Una Piazza Santa Croce estremamente suggestiva ed assorta, quella che lunedì 7 Giugno ha ospitato la prima data di “A riveder le stelle” di Aldo Cazzullo, racconto teatrale arricchito e vivificato dalle letture Rock della Divina Commedia di Piero Pelù.

Un luogo, Piazza Santa Croce appunto, dove tutto parla di Dante: dalla statua del poeta sul sagrato, al memoriale dentro la basilica, fino alle innumerevoli opere d’arte che ci riportano alla Firenze del tempo dell’Alighieri.
Una scenografia d’eccezione, naturale e per questo irripetibile, ha così fatto da sfondo ad uno spettacolo che porta con sé tradizione ed innovazione, suddivise in un perfetto equilibrio tra momenti vibranti e suadenti spiegazioni.
Sono bastate poche luci proiettate sulla facciata della celebre basilica a diffondere una magia che non è stata mai interrotta da quello che accadeva sul palco.
Un perfetto Aldo Cazzullo, inarrivabile per la sua profonda conoscenza di ogni aspetto della vita di Dante, ma soprattutto per la sua naturalezza divulgativa: dettagliata e mai leziosa, impiegata in una presentazione dell’umanità del Sommo Poeta che forse mai era stata così tangibile.
La sua narrazione fluida e mai ripetitiva, è riuscita infatti a collegare perfettamente presente e passato, attualizzando non solo le parole, ma finanche pensieri e sentimenti di Dante, a renderne viva la sua figura, azzerando di fatto un divario temporale lungo 700 anni.
Una compostezza che è risultata in equilibrio perfetto con la roboante esecuzione di un Piero Pelù inedito, interprete di alcuni dei canti più significativi della Divina Commedia.
Il cantante fiorentino è infatti riuscito nell’audace intento di nutrire i versi del Sommo Poeta con la potenza del rock, di amalgamarli alla sua musicalità, restituendoli arricchiti di particolari fortemente caratterizzati, come nella migliore tradizione della commedia dell’arte.
Impossibile ad esempio, non ritrovare nella sua interpretazione dei diavoli danteschi, le sfaccettature tipiche delle dispettose maschere proprie di quel teatro: il loro sghignazzare, il puerile divertimento che provano nell’impaurire Dante, sono sottolineati da Pelù in ogni loro sfumatura.
Qualche licenza poetica presa sul testo dal rocker fiorentino, ha poi contribuito a rendere l’ascolto più fruibile al pubblico, favorendone il coinvolgimento senza soluzione di continuità.
Se proprio vogliamo fare paragoni col passato, tra le innumerevoli interpretazioni dei divini versi che si sono susseguite negli anni, quella di Pelù ha ricordato in parte la sperimentazione e la frammentazione di Carmelo Bene, combinata sapientemente con la chiarezza espositiva propria di Giorgio Albertazzi.
In questo ensemble non poteva poi mancare un accenno alla musica, con l’azzeccato inserimento di due brani, che non sveleremo, introdotti solo per rafforzare il significato dei canti, senza mai rubarne la scena.
Uno spettacolo quindi perfettamente riuscito nell’intento di non sovrapporsi a quanto già visto negli anni, una formula vincente resa unica dalla bravura dei due protagonisti che, in maniera diversa ma mai contrastante, hanno saputo regalare agli spettatori 90 minuti di conoscenza, sorpresa e fascino, in perfetta sintonia.
Lasciate ogni pregiudizio voi ch’entrate : senza dubbio questo racconto teatrale sarà uno dei modi migliori per tornare, finalmente, a rivedere le stelle quest’estate.
Queste le prossime date di ” A riveder le stelle”
- 10 giugno Trento – Teatro Sociale (TRENTO FILM FESTIVAL)
- 17 giugno Montecchio (VI) – Castello di Romeo
- 18 giugno Pavia – Castello Visconteo
- 23 giugno Caorle (VE) – Piazza Vescovado
- 24 giugno Cervia (RA) – Arena dello Stadio dei Pini (RAVENNA FESTIVAL)
- 26 giugno Alba (CN) – PalaAlbaCapitale
- 29 giugno Caprarola (VT) – Palazzo Farnese (CAFFEINA FESTIVAL)
- 1 luglio Nora Pula (CA) – Teatro Romano (FESTIVAL LA NOTTE DEI POETI)
- 2 luglio Pratovecchio (AR) – Piazza Landino
- 3 luglio Urbisaglia (MC) – Anfiteatro Romano
- 4 luglio Pesaro – Anfiteatro del parco Miralfiore

Sono una toscana semplice : un po’ d’arte, vino buono & rock ‘n roll.
“Non come chi vince sempre, ma come chi non si arrende mai”
(Frida Khalo)