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Giulia Mutti, a “Notte fonda”, ritrova l’amore – Intervista

by Alessia Andreon
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Giulia Mutti è una grintosa cantautrice toscana e, forse per questo, mi ricorda vagamente Irene Grandi ai tempi dell’album Irek.

Di recente, Giulia, ha pubblicato “Notte fonda”, il suo nuovo singolo, che miscela sapientemente pop e rock, con un pizzico di elettronica e una band composta da strumenti tradizionali: pianoforti, chitarre e batterie.

Alle strofe incalzanti e serrate nella metrica fa da contraltare un testo dolce e amaro, adagiato su una melodia a tratti spensierata e a tratti più impegnata.

Il brano è incentrato sul rapporto di coppia che, nel sostegno reciproco, trova lo slancio per guardare con maggiore serenità al domani ma, come nelle favole, alla fine trionfa l’amore, che riesce a far superare tutte le difficoltà della vita quotidiana.

L’INTERVISTA:

Ciao Giulia, benvenuta su Inside Music!

Il tuo nuovo singolo racconta di una coppia che trova la propria serenità nel guardare al domani sostenendosi a vicenda ma, allo stesso tempo, dici: “Prometterci amore eterno ci fa paura come l’inferno”… Significa che, per quanto sono indispensabili l’uno per l’altra, ci si deve scegliere giorno per giorno e non solo prometterselo?

Sì, perché alla visione ideale dell’amore si contrappone quella reale, fatta anche di momenti no, di forte sconforto e dubbi. Spesso questi momenti vengono “silenziati” e invece ho capito che fare finta che il dolore non esista è controproducente.

A differenza di altri brani, come “Le rovine di Pompei”, in questo sei andata su sonorità pop/rock per dare più forza al testo?

Succede spesso che per sottolineare i miei testi senta il bisogno di sonorità forti, grintose, che non vogliono appartenere per forza a un genere piuttosto che a un altro. Amo quando l’arrangiamento sottolinea uno stato d’animo, un impeto, un’incazzatura; è solo così che una canzone funziona davvero per me.

Le nostre paure ci fanno compagnia, consolami fino a quando saranno andate tutte via”. Tutti abbiamo delle paure, quanto è importante condividere i pesi secondo te?

Credo sia importante imparare a farlo, io non sono così brava. Sto scoprendo però che la condivisione di un dolore lo rende subito meno grande e per questo più superabile. Purtroppo, il carattere incide tantissimo su come ciascuno di noi decide di affrontare le proprie paure, è un percorso non facile che io intraprendo spesso nelle canzoni.

Questo singolo arriva a distanza di due anni da “La testa fuori”. Era l’inizio di un periodo complicato per chi fa musica, tu come hai affrontato questi due anni?

All’inizio sono stata impegnata nella promozione del disco che era appena uscito, poi mi sono presa il mio tempo, cercando di capire come impostare il nuovo lavoro. Se è vero che noi cantautori abbiamo bisogno di solitudine per scrivere è altrettanto vero che ci nutriamo dei momenti di condivisione per avere qualcosa da dire, per cui è stato un periodo poco stimolante sotto questo punto di vista.

“Notte fonda” è anche una speranza che dopo il buio ci sia la luce, bisogna solo riabituarsi a guardarla, come suggerisce la copertina?

Esatto, la pupilla che si dilata nella copertina simboleggia lo spirito di adattamento, il passaggio che ci permette di superare anche le situazioni più difficili. Anche noi nei nostri momenti bui cerchiamo il modo di reagire dilatandoci al di fuori della nostra comfort-zone.

Giulia Mutti – “Notte Fonda”

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