“NEL CIELO TU” è l’ultimo singolo del cantautore marchigiano ANDREA PETRUCCI, che anticipa il nuovo album “IL CORAGGIO È TRA LE BRACCIA DI UN SOGNO” disponibile in digitale .
Ispirato alla storia vera di Andrea Cossu vittima del terremoto che ha colpito il Centro Italia nel 2016, “Nel cielo tu” racconta di un amore in grado di resistere anche alla morte.
Un inno alla resilienza e al trovare la forza di andare avanti e ricominciare nonostante tutto, portando nel cuore l’amore e il ricordo di chi si ama
È online anche il video, girato da Alessio Di Buò, nel quale, Andrea Petrucci e Federica Olivieri reinterpretano l’amore descritto nel brano, quello tra la ragazza e l’anima del suo amato, che l’ha lasciata troppo presto
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Andrea Petrucci, che ci ha parlato, tra le altre cose, di come ci si rialza con la forza di andare avanti.

L’intervista
Ciao Andrea, vedo che stai facendo uscire diverse cose in questo periodo; quindi ripartito a pieno ritmo dopo lo stop forzato?
Più o meno si, anche se a livello di live non ancora a pieno regime anche perché le situazioni sono in continua evoluzione, siamo sempre ancora un po’ in balia delle decisioni del momento.
Secondo me è ancora un periodo di passaggio da questo punto di vista.
Però per il resto è uscito il 19 Giugno Nel Cielo TU, il 26 Giugno è uscito l’album ed il 21 luglio uscirà il video di Nel cielo tu.
Quindi anche senza live comunque le cose effettivamente stanno girando
A proposito del singolo uscito il 19 Giugno “Nel Cielo Tu”, in questo brano hai toccato un tasto molto profondo: ci racconti questa scelta?
Sai, tutto parte dal fatto che io vengo dalla terra del terremoto del 2016: è successo a 30 km dalla mia città che è Ascoli Piceno, ed i miei genitori sono originari proprio dei paesi distrutti.
Così abbiamo vissuto in prima persona questo dramma che ancora è dentro di noi.
Purtroppo certe sensazioni non sono facili da togliere.
Per cui ho preso ispirazione da una storia reale, quella di di Andrea Cossu che purtroppo morì a seguito di quella tragedia.
Durante una fiaccolata, mentre scorrevano tutti i nomi delle vittime, mi sono ricordato della storia di questa giovane ragazzo, e mi sono ispirato a quella per la mia canzone successiva.
Ovviamente poi il brano lascia anche spazio ad un’interpretazione più libera, quella del ricordo delle persone che ci hanno lasciati, in generale.
Però più che un brano triste, pare essere un brano che parla di forza
Sicuramente della forza di andare avanti e di tornare ad una vita di tutti giorni, per certi aspetti nuova, sempre con uno sguardo al lato positivo.
Infatti anche il titolo dell’album, Il Coraggio Nelle Braccia di un Sogno, è un titolo positivo: andare avanti, raggiungere gli obbiettivi, prendere quello che si vuole.
Riguardo a questo tra l’altro hai scritto anche Polvere e Sassi Nel Cuore per la tua terra
Sì, come dicevo prima, Io fui invitato a cantare Polvere e Sassi in occasione della fiaccolata in memoria delle vittime del terremoto.
Prima hai appunto accennato all’album, ci dici qualcosa di più?
È un album che parte molto pop tranquillo, ma poi ci si trova anche del rock eh! Il mio cuore è molto rock.
Anche questa se vogliamo è una presa di coraggio, perché uscire con un nuovo album che porta un genere non propriamente commerciale, discograficamente è controtendenza.
Anche perché tu a 17 anni cantavi i Litfiba, quindi possiamo dire che hai un cuore rock
Io ho anche il tatuaggio di Freddy Mercury sul braccio se per questo (ride).
Calcola che io a 7 anni sono stato rapito dal video di Barcelona, di Freddy Mercury e Monserrat Caballè, ed è così che mi sono innamorato della musica e da lì è partito tutto.
La prima band poi è arrivata a 16 anni, e successivamente sono arrivato anche ai Litfiba.
Quindi il rock è lo stile in cui ti senti più a tuo agio?
Sì, Il Rock assolutamente, con delle contaminazioni musicali anche elettroniche però sempre entro questo genere ecco.
Diciamo che io non riesco mai a catalogare i generi musicali nel momento della creazione di un pezzo, poi successivamente, riascoltandoli, magari si
I miei maestri, come ti ho detto, sono I Queen, e nei Queen c’è tutto, dal rock all’opera: quindi in questo senso ho imparato a non incasellare troppo la musica.
Addirittura del periodo di quarantena mi sono arrischiato a fare il Nessun Dorma, in un video casalingo (ride)
Quindi non ti dai dei limiti, bravo!
Beh certo se uno è più portato per una certa vibrazione, ovviamente è meglio che faccia quella, però in generale, l’importante è produrre buona musica.
E devo dire che gli arrangiatori in questo sono anche molto importanti
Da spettatore invece, quale live avresti voluto vedere e non hai visto?
Mi sarebbe sicuramente piaciuto vedere il concerto dei Ramstein, per restare in tema dello spaziare sui generi (ride) ma è stato tutto spostato all’estate prossima.
Beh, facciamo così, invece che pensare a cosa ci siamo persi, ascoltiamoci nuova musica, partendo magari proprio da Nel Cielo Tu …ed i live prima o poi arriveranno!

Sono una toscana semplice : un po’ d’arte, vino buono & rock ‘n roll.
“Non come chi vince sempre, ma come chi non si arrende mai”
(Frida Khalo)