per l’etichetta discografica indipendente Mescal a febbraio 2016, in occasione della terza partecipazione (la prima da solista) di Ermal a Sanremo tra le Nuove Proposte con “Odio le favole”, con il quale si classifica terzo: il pezzo rappresenta una ventata di novità nella musica d’autore pop italiana, in particolar modo per le sonorità che lo caratterizzano.

Ermal commuove ancora: “A parte te” nessuno

Il terzo singolo estratto dal disco d’esordio di Meta è “A parte te”, ballata strappalacrime presentata in anteprima al Coca Cola Summer Festival. Si tratta dell’unico brano a non essere stato composto interamente dall’artista, bensì a quattro mani con Dario Faini. La parte composta da Faini risale al 2014 ed era originariamente intitolata “Sempre sarai”, interpretata dal rapper Moreno in duetto con Fiorella Mannoia.

Premio della Critica “Mia Martini”: “Vietato morire”

Ad un solo anno di distanza dalla sua partecipazione a Sanremo, riecco Ermal salire sul palco dell’Ariston, stavolta tra i Big con l’inedito “Vietato morire”, ideale seguito di “Lettera a mio padre”: si tratta di un brano dedicato alla madre, la quale trovò il coraggio di troncare ogni rapporto con il marito e di trasferirsi con i tre figli in Italia, lasciandosi il passato alle spalle. Meta si piazza nuovamente al terzo posto, ma ottiene più che meritatamente il Premio della Critica “Mia Martini”.

Best Italian Act: il duetto con Elisa in “Piccola anima”

Dopo il Festival, il cantautore pubblica il suo secondo album in studio “Vietato morire”, contenente nove brani inediti, tra cui il singolo sanremese, e tutti i brani presenti nel disco precedente. Tra la primavera e l’estate del 2017 l’artista parte per un lungo tour nei più importanti teatri italiani e intanto vengono estratti altri tre singoli, l’ultimo dei quali – “Piccola anima” – in duetto con Elisa. A fine anno Meta si aggiudica il premio “Best Italian Act” agli Mtv European Music Awards.

La vittoria a Sanremo con Moro: “Non mi avete fatto niente”

Sanremo 2018, Ermal decide di riprovarci ancora, stavolta affiancato da Fabrizio Moro: il brano presentato s’intitola “Non mi avete fatto niente”, scritto dai due cantautori insieme ad Andrea Febo in seguito all’attentato di Manchester al concerto di Ariana Grande. L’intento di Meta & Moro è quello di lanciare il segnale di continuare a vivere, nonostante i vari episodi che possono incutere paura. La coppia vince l’edizione del Festival a mani basse e rappresenta l’Italia all’Eurovision Song Contest.

La consacrazione con il terzo album “Non abbiamo armi”

Il singolo sanremese è il primo estratto dal nuovo album “Non abbiamo armi”, pubblicato sempre per la Mescal nello scorso febbraio: la copertina ritrae Meta in primo piano e con tono giallo, colore che – a detta del cantautore – rappresenta la vita. In seguito sono stati rilasciati altri tre singoli: “Dall’alba al tramonto”, brano dalle sonorità funk, “Io mi innamoro ancora”, traccia che tratta le varie tipologie di amore, e infine “9 primavere”, pezzo che racconta una storia d’amore conclusa dopo nove primavere, ma in maniera serena.

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